Weekend giovani 4 – 6 dicembre 2015 New York
a cura di paolo (0 commenti)
Cari giovani,
sono felice di essere qui con voi!
E’ sempre una gioia grande stare con i giovani, si rimane giovani nel cuore.
Oggi condivido un po’ del mio tempo, con voi, attraverso questa breve riflessione.
Sono consapevole di trovarmi davanti ad un gruppo particolare, formato da giovani provenienti da diverse parrocchie, ma siete cristiani e volete testimoniare un nuovo modo di vivere la vostra gioventù.
Ogni persona, che crede in Gesù, è chiamata a seguirLo, ad assumere il proprio stile di vita, secondo la chiamata vocazionale. Io, come consacrata, seguo Gesù, Apostolo del Padre, vivendo una speciale consacrazione a Lui attraverso il servizio alla Chiesa.
In virtù del Battesimo tutti siamo chiamati ad essere apostoli, a continuare la missione di Gesù su questa terra. Gesù è l’Apostolo, l’inviato dal Padre per redimere l’umanità. La sua missione è restituire, cioè riconciliare l’umanità con il Padre che ci ama con infinito Amore. “Noi amiamo, perché Egli ci ha amati per primo” (1Gv 4,19), e perché siamo creati ad immagine e somiglianza di Dio, che è amore (cfGn 1,26).
Nel Vangelo di Gv 3, 16-27 si legge: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito, perché chiunque crede in lui, abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvo per mezzo di Lui, di Gesù”.
Con il peccato l’umanità si è allontanata da Dio, però Dio, pieno di amore e di misericordia non abbandona l’uomo, continua ad amarlo con Infinito Amore. Gesù vivendo in mezzo a noi ha predicato la Buona Novella, ha fatto soltanto il bene. Sapendo che la sua presenza in questo mondo non era definitiva, ha chiamato, invitato altre persone per stare con Lui, ad imparare da Lui l’amore del Padre e poi le ha inviate in missione, dando loro il nome di discepoli – apostoli. Erano soltanto dodici, ma, avendo sperimentato l’amore di Gesù e la forza dello Spirito Santo, hanno avuto il coraggio di testimoniare, annunciare a tutto il mondo che Dio ci ama con Infinito amore. L’apostolo Giovanni conferma questa esperienza dicendo: “quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi” (1Gv 1,3).
Nel giorno di Pentecoste, Maria e gli apostoli si trovavano, in preghiera, nel Cenacolo in attesa dello Spirito Santo, così come Gesù aveva promesso. Ricevuto lo Spirito, senza timore cominciarono a predicare, a formare comunità con quelli che accoglievano l’insegnamento degli apostoli. Ci dice la Scrittura “… ogni giorno, il Signore, aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati” (Atti 2,48).
Oggi noi siamo chiamati a continuare la missione di Gesù. Prima di noi tantissime persone sono state chiamate e hanno risposto con generosità alla proposta di Gesù. Conosciamo tanti santi che hanno donato la loro vita per l’edificazione del Regno di Dio. Tra questi c’è San Vincenzo Pallotti. Conquistato dall’Amore infinito e misericordioso di Dio San Vincenzo ha deciso di donare la sua vita per ravvivare la fede e riaccendere la carità, affinché in tutto il mondo ci sia un solo ovile sotto un solo Pastore.
Anche per San Vincenzo non è stato facile dare la sua risposta alla chiamata di Dio, però con grande fiducia in Dio e profonda devozione a Maria Santissima, ha dato vita ad una nuova famiglia nella Chiesa
Molti sacerdoti, fratelli, suore e laici seguendo da Gesù, Apostolo del Padre, animati dallo spirito apostolico di San Vincenzo, sotto la protezione di Maria, Regina degli Apostoli formano l’Unione dell’Apostolato Cattolico, una grande famiglia sparsa in tutto il mondo.
Voi, cari giovani, accompagnati dalle nostre Suore partecipate di questa famiglia, di questo Carisma. Collaborando nell’animazione dei giovani contribuite a far sì che ognuno sia fedele alla propria vocazione per il bene della Chiesa e del Regno di Dio.
Siete un segno di speranza e di vitalità per la Chiesa e per il mondo. Certamente con la vostra testimonianza aiutate altri giovani a percepire che la vita non è soltanto piacere, possesso e potere, ma c’è qualcosa di più che riempie il vostro cuore. Questo “di più” è la consapevolezza e l’esperienza che Dio vi ama con infinito amore, perciò, siete chiamati ad amare i fratelli e le sorelle, specialmente i più bisognosi.
Il Santo Padre, Giovanni Paolo II aveva un richiamo molto forte “aprite, spalancate le porte a Cristo” ed il nostro Papa Francesco ci invita ad essere “una chiesa in uscita” capace di andare verso le periferie esistenziali per portare la gioia di aver incontrato Gesù, e la speranza di costruire una nuova umanità che vive la comunione, la pace, il perdono e la carità.
Ancora oggi è valido per noi il mandato di Gesù: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome dal Padre, del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorno, fine alla fine del mondo” (Mt 28, 29-20).
Coraggio e buona missione a tutti.