Il Disegno di Dio:
a cura di paolo (0 commenti)

Il Disegno di Dio: condurre l’umanità alla salvezza e all’unità in Cristo mediante lo Spirito Santo
Il Giubileo delle chiese Orientali
Il disegno di Dio per condurre l’umanità alla salvezza e all’unità in Cristo mediante lo Spirito Santo è un tema che attraversa tutta la storia della fede cristiana e richiama il cuore stesso del messaggio evangelico. Nella Sua infinita sapienza e amore, Dio non ci ha lasciati soli, ma ci ha donato la libertà, un dono prezioso che, come un piatto da preparare con cura, richiede impegno e dedizione.
La libertà vera si realizza solo nel compimento della volontà divina, un cammino che ci invita a scoprire la bellezza della vita in Cristo. Gesù stesso ci rassicura: "Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi" (Giovanni 8:36).
Cristo è stato inviato nel mondo non solo per offrirci l’esempio supremo di amore e sacrificio, ma per mostrarci la via della croce, un cammino che, pur faticoso, conduce alla vera libertà.
"Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Giovanni 3:16). Seguire Cristo significa accettare il Suo invito radicale: "Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Matteo 16:24).
Lo Spirito Santo, il Consolatore promesso, è la guida che Dio ci dona affinché possiamo vivere secondo i Suoi insegnamenti. "Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto" (Giovanni 14:26).
La Bibbia diventa la nostra ricetta di vita, le dieci parole una bussola che ci orientano nel cammino verso la libertà autentica. L’unità tra i cristiani è parte essenziale del progetto di Dio.
Come membra di un unico Corpo, siamo chiamati a collaborare, mettendo in comune i doni ricevuti dallo Spirito. Non si tratta di uniformità, ma di un’armonia in cui le diversità si compongono in un’unica sinfonia di fede: "Che tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Giovanni 17:21).
La relazione trinitaria ci invita a riflettere sulla natura stessa di Dio, comunità di amore perfetto. Siamo chiamati a vivere relazioni autentiche e accoglienti, riconoscendo ogni persona come figlio di Dio: "Ma a quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio" (Giovanni 1:12).
Vivere secondo lo Spirito significa accogliere la volontà di Dio e lasciarci trasformare da Lui, orientando il nostro cuore al Suo disegno d’amore. Il cammino della vita cristiana è un pellegrinaggio verso la pienezza della vita eterna. Gesù stesso ci ha promesso: "Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore; se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto" (Giovanni 14:2-3).
La nostra speranza è radicata in Cristo, che ci accompagna e ci guida lungo il percorso della vita, fino al banchetto eterno in cui saremo una cosa sola con Lui. In conclusione, la mia esperienza personale di appartenenza alla Chiesa Maronita e alla Chiesa Latina mi hanno insegnato che l’unità non è uniformità, ma armonia delle diversità nell’unico Corpo di Cristo.
Mi sono detta che se, e siamo certi che lo è, se il disegno di Dio è condurre l’umanità alla salvezza e all’unità in Cristo mediante lo Spirito Santo, anch’io nel mio quotidiano posso intravedere le pennellate di questo magnifico disegno che è dono per ciascuno di noi e con grande gioia tornare ad annunciare ciò che il Signore ha fatto per ciascuno di noi.
I segni iniziano dall’alba dei tempi dai primi passi, per attraversare luoghi, cammini, profeti e popoli. Il Signore quindi si fa uomo per noi e ogni sua Parola è vita eterna. Da quel momento non ci lascia soli, non sale al Padre per allontanarsi da noi ma ci dona lo Spirito Santo che è Dio. E anch’io, anche tu facciamo parte di questo antico disegno, che riecheggia nel tempo.
Riesco a intravedere dei segni anche nella mia realtà? La Chiesa maronita era una Chiesa di frontiera, chiusa tra le montagne del Libano e isolata fisicamente non solo da Roma, ma anche dal resto del mondo.
La Chiesa maronita è indipendente, così come le altre Chiese orientali; è unita a Roma, riconoscendo il Papa capo della Chiesa universale, successore di Pietro, che ha una giurisdizione diretta, immediata, ordinaria sui fedeli cattolici in tutto il mondo compresi anche quelli delle Chiese orientali.
E quindi la distanza fisica, le lingue parlate, il rito antiocheno o latino, l’uso dell’incenso o del canto, le processioni, l’atmosfera più mistica, più orientale, più spirituale, la conformazione delle preghiere o i riferimenti ai diversi padri della Chiesa saranno anche diversi ma il fondamento è lo stesso: è Cristo Gesù.
Il disegno di Dio è condurre l’umanità alla salvezza e lo si può fare unendosi a Cristo mediante lo Spirito Santo. È questa la chiave che ci permette di vivere a pieno il disegno di Dio su ciascuno di noi: cogliere le indicazioni che ci portano, in un modo o nell’altro, alla salvezza che è nell’unità in Cristo mediante lo Spirito Santo.
- E quindi, riesco ad evidenziare nella mia vita, nei rapporti interpersonali “lo zampino” dello Spirito Santo che permette il disegno di Dio?
- Posso considerare il Giubileo delle Chiese Orientali un arricchimento per la mia fede? Un altro punto di vista da cui guardare la stessa cosa?
- Lo spirito sinodale può essere l’atteggiamento giusto per collaborare e assecondare il disegno di Dio? Ognuno di noi ha una propria risposta, l’invito finale è quello di lasciarci guidare dallo Spirito Santo a vivere in unità con Cristo e ci ritroveremo come un unico popolo in cammino.
Dolla Batour El Zoghby, LT OST