Osimo 1840
a cura di paolo (0 commenti)
L’esperienza di Osimo, per San Vincenzo, è stata una grande opportunità per sperimentare l’infinito amore di Dio.
Ecco cosa scrive:
Iddio è solito visitare le sue creature con qualche tribolazione per disporle a ricevere molte misericordie, doni e grazie.
Trovandomi infatti io infermo nella città di Osimo (1840),
Iddio si è degnato di guardare pietosamente me,
nella mia infinita indegnità
conla sua infinita misericordia,
e mi ha ispirato una fiducia certa e sicura
che il Padre delle misericordie
per la stessa sua infinita misericordia,
per i meriti infiniti del nostro Signore Gesù Cristo,
per i meriti e l'intercessione di Maria santissima,
degli angeli e dei santi e di tutte le creature,
mi faccia fruttare tale infermità che non solo è stata leggerissima,
ma che è stata anche accompagnata
da un'assistenza distinta di persone,
ripiene della carità del nostro Signore Gesù Cristo,
mi faccia, dico, fruttare tale mia infermità
come se essa fosse stata una tribolazione
peggiore di tutte le tribolazioni
passate, presenti, future e possibili
di tutte le creature, e anche di più,
e me la faccia fruttare, come se tutte le creature
avessero sopportato le loro tribolazioni
con la perfetta uniformità di Maria santissima
e del divin cuore del nostro Signore Gesù Cristo.
E perciò, affinchè per la maggior gloria di Dio,
e per la più perfetta santificazione
della povera anima mia e di tutte le anime
che sono e saranno in tutto il mondo,
affinch, dico, una tale fiducia
abbia il più perfetto e compito effetto
e con tutta la pienezza possibile,
io faccio la seguente pia intenzione ed offerta
(X, 424 s).