Incontro CCL Febbraio 2024
a cura di paolo (0 commenti)
Incontro CCL Febbraio 2024 - Corresponsabilità e Missione
Non ardeva forse in noi il nostro cuore? Ritorniamo alle origini, camminiamo con Gesù.
Canto di Accoglienza
- Ambientale
- Preghiera iniziale
- Proclamazione della Parola
- Condivisone
- Introduzione alla vita di Elisabetta Sanna e preghiera
Preghiera iniziale
Siamo davanti a Te, Spirito Santo, mentre ci riuniamo nel Tuo nome. Con Te solo a guidarci, fa’ che Tu sia di casa nei nostri cuori; Insegnaci la via da seguire e come dobbiamo percorrerla. Siamo deboli e peccatori; non lasciare che promuoviamo il disordine. Non lasciare che l’ignoranza ci porti sulla strada sbagliata né che la parzialità influenzi le nostre azioni. Fa’ che troviamo in Te la nostra unità affinché possiamo camminare insieme verso la vita eterna e non ci allontaniamo dalla via della verità e da ciò che è giusto.
Tutto questo chiediamo a Te, che sei all’opera in ogni luogo e in ogni tempo, nella comunione del Padre e del Figlio, nei secoli dei secoli. Amen.
Proclamazione della Parola (Lc 24, 33-35)
“E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane” (Lc 24, 33-35)
Breve silenzio
Riflettiamo insieme
A volte i laici sono compressi o condizionati dai presbiteri e perdono la possibilità di scoprire ed esprimere i carismi ricevuti. Il servizio ministeriale nella vita della Chiesa appare talvolta autoreferenziale, mortificando le aggregazioni, che non sono sufficientemente valorizzate.
Il dialogo, e quindi la costruzione della comunità ecclesiale, nasce da un desiderio profondo di ascolto dello Spirito. nell’approvazione di quanto è stato già preventivamente deciso ‘a monte’. Esso dovrebbe essere scevro da pregiudizi, dovrebbe non risolversi appena nell’approvazione di quanto è stato già preventivamente deciso ‘a monte’.
La Chiesa siamo tutti noi che crediamo, che abbiamo ricevuto il Battesimo, che celebriamo insieme l’Eucaristia, che camminiamo come fratelli e sorelle e proviamo a trovare insieme le risposte alle domande che la vita pone. La sinodalità per definizione domanda la corresponsabilità. Potremmo dire che la esige.
Nell’art.1’ dello Statuto Generale , ci esplicita con chiarezza l’importanza della corresponsabilità.
<<L’Unione dell’Apostolato Cattolico, dono dello Spirito Santo, è una comunione di fedeli che, uniti con Dio e tra di loro, secondo il carisma di S.Vincenzo Pallotti, promuovono la corresponsabilità di tutti i battezzati a ravvivare la fede, a riaccendere la carità nella chiesa e nel mondo, e a portare tutti all’unità in Cristo>>.
Domande
Come promuovere e valorizzare oggi il carisma delle aggregazioni laicali e delle famiglie religiose al servizio della comunione ecclesiale, dell’evangelizzazione e della promozione umana?
Quali passi concreti da fare per una corresponsabilità sinodale?
Breve storia di Elisabetta Sanna
Elisabetta Sanna nacque a Codrongianos in Sardegna, il 23 aprile 1788. Seconda di nove figli, in una famiglia di agiati contadini di profonda fede cattolica. All'età di tre mesi fu colpita dal vaiolo che le causerà la perdita del controllo delle braccia, avendo solo il movimento dei polsi e delle mani, e di numerose funzioni essenziali; non poteva portare il cibo alla bocca, né cambiarsi i vestiti o lavarsi il viso, tuttavia poteva impastare il pane e cucire.
Nonostante l'evidente svantaggio fisico, fu chiesta presto in sposa da Antonio Porcu; i due si sposarono nel 1807 ed ebbero un felice matrimonio dal quale nacquero sette figli, di cui ne sopravvissero cinque Nel momento in cui rimase vedova nel 1825, a 37 anni, Elisabetta fece voto di castità.
Nel 1831, dopo averlo a lungo desiderato, decise di partire per la Terrasanta, ma dopo una violenta burrasca la nave approdò a Genova. Senza visto per poter giungere alla meta voluta, raggiunse Roma dove trovò alloggio in una locanda. Qui conobbe san Vincenzo Pallotti, che divenne suo padre spirituale. Fu lo stesso sacerdote a scrivere ai familiari di Elisabetta, che è quasi analfabeta e capace di esprimersi solo in lingua sarda, per comunicare loro l'impossibilità di un veloce ritorno nell'isola, viste anche le condizioni di salute della vedova, ormai aggravate da un problema al cuore.
Mamma Sanna, come oramai viene chiamata dai romani, prese alloggio in una soffitta nei pressi della Basilica di San Pietro. La sua dimora iniziò a essere visitata da tanti che erano attirati dalla sua fama di santità e di lettura dei cuori. Tutte le offerte e i soldi che ricevette li donò all'Apostolato Cattolico fondato dal padre Pallotti.
Consumata dalle sue malattie, acuite anche dalla sopraggiunta artrite, morì a Roma il 17 febbraio 1857. Venne sepolta all'interno della chiesa di San Salvatore in Onda.
PREGHIERA
O Dio che nella beata Elisabetta, hai donato ai sofferenti un modello di pazienza e di coraggio, fa’ che, seguendo i suoi esempi e le sue virtù, sappiamo essere aperti all’amore di Cristo ed ai bisogni del prossimo. Per sua intercessione concedici la grazia che umilmente Ti chiediamo…
Per Cristo Nostro Signore. Amen.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.