Seconda domenica di Quaresima
a cura di paolo (0 commenti)

«Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Dal Vangelo secondo Luca (9,28b – 36)
Pietro, Giovanni e Giacomo si assopiscono prima che inizi la Trasfigurazione, cioè proprio mentre Gesù è in preghiera.
Lo stesso avverrà al Getsemani.
Si tratta evidentemente di una preghiera che si protraeva a lungo, nel silenzio e nel raccoglimento.
Possiamo pensare che all’inizio anche loro stessero pregando, fino a quando la stanchezza, il sonno, prevalse. (…)
Tenere sveglio il cuore non dipende solo da noi: è una grazia, e va chiesta.
Lo dimostrano i tre discepoli del Vangelo: erano bravi, avevano seguito Gesù sul monte, ma con le loro forze non riuscivano a stare svegli.
Questo succede anche a noi.
Però si svegliano proprio durante la Trasfigurazione.
Possiamo pensare che fu la luce di Gesù a ridestarli.
Come loro, anche noi abbiamo bisogno della luce di Dio, che ci fa vedere le cose in modo diverso; ci attira, ci risveglia, riaccende il desiderio e la forza di pregare, di guardarci dentro, e di dedicare tempo agli altri.
Possiamo superare la stanchezza del corpo con la forza dello Spirito di Dio.
E quando noi non riusciamo a superare questo, dobbiamo dire allo Spirito Santo: “Aiutaci, vieni, vieni Spirito Santo. Aiutami: io voglio incontrare Gesù, voglio stare attento, sveglio”.
Chiedere allo Spirito Santo che ci tiri fuori da questa sonnolenza che ci impedisce di pregare. (Papa Francesco Angelus, 13 marzo 2022)