Formatori e studenti del Collegio Urbano

a cura di paolo (0 commenti)

La speranza porta alla salvezza. Il cammino è lungo tuttavia, perciò ti chiediamo ancor una volta, caro Vincenzo, di continuare a pregare per noi, di illuminarci sempre più con la luce della tua parola, e che questa ci sia sempre dinanzi, affinché possiamo riconoscere ciò che è buono, giusto e migliore da fare.

 

Come da tradizione, la seconda sera del Triduo viene affidata all’Animazione degli studenti del Collegio Urbano.

Emozionante la partecipazione e l’amore che mettono nel preparare la Liturgia e la Lettera a San Vincenzo.

Tutto nasce da una lettera che San Vincenzo, direttore spirituale del Collegio, scrisse agli studenti di allora.

Da allora in poi la risposta a quella lettera arriva ogni anno. Tutte conservate, come ha detto il Rettore Generale P. Hanas, nell’archivio.

Anche questo anno uno studente del secondo anno ha scritto la sua lettera a nome di tutti. In questo preciso e speciale tempo giubilare ha evidenziato l’importanza della guida spirituale che indichi obiettivi alti, quali quelli della santità.

Non si può dare ciò che non si ha, ha detto il Presidente, nell’Omelia. I santi ci insegnano a dare tutto. Ma doniamo tutto se siamo riempiti di Dio.

 

Parola di ringraziamento all’occasione della festa di san Vincenzo Pallotti, modello di vita e maestro spirituale

Siamo soprattutto mossi dal desiderio di lodare e rendere grazie a Dio perché «la sua misericordia si estende di generazione in generazione su quelli che lo temono» (Lc 1,50). Uno dei segni di questo accompagnamento è la figura di un Santo molto vicino a noi, soprattutto nella storia. Vicino a noi perché ha contribuito pure alla formazione dei seminaristi del Collegio urbano in un passato sufficientemente recente.

A questo scopo, noi, seminaristi del secondo anno del Collegio Urbano, vogliamo rivolgere la nostra gratitudine al padre Vincenzo Pallotti, modello di vita e maestro spirituale, che ha avuto la gentilezza di accompagnarci spiritualmente, e che, del resto, lo fa continuamente. Gli scritti di un maestro spirituale sono solitamente ampi e coprono diverse situazioni della vita.

In questo particolare momento in cui la Chiesa sta vivendo il giubileo posto sul segno della speranza siamo particolarmente grati al Signore per gli insegnamenti di Vincenzo Pallotti sul tema della speranza cito: "Finché si vive c'è speranza". Questa frase ha un doppio significato. Rinnova in noi la gioia di vivere dandoci forza, per non scoraggiarci, è una speranza presente; e ci progetta e rassicura di una speranza escatologica, a nome della nostra fede.

Ora, vogliamo assicurarti, ringraziandoti pure, che tutti questi insegnamenti, fondamentali per la maturazione vocazionale, ci aiutano molto, e proviamo di metterli costantemente in pratica. Il tempo che per noi hai dedicato non è stato invano; ci aiutano ogni volta che ci stanchiamo; ci sollevano e ci ricordano di non smettere di andare avanti nonostante le difficoltà esistenziali.

La vita sacerdotale infatti, sulla tua scia, è una vita di resistenza, e di coraggio; soprattutto di abbandono fiducioso nelle mani del Signore, poiché senza di lui, non possiamo far nulla. Tu ci inviti oggi in questo anno di speranza, giustamente a sperare contro tutta speranza, affinché la nostra vita sia un momento d’incontro personale col Signore Gesù, porta di salvezza.

La speranza porta alla salvezza. Il cammino è lungo tuttavia, perciò ti chiediamo ancor una volta, caro Vincenzo, di continuare di pregare per noi, di illuminarci sempre più con la luce della tua parola, e che questa ci sia sempre dinanzi, affinché possiamo riconoscere ciò che è buono, giusto e migliore da fare.

In tutto, tendiamo verso l’eccellenza spirituale e morale, un’esigenza capitale. Difronte a queste sfide, proviamo di far sì che la nostra vita sia coerente, credibile e autentica, a tua immagine, perché infatti, come diceva Paolo VI, «l’uomo contemporaneo ascolta più i testimoni che i maestri o, se ascolta i maestri, è perché sono testimoni»1.

Quindi, è mediante la condotta e la vita che la Chiesa evangelizzerà innanzitutto il mondo, ossia mediante la testimonianza vissuta di fedeltà al Signore, di povertà, di distacco, e di santità ch’essa raggiungerà i suoi fini.

La Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdodalis indica che la vita spirituale del seminarista è al centro della formazione sacerdotale. Per noi giovani, come riconobbe san Giovanni Paolo II e come sottolinea Papa Francesco nella sua esortazione apostolica Christus Vivit, “i giovani hanno più bisogno di esempi che di insegnamenti”.

In questo senso visse concretamente san Vincenzo Palloti, come modello di vita spirituale; ed è da questa profondità di vita spirituale che ha formato tanti seminaristi di Propaganda Fide.

Quindi, un sacerdote che non santifica il popolo di Dio è un funzionario, come dice Papa Francesco. Così l’esempio di vita che san Vincenzo Pallotti ci ha dato con la sua santità personale ci invita ancora oggi, come seminaristi di Propaganda Fide, a prendere sul serio la nostra formazione spirituale, per diventare veri pastori come lui e non funzionari nella vigna del Signore.


Insomma, san Vincenzo Pallotti è agli occhi della Chiesa universale, un modello di vita e un maestro spirituale. In questo giorno in cui celebriamo la sua festa, mentre ringraziamo il cielo per il dono della sua vita, chiediamo al Signore, per la sua intercessione, di fare di noi seminaristi di oggi e di domani tanti altri modelli di vita e maestri spirituali a beneficio del popolo di Dio.

La nostra vita sia una gradita offerta a Cristo che conta sulla sua Chiesa, che conta su di noi, per rafforzare ed estendere il suo Regno, per diffondere il suo amore e la sua verità.

La Santissima Vergine Maria, Madre dei sacerdoti e seminaristi, le cui mani lavorano incessantemente per i suoi amati figli, volga verso di noi il suo sguardo pieno di compassione e ci custodisca sotto la sua materna protezione.

Buona festa di San Vincenzo Pallotti a tutti voi.


I seminaristi dal II Anno
Pontificio Collegio Urbano

 

 

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