Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino
a cura di paolo (0 commenti)

“Lampada per i miei passi
è la tua parola,
luce sul mio cammino”.
(Sl 119, 105)
A.I.D.G.
Care sorelle e fratelli in Cristo
a causa della situazione di pandemia che stiamo vivendo si sente dire: Quest’anno non avremo la Pasqua?
Sono sentimenti naturali, perché siamo abituati a partecipare a tante celebrazioni nelle nostre parrocchie, a tante belle processioni per le strade con Gesù morto, alla celebrazione della Via Crucis per le vie dei quartieri e così via. Invece, quest’anno, siamo chiamati a vivere una Pasqua molto diversa, nella chiesa delle nostre famiglie e delle nostre comunità, nel silenzio che ci aiuta a contemplare più profondamente la passione, la morte e la resurrezione di Gesù, ancora di più, a contemplare la passione e la morte di Gesù in tante persone che stanno perdendo la vita a causa del coronavirus.
In altre occasione, può darsi, la preoccupazione più grande era quella di preparare regali, organizzare visite agli amici e familiari, abbracciarli, dimostrare loro il nostro affetto, la nostra benevolenza, e tutto ciò, è bello e giusto. Certamente, anche quest’anno, lo faremo attraverso l’unione dei cuori nella preghiera, e, forse, questa sarà la vera Pasqua, la Pasqua della carità, nella quale apriamo il nostro cuore alle necessità del Cristo bisognoso e sofferente in tante persone che sperimentano il dolore di aver perduto i propri cari, o impediti ad avere i beni di prima necessità.
Riconosciamo e ringraziamo il Signore per le tante iniziative di solidarietà, di carità e di fraternità che nascono in base alle parole di Papa Francesco: siamo chiamati ad esercitare l’amore creativo. La tecnologia favorisce la condivisione di tanto bene che si svolge in tutto il mondo, senza nessuna distinzione. Questi gesti ci fanno capire, ancora una volta, che l’amore per la vita è un valore innato nella natura umana, lo dobbiamo conservare e sviluppare.
In base a questi pensieri vogliamo aprire la nostra mente, il nostro cuore e tutti i sensi di vita per vivere bene questa Settimana Santa, tutta particolare, dalla quale avremo tantissimi doni e grazie che ci riempiranno di speranza e di profonda gioia nel Signore, poiché, anche nella sofferenza Lui ci manifesta il suo Infinito Amore. Dedicheremo più tempo a meditare e a contemplare la passione, la morte e la resurrezione di Gesù che si è fatto vittima, assumendo il nostro peccato.
Vorrei sottolineare alcune espressioni che ascolteremo nell’Exultet durante la Veglia pasquale.
- “Esulti il coro degli angeli, esulti, l’assemblea celeste:
un inno di gloria, saluti il trionfo del Signore risorto.
- Gioisca la terra inondata da così grande splendore:
la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo.
- Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore.
- Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello,
che con il suo sangue consacra le case dei fedeli.
- Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo
dall’oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo,
li consacra all’amore del Padre e li unisce nella comunione dei santi.
- Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte
risorge vincitore dal sepolcro.
Immensità del tuo amore per noi!
Inestimabile segno di bontà:
per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!
- Notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo creatore!
Sono parole che ci invitano al silenzio, alla contemplazione di un Dio che ha inviato il suo Unigenito Figlio per manifestarci il suo Infinito Amore.
- Vincenzo Pallotti parlando dell’Amor di Dio ci dice: “Anche se Ti amassi con tutte le mie forze, o mio Signore, e Ti amassi proprio quanto Tu meriti di essere amato, Tu ci perdi sempre, perché quando io cominciai ad amarti, era già un’eternità che tu mi amavi e mi aspettavi alla soglia dei tempi”. E commenta dicendo: …Tu lo sai, Signore, e lo sapevi anche prima che la mia vita cominciasse a palpitare nel seno di mia madre. E mi hai amato e mi ami, come se il mio amore fosse l’unica cosa che t’interessa nel creato. (cf. “Dio l’Impazzito di Amore” cap. VIII - pg 333).
La liturgia della resurrezione del Signore è caratterizzata da quattro grandi simboli: la luce, la Parola, l’acqua, il pane e il vino.
La luce: Cristo risorto è il trionfo della luce sulle tenebre, della vita sulla morte, Lui è la vera luce che illumina ogni creatura.
La Parola: meditando le letture dell’Antico Testamento la Chiesa fa memoria di ciò che Dio ha operato nel mondo come storia di salvezza.
L’acqua: fecondata dallo Spirito Santo purifica e genera il popolo dei figli di Dio. Con la rinnovazione delle promesse battesimali ogni cristiano rinnova la fedeltà al dono ricevuto e gli impegni assunti per un costante processo di conversione e di rinascita in Cristo.
Il pane e il vino: il popolo rigenerato nel Battesimo per la potenza dello Spirito, è ammesso al convito pasquale che corona la nuova condizione di libertà e riconciliazione
Cristo rimane sempre con i suoi, perché imparino a passare ogni giorno dalla morte alla vita nella carità. I quattro simboli sono punti di riferimento essenziali della vita nuova. Il cristiano uscito dal mondo del peccato è chiamato ad essere portatore di luce (Ef 5,8; Col 1,12-13); a perseverare nell’ ascolto di Cristo morto e risorto e a realizzare il mandato di Gesù: “Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” (Mt 28,10).
Con questi pensieri e con tutto ciò che portiamo nel nostro cuore, supplichiamo la Vergine Addolorata e Madre della Speranza, che è stata vicino al suo Figlio Gesù fino al Calvario, di accompagnarci in questo tempo di dolore; ci aiuti a pregare con fede, perseveranza e coraggio, per allontanare questa pandemia, e vivere con più serenità, pace e gioia la festa della Risurrezione.
Che Gesù, Parola del Padre, sia lampada ai nostri passi e luce sul nostro cammino.
Con grande gioia e totale fiducia in Dio auguriamo a tutti una
Felice e Santa Pasqua!
Roma, Pasqua 2020
Madre Ivete Garlet
Superiora Generale e Com. del Generalato