Vicino al Padre

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Testimonianze su San Vincenzo tratte dagli Atti processuali per la sua canonizzazione. 

Il suo modo di predicare era semplice, tranquillo, tutto fondato sul Vangelo, senza fiori di retorica. Le sue prediche erano veramente istruttive, e tanto era penetrato di quel diceva, che spesso prorompeva in pianto. Non so se e come si preparasse, ma posso dire, che egli era sempre preparato.
(Dagli Atti processuali)

Nel confessare, dopo le opportune esortazioni, aggiungeva una enunciativa compendiosa degli atti delle virtù Teologali in questi brevissimi termini: «Dio mio, credo in voi carità infallibile; spero in voi onnipotente, infinitamente buono e misericordioso; amo voi, bontà infinita, mi pento di avervi offeso». Per solito prima di dare l’assoluzione usava le seguenti o simili espressioni: «Immagini ora di essere sul Calvario ai piedi di Gesù Crocifisso e che il Sangue suo prezioso scenda sull’anima sua per purificarla e farla santa».  

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Un giorno, essendo improvvisamente mancato il predicatore, che doveva fare il discorso nella Chiesa di sant’Andrea della Valle in uno dei giorni del Solenne Ottavario dell’Epifania, il Venerabile si rivolse prima al padre Luciano Bandiera, pregandolo a fare il discorso. Ma essendosi questi scusato per non essere a ciò preparato, il venerabile stesso uscendo dal confessionale, montò sul pulpito e fece egli la predica con tanta soddisfazione dell’uditorio, che molti si fecero a pregarlo di voler continuare egli nei giorni seguenti.  

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interr. 18 proc. fol. 981[1] respondit:
La sua predicazione era molto semplice, facendosi capire dalle persone anche le più ignoranti; ed eccitava grande compunzione nei cuori degli ascoltatori.  

iuxta 25 interr. proc. fol. 517[2] terg. 518 respondit:  L’unica ambizione che io ho conosciuto nel Servo di Dio è stata la premura di faticare giorno e notte per la gloria di Dio e vantaggio dei suoi prossimi. Non frequentava le corte dei signori o ecclesiastici  o secolari se non per opere di carità o  ministero, oppure per aderire alle loro chiamate. accedeva anche dai cardinali ma per confessarli ordinariamente; tanto vero poi che esso era alieno dagli onori e dignità che io essendo stata pregata da un sacerdote per interpormi presso l’Eminentissimo Soglia per ottenere un onore  mi consigliai col Servo di Dio sulla risposta che avrei dato al detto ecclesiastico ed mi suggerì dirgli che i santi hanno rinunciato e non chiesti gli onori. 

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 Testis,   iuxta 21 interr. proc. fol. 584[3] respondit:

Il servo di Dio si dette tutto alle opere di Ministero Ecclesiastico specialmente poi nell’epoca in cui il l’ho conosciuto, al confessionale, all’assistenza dei ritiri ove si fanno i santi esercizi, ed alla assistenza spirituale degli infermi dai quali era frequentemente chiamato. Suppongo che facesse tutte queste opere con le facoltà dell’ordinario. So però che nell’epoca in cui era Vicegerente in Roma Monsignor Piatti, aveva dal detto Prelato la missione ora di una ora di altra opera Pia e specialmente per il ritiro del Gianicolo con molto profitto del prossimo massimamente per l’opinione che godeva di Uomo di Dio e per il buon esempio che dava in ogni sua azione. 

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Testis, iuxta 23 interr. proc. fol. 605[4] terg. respondit:

La sua morale in pratica era giustissima avendola sperimentata tale io stesso per molti anni, come altresì, aveva modo di tranquillizzare la coscienza ed ispirare fiducia nei suoi penitenti di modo che gli affidai poi i miei figli per la direzione spirituale e la frequentavano con piacere. Questo ministero delle confessioni , lo esercitava secondo le circostanze in più e più luoghi e sarebbe non facile di descriverli tutti. Ora l’ho trovato a confessare nell’ospedale militare, ora nel ritiro di Monsignor Piatti al Gianicolo, ora a S. Agata dei Monti, nel collegio Irlandese, spesso a S. Francesco di Paola,  ed anche fuori di Roma nella Pia Casa dei Missionari     del Preziosissimo Sangue in Albano.  Lo esercitava senza distinzione di persone, prestandosi in qualunque luogo, in qualunque tempo, in qualunque circostanza per l’uno e l’altro sesso come ho veduto nella chiesa dello Spirito Santo dei Napolitani, in questa di S. Salvatore, e nell’Ottavario dell’Epifania in quella di Sant’Andrea della Valle. 

interr. 19 proc. fol. 698[5] respondit:

Come ho detto, il venerabile Pallotti è stato il mio confessore ordinario nei sei anni che fui Seminarista, e straordinario in seguito. Egli confessava molto bene; usava molta pazienza e discrezione e dava prudenti ed opportuni consigli. confessava seduto; però nel tempo intermedio, in cui si ritirava un penitente e ne veniva un altro, per quanto io mi sono accorto, si metteva in ginocchio e si alzava quando entrava l’altro; cosa che a me dava molta edificazione[6]

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Et proc. fol. 1479[7] ad 1484 respondit:  Si occupò al benessere spirituale ed istruttivo dei poveri dell’allora casa d’industria, ora Ospizio di Santa Maria degli Angeli, dove sotto un medesimo tetto convivono due famiglie, una degli uomini e l’altre delle donne di gioventù abbandonate……..

Dovunque il Servo di Dio era richiesto si prestava volentieri, assiduamente e allegramente. Quante siano e di quanta estensione e di quanto frutto le Opere pie di questa Pia Unione è noto a tutta Roma; in ordine poi al Servo di Dio le coadiuvava e le animava  col suo zelo, in ordine al prossimo bisognoso, ignorante, carcerato e infermo.                                             

Riguardo alla parte scientifica cui il Servo di Dio ha dato opera, sapeva con zelo industrioso unire la scienza alla pietà, cioè, quella che è scienza di Dio, dei Divini Misteri, dell’uomo e della morale dell’uomo[8]
Si occupò per sé alla scienza filosofica e teologica come di sopra ho detto fino alla laurea di teologia e mai lasciò finchè visse lo studio in specie della Sacra Scrittura che per la sua devozione e venerazione che gli portava la teneva in un’arca di legno ben custodita sopra il suo inginocchiatoio, ed ogni giorno ne leggeva qualche capitolo e ne esortava gli altri Ecclesiastici a ciò fare con molto frutto.

Frequentava le conferenze sacre e liturgiche nella Casa di Missione a Montecitorio.    

So che il Servo di Dio frequentava l’Accademia Teologica dell’Archiginnasio Romano dal quale ritirava una certa quota, che egli se ne serviva per i suoi poveri, come ancora il Servo di Dio venne nominato Professore supplente nella Romana Università che per diversi anni esercitò con molta perizia e diligenza, eccitando tra i giovani Ecclesiastici in specie, grande impegno per le ecclesiastiche scienze  e ben mi ricordo di aver udito da diversi che frequentavano le sue lezioni farsi onorevole menzione non solo della perizia, scienza del Servo di Dio, ma dell’esempio ed edificazione che egli dava a tutti.

[1] Praedicans corda molliebat.

[2] Honores minime ambiebat  sed diu noctque adlaborare pro gloria Dei et proximorum utilitate.

[3] Ecclesiasticis ministeriis totus incubuit uberrimo fructu.

[4] Eius dotes loca pro confessionibus audiendis.

[5] Optimus confessarius testis.

[6] Per confessionum intervallo  genibus flexis orabat.

[7] Hospitium puerorum et puellarum  pauperum juvit.

[8] Scientiam ecclesiasticam tam in se quam in aliis promovit.

 

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