XVI domenica del tempo ordinario (Anno B) - 18 luglio 2021

a cura di paolo (0 commenti)

Nel Vangelo di questa Domenica (Mc 6, 30-34) Gesù ha compassione della folla 

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 

Commento di LEONARDO SAPIENZA

Thomas Merton scriveva in Nessun uomo è un’isola: «La vera solitudine purifica l’anima e la spalanca ai quattro venti della generosità. La falsa solitudine chiude la porta a tutti gli uomini e si esaurisce nelle proprie sciocchezze». Quella a cui Gesù invita i suoi Apostoli, «venite in un luogo solitario», è proprio la vera solitudine. Dopo le fatiche dell’attività apostolica, una pausa di tranquillità, per non disperdersi nella frenesia che lascia più vuoti e stanchi, e per non perdersi in tante attività che distraggono.

Ritirarsi “in disparte” insieme a Cristo, significa trovare il tempo per il raccoglimento, per l’ascolto della Parola, per la revisione della propria vita alla luce della volontà di Dio, per lasciar decantare il “fare”. Uno stop all’attivismo. Per imparare dal Maestro, nell’intimità con lui.

Viviamo in una società che non apprezza il silenzio e ha paura della solitudine. Il rumore assordante delle discoteche, il muoversi in giovani, il chiacchiericcio vacuo e fatuo sono i segnali di una dispersione dell’intimità e della stessa identità.

Ma, come diceva Georges Bernanos: «Il silenzio interiore, quello che Dio benedice, non mi ha mai isolato dagli uomini». E la solitudine, quella vera, conserva nuovi.

Se solo noi ci sforzassimo di fare silenzio in noi e attorno a noi, capiremmo quale tesoro è nascosto nella solitudine. L’uomo solo è certamente un uomo innamorato, sempre amante e pronto al servizio. Sempre pronto ad andare in aiuto ai fratelli «stanchi e sfiniti come pecore senza pastore» ( Va n g e l o ) .

 

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