Messaggio per la Domenica Missionaria Pallottina

a cura di paolo (0 commenti)

Cari fratelli e sorelle, consacrati e laici... missionari pallottini!
Abbiamo sentito Papa Francesco ripetere costantemente che la vita è missione e che noi siamo una missione di Dio in questo mondo ! E in effetti lo siamo: tutta la nostra vita e tutto ciò che facciamo può essere rivolto all'apostolato di Gesù Cristo, continuando la sua missione divina.

Infatti, la Missione non è nostra, è di Dio, che ci viene incontro, ci salva e ci invita a partecipare alla sua opera.
La missione non è nostra, è Missio Dei.

Il nostro Dio, Amore per essenza, mosso da compassione, ha ascoltato il grido del suo popolo ed è sceso. Sia nell'episodio raccontato nel libro dell'Esodo , sia al culmine della storia della salvezza , quando Gesù si incarna, vediamo questo movimento divino in cui Egli scende per
stare con i suoi e salvarli.
E continua a venire, uscendo da sé e incontrando il suo popolo, attraverso la Chiesa e in molti altri modi che Lui stesso sceglie, per incontrarsi sempre con chi soffre, con chi è debole, con chi vuole essere vicino.
Da questo movimento missionario in cui Dio stesso trabocca, uscendo da sé stesso e venendo incontro agli esseri umani per salvarli amandoli, scaturisce l'attuale comprensione della missione ad gentes . Nella storia della Chiesa, questa missio ad gentes è sempre stata intesa a partire da un territorio cristiano verso uno non cristiano, per annunciare la fede e piantare la Chiesa.

Ma la missiologia attuale approfondisce questo concetto intendendolo come la capacità di uscire da sé per amore e per amare l'altro, sempre gratuitamente! Questa missione ad gentes è la capacità di uscire dalla propria zona di comfort, dalle proprie strutture e dalle proprie opinioni per andare incontro alle persone, ovunque esse si trovino... che sia in un altro Paese, o anche lì, dall'altra parte della strada!

Non rinunciamo alla missione, che è la natura della Chiesa! Non sminuiamo la sfida di dissestarci, di uscire e andare a camminare lungo i sentieri della vita, incontrando le persone per testimoniare, con le parole e con i fatti, che "il male e la morte non hanno l'ultima parola, che l'amore è più forte!"

L'esperienza di fede è fondamentale per la missione Per noi, che viviamo in un mondo immerso nella guerra, circondato dalla violenza, che soffre la fame, le malattie e le catastrofi naturali, non è facile essere sicuri che il male e la morte non abbiano l'ultima parola. Quante volte ci sentiamo demotivati, scoraggiati e tristi. Anche molti missionari potrebbero sentirsi così, chiedendosi se il ministero sia servito a qualcosa, se abbia aiutato, se abbia aggiunto vita dove non c'era. Con sentimenti di fraternità, ci uniamo a ciascuno di loro e vogliamo stare insieme, camminando mano nella mano
di loro e vogliamo stare insieme, camminando mano nella mano, accogliendo i loro, accogliendo i loro tanti dolori tanti dolori e e le lorole loro numerose numerose domande.

Non siamo soli! Siamo sempre insieme! E sì, contate su di noi. domande. Non siamo soli! Siamo sempre insieme! E sì, contate su di noi. Siamo vicini e vogliamo davvero che vi sentiate accompagnati. Siamo vicini e vogliamo davvero che vi sentiate accompagnati.
E perché è importante coltivare questa sensazione e questa certezza di E perché è importante coltivare questa sensazione e questa certezza di ““essere insieme essere insieme e in buona compagnia e in buona compagnia””?

Perché è nella vita comunitaria, oltre che nell'Eucaristia, che ? Perché è nella vita comunitaria, oltre che nell'Eucaristia, che sperimentiamo la presenza di Gesù Cristo risorto, che scalda il cuore con l'amore, apre gli occhi sperimentiamo la presenza di Gesù Cristo risorto, che scalda il cuore con l'amore, apre gli occhi alla luce della vita e muove i piedi a camminare verso l'altro che soffre.

Questa è stata alla luce della vita e muove i piedi a camminare verso l'altro che soffre. Questa è stata l'l'esperienza dei Discepoli di Emmaus ed è la proposta del Messaggio di Papa Francesco per la esperienza dei Discepoli di Emmaus ed è la proposta del Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale 2023, il cui tema è Giornata Missionaria Mondiale 2023, il cui tema è Cuori iCuori in fiamme, piedi in camminon fiamme, piedi in cammino..

Cuori in fiamme, occhi aperti, piedi in cammino
Cuori in fiamme, occhi aperti, piedi in cammino
Nel racconto biblico che conosciamo, l'autore narra la storia di quei due discepoli che Nel racconto biblico che conosciamo, l'autore narra la storia di quei due discepoli che tornavano a casa, scoraggiati e confusi, dopo aver fatto tante belle esperienze con Gesù: si erano tornavano a casa, scoraggiati e confusi, dopo aver fatto tante belle esperienze con Gesù: si erano decisi per Lui, decisi per Lui, l’l’avevano seguito, avevano imparato tante cose, ma tutto era finitoavevano seguito, avevano imparato tante cose, ma tutto era finito…… il Maestro il Maestro morto su una croce! Un fallimento! morto su una croce! Un fallimento!

Ed essi, sconcertati, mentre tornano alla loro vita precedente, fanno un'esperienza
Ed essi, sconcertati, mentre tornano alla loro vita precedente, fanno un'esperienza singolare: Gesù risorto si avvicina, viene accolto, ma non viene riconosciuto. Secondo l'autore, singolare:

Gesù risorto si avvicina, viene accolto, ma non viene riconosciuto. Secondo l'autore, parlano degli eventi che hanno vissuto e anche il Signore Gesù, ancora sconparlano degli eventi che hanno vissuto e anche il Signore Gesù, ancora sconosciuto, spiega loro osciuto, spiega loro le Scritture. Più tardi, intorno alla le Scritture. Più tardi, intorno alla mensamensa, mentre il Signore spezza il pane, gli occhi dei discepoli , mentre il Signore spezza il pane, gli occhi dei discepoli si aprono e lo riconoscono.

E facendo questa esperienza di salvezza, vanno a testimoniare il si aprono e lo riconoscono. E facendo questa esperienza di salvezza, vanno a testimoniare il Signore risorto e il calore che hanno sSignore risorto e il calore che hanno sentito mentre parlava loro. entito mentre parlava loro.
Come i due discepoli raccontarono agli altri ciò che era loro accaduto lungo la strada (cfr.

Come i due discepoli raccontarono agli altri ciò che era loro accaduto lungo la strada (cfr. Lc 24,35), così anche il nostro annuncio deve essere un gioioso racconto di Cristo Signore, della Lc 24,35), così anche il nostro annuncio deve essere un gioioso racconto di Cristo Signore, della sua vita, della sua passione, morte e risurrezione, delle meravisua vita, della sua passione, morte e risurrezione, delle meraviglie che il suo amore ha operato glie che il suo amore ha operato nelle nostre vite.

Andiamo dunque anche noi illuminati dall'incontro con il Risorto e vivificati dal nelle nostre vite. Andiamo dunque anche noi illuminati dall'incontro con il Risorto e vivificati dal suo Spirito. Usciamo con i cuori ardenti, gli occhi aperti, i piedi in cammino, per infiammare altri suo Spirito. Usciamo con i cuori ardenti, gli occhi aperti, i piedi in cammino, per infiammare altri cuori con la Parola dcuori con la Parola di Dio, per aprire altri occhi a Gesù nell'Eucaristia e per invitare tutti a i Dio, per aprire altri occhi a Gesù nell'Eucaristia e per invitare tutti a camminare insieme sulla via della pace e della salvezza che Dio ha donato all'umanità in Cristo"camminare insieme sulla via della pace e della salvezza che Dio ha donato all'umanità in Cristo"5.

Ogni azione missionaria nasce da un'esperienza di fede
Ogni azione missionaria nasce da un'esperienza di fede
"Quando sperimentiamo la forza dell'amore di Dio, quando riconosciamo la sua presenza
"Quando sperimentiamo la forza dell'amore di Dio, quando riconosciamo la sua presenza come Padre nella nostra vita personale e comunitaria, non possiamo fare a meno di annunciare come Padre nella nostra vita personale e comunitaria, non possiamo fare a meno di annunciare e condividere ciò che abbiamo visto e sentito", ha scritto Papa Francesco in e condividere ciò che abbiamo visto e sentito", ha scritto Papa Francesco in un altro Messaggio un altro Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2021.

L'attività missionaria è il risultato di un'esperienza di per la Giornata Missionaria Mondiale 2021. L'attività missionaria è il risultato di un'esperienza di fede con Gesù Cristo risorto. Camminiamo e annunciamo, incontriamo le persone perché fede con Gesù Cristo risorto. Camminiamo e annunciamo, incontriamo le persone perché abbiamo la certezza di Colui che testimoniamo: un Dabbiamo la certezza di Colui che testimoniamo: un Dio che ama tutti e ciascuno. È necessario, io che ama tutti e ciascuno. È necessario, quindi, prendersi sempre cura della vita spirituale. Sì, questa vita spirituale è l'anima di ogni quindi, prendersi sempre cura della vita spirituale.

Sì, questa vita spirituale è l'anima di ogni apostolato: senza di essa non si può fare missione. apostolato: senza di essa non si può fare missione.
5 Vale la pena di conoscere il Messaggio del Santo Padre per la Giornata Missionaria Mondiale 2023. Ecco Vale la pena di conoscere il Messaggio del Santo Padre per la Giornata Missionaria Mondiale 2023. Ecco il link di accesso: il link di accesso:

www.vatican.va/content/francesco/it/messages/missions/documents/20230106www.vatican.va/content/francesco/it/messages/missions/documents/20230106--giornatagiornata--missionaria.htmlmissionaria.html 


L'Eucaristia, la vita sacramentale, l'incontro con la Parola di Dio nella
L'Eucaristia, la vita sacramentale, l'incontro con la Parola di Dio nella Lectio DivinaLectio Divina, la , la Liturgia delle Ore alimentano la nostra esperienza di fede, riscaldano i nostri cuori e ci aprono Liturgia delle Ore alimentano la nostra esperienza di fede, riscaldano i nostri cuori e ci aprono all'azione dello Spirito Santo che, a sua volta, ci configura a Gesù affinché possiamo vedere come all'azione dello Spirito Santo che, a sua volta, ci configura a Gesù affinché possiamo vedere come Lui vede e agire come Lui ha agito, dando continuità aLui vede e agire come Lui ha agito, dando continuità alla sua missione, cioè l'Apostolato Cattolico. lla sua missione, cioè l'Apostolato Cattolico.


Il nostro Santo Fondatore ha compreso chiaramente questa realtà. Così insegnava: Il nostro Santo Fondatore ha compreso chiaramente questa realtà. Così insegnava: "Un'anima che crede in Gesù Cristo, e che con umiltà e fiducia si sforza di imitare Gesù Cristo, "Un'anima che crede in Gesù Cristo, e che con umiltà e fiducia si sforza di imitare Gesù Cristo, ottiene che Gesù Cristo distrugga in sé tutte le deformità e i difetti; Gesù ottiene che Gesù Cristo distrugga in sé tutte le deformità e i difetti; Gesù Cristo entra in Cristo entra in quell'anima, e in essa Gesù Cristo opera, e Gesù Cristo continua la sua vita in quell'anima; vive in quell'anima, e in essa Gesù Cristo opera, e Gesù Cristo continua la sua vita in quell'anima; vive in essa e le applica i meriti delle sue santissime opere". (OOCC III, 37). essa e le applica i meriti delle sue santissime opere". (OOCC III, 37).


Testimonianza
Testimonianza Missionaria Missionaria
Sr. Helena M. Pimenta, CSAC
Sr. Helena M. Pimenta, CSAC –– Consigliera Generale della Congregazione delle Suore Consigliera Generale della Congregazione delle Suore dell’Apostolato Cattolico dell’Apostolato Cattolico


Sin da piccola ho scoperto il piacere di entrare nelle case delle persone. La mia catechesi
Sin da piccola ho scoperto il piacere di entrare nelle case delle persone. La mia catechesi si è svolta nelle famiglie, ed è stato nella casa si è svolta nelle famiglie, ed è stato nella casa di unadi una catechista che ho sentito la chiamata di Dio catechista che ho sentito la chiamata di Dio e ho iniziato a pregare ogni giorno per le vocazioni. Avevo 13 anni quando i missionari cappuccini e ho iniziato a pregare ogni giorno per le vocazioni. Avevo 13 anni quando i missionari cappuccini vennero nella nostra cappella e questo mi spinse a “lasciare la mia casa” e a vennero nella nostra cappella e questo mi spinse a “lasciare la mia casa” e a donaredonare la mia vitala mia vita a a Dio,Dio, come Suora Pallottina.

Nei 30 anni di vita consacrata, ho sempre privilegiato l’andare nelle come Suora Pallottina. Nei 30 anni di vita consacrata, ho sempre privilegiato l’andare nelle case perché così entro nella vita e nella storia delle persone; ascoltando i loro dolori e le loro case perché così entro nella vita e nella storia delle persone; ascoltando i loro dolori e le loro gioie, succede qualcosa di nuovo: il rapporto diventa sempre pigioie, succede qualcosa di nuovo: il rapporto diventa sempre più stretto!ù stretto!


In questi anni a Roma, abbiamo sempre avuto l’opportunità di “entrare nella casa
In questi anni a Roma, abbiamo sempre avuto l’opportunità di “entrare nella casa dell’altro” accogliendo e aiutando le persone bisognose di amore, di cure e di attenzioni. Alcuni dell’altro” accogliendo e aiutando le persone bisognose di amore, di cure e di attenzioni. Alcuni esempi: ogni mese prepariamo il cibo per circa 80 persone che vivono per stra esempi: ogni mese prepariamo il cibo per circa 80 persone che vivono per strada; accogliamo da; accogliamo nella nostra casa, accompagniamo e assistiamo una famiglia il cui padre è in carcere; abbiamo nella nostra casa, accompagniamo e assistiamo una famiglia il cui padre è in carcere; abbiamo potuto conoscere e coinvolgerci nel servizio alle persone che vivono per strada, servendo loro la potuto conoscere e coinvolgerci nel servizio alle persone che vivono per strada, servendo loro la colazione, in collaborazione con la Caritas colazione, in collaborazione con la Caritas VoloVolonntari Regina Coelitari Regina Coeli; per circa sette mesi è stata ;

per circa sette mesi è stata presente nella nostra comunità una persona in una situazione deplorevole, e questo ci ha fatto presente nella nostra comunità una persona in una situazione deplorevole, e questo ci ha fatto “uscire da no“uscire da noi stessei stesse” per accoglierla con amore, pazienza, compassione, comprensione... ” per accoglierla con amore, pazienza, compassione, comprensione... un’uscita non geografica, ma dallo spazio interiore, che ci ha fatto anche pensare: “è stato Dio a un’uscita non geografica, ma dallo spazio interiore, che ci ha fatto anche pensare: “è stato Dio a mandarla da noi”.mandarla da noi”.


All’inizio di giugno di quest’anno mi sono recata in Mozambico. Preparando la
All’inizio di giugno di quest’anno mi sono recata in Mozambico. Preparando la celebrazione del 25° anniversario della missione delle Suore Pallottine in questa terra, sono celebrazione del 25° anniversario della missione delle Suore Pallottine in questa terra, sono entrata in molte case per pregare, ascoltare e benedire nel nome del Signore. In effentrata in molte case per pregare, ascoltare e benedire nel nome del Signore. In effetti, etti, mi è mi è sembrato di entrare nel tempio sacro dellesembrato di entrare nel tempio sacro delle persone che, nonostante una storia ferita dagli persone che, nonostante una storia ferita dagli attacchi della guerriglia, nessuna arma li ha privati dello spazio di Dio o ha ucciso in loro la gioia attacchi della guerriglia, nessuna arma li ha privati dello spazio di Dio o ha ucciso in loro la gioia di vivere. Inviati “a due a due” attraverso i villadi vivere. Inviati “a due a due” attraverso i villaggi di Inharrime, molto presto abbiamo trovato i ggi di Inharrime, molto presto abbiamo trovato i cortili puliti, donne e bambini che lavoravano nelle case o nei campi. All’arrivo, era come un cortili puliti, donne e bambini che lavoravano nelle case o nei campi.

All’arrivo, era come un incontro tra sconosciuti, ma alla partenza, c’era un sentimento di fratellanza e di vicinanza incontro tra sconosciuti, ma alla partenza, c’era un sentimento di fratellanza e di vicinanza facilitato da sguafacilitato da sguardi, ascolto, sorrisi ed abbracci.rdi, ascolto, sorrisi ed abbracci.


Tra le altre, un’esperienza singolare: abbiamo incontrato Lidia, costretta a letto da molti
Tra le altre, un’esperienza singolare: abbiamo incontrato Lidia, costretta a letto da molti anni, perché vittima di una paralisi. Mentre giaceva a terra, ci siamo inginocchiati e abbiamo anni, perché vittima di una paralisi. Mentre giaceva a terra, ci siamo inginocchiati e abbiamo pregato. Quando le abbiamo toccato la fronte con la medaglia della Mapregato. Quando le abbiamo toccato la fronte con la medaglia della Madonna delle Grazie, Lidia donna delle Grazie, Lidia ha alzato la mano e le sono uscite le lacrime dagli occhi. Non parlava, ma nel suo silenzio ci ha ha alzato la mano e le sono uscite le lacrime dagli occhi. Non parlava, ma nel suo silenzio ci ha parlato profondamente di Dio.

Una forte emozione si è impadronita di tutti. Quando
parlato profondamente di Dio. Una forte emozione si è impadronita di tutti. Quando siamo usciti siamo usciti dalla stanza, nonna Amelia, una donna anziana che, bisognosa dalla stanza, nonna Amelia, una donna anziana che, bisognosa anche lei anche lei di cure, di cure, ha detto che ha detto che era era la badante di Lidia, mi la badante di Lidia, mi ha abbracciatoha abbracciato dicendomidicendomi: “Resta con noi, suora!...” : “Resta con noi, suora!...” Io…ho fatto soloIo…ho fatto solo silenzio. Quando ci siamo rimessi in cammino, la giovane donna che mi accompagnava mi ha silenzio. Quando ci siamo rimessi in cammino, la giovane donna che mi accompagnava mi ha detto: “Suora, possiamo dire che è Dio detto: “Suora, possiamo dire che è Dio ad agiread agire nella nostra vita, in tunella nostra vita, in tutto etto e in tutti”.in tutti”.


Ho potuto sperimentare
Ho potuto sperimentare cosìcosì un po’ di quello che le nostre suore hanno vissuto un po’ di quello che le nostre suore hanno vissuto perper 25 25 anni di missione, portando la benedizione del Signore alle famiglie, pregando con loro, anni di missione, portando la benedizione del Signore alle famiglie, pregando con loro, aiutandole nelle loro necessità spirituali e temporali, promuovendo la vita ed evangelizzando. aiutandole nelle loro necessità spirituali e temporali, promuovendo la vita ed evangelizzando. Dentro le case o sotto gli alberi di acagiù, in modo così semplice, iDentro le case o sotto gli alberi di acagiù, in modo così semplice, in collaborazione con altri n collaborazione con altri missionari, le nostre Suore Pallottine missionari, le nostre Suore Pallottine lentamente lentamente costruiscono una costruiscono una ““storia di salvezzastoria di salvezza”” con con questo popolo di Dio.questo popolo di Dio.


Sono grata di
Sono grata di aver potutoaver potuto toccare con mano questa realtà: sguardi, sorrisi, abbracci ed toccare con mano questa realtà: sguardi, sorrisi, abbracci ed ascolto... la semplicità, il dolore, la compassione mi hanno fatto sentire che l’evangelizzazione ascolto... la semplicità, il dolore, la compassione mi hanno fatto sentire che l’evangelizzazione avviene attraverso le relazioni. Gesù non entra solo nelle case, ma entra nella vita delle persavviene attraverso le relazioni. Gesù non entra solo nelle case, ma entra nella vita delle persone one che si avvicinano e lo accolgono. E noi dobbiamo prenderci cura della vita, lasciando che Dio che si avvicinano e lo accolgono. E noi dobbiamo prenderci cura della vita, lasciando che Dio compiacompia la sua volontà nella nostra vita. Il ritorno dal Mozambico mi ha commosso, ma mi ha la sua volontà nella nostra vita. Il ritorno dal Mozambico mi ha commosso, ma mi ha anche motivato a proclamare ciò che ho visanche motivato a proclamare ciò che ho visto, sentito e sperimentato: to, sentito e sperimentato:
“Quando vedrai i colori di questa bandiera, ricord
“Quando vedrai i colori di questa bandiera, ricordati di noi, suora!”, ha detto unaati di noi, suora!”, ha detto una giovane donna giovane donna.


Azione concreta
Azione concreta
Abbiamo visto che la comprensione della
Abbiamo visto che la comprensione della missio ad gentesmissio ad gentes si è ampliata esi è ampliata edd ora non è ora non è solo un andare geografico, cioè un andare da un paese all’altro, un andare da un territorio solo un andare geografico, cioè un andare da un paese all’altro, un andare da un territorio cristiano a uno non cristiano. È vero che la cristiano a uno non cristiano. È vero che la missio ad gentesmissio ad gentes è sempre un andare, un uscire… ma è sempre un andare, un uscire… ma forse non è riservata solo a chi è inviato fuori dal proprio Paese: siamo tutti missionari forse non è riservata solo a chi è inviato fuori dal proprio Paese:

siamo tutti missionari ad gentesad gentes quando abbiamo il coraggio di uscire dal nostro spazio, dalla nostra struttura, dal nostro quando abbiamo il coraggio di uscire dal nostro spazio, dalla nostra struttura, dal nostro “mondo”“mondo” e, poiché vediamo i bisogni dell’altro, gli andiamo incontro per aiutarlo, per salvarlo. e, poiché vediamo i bisogni dell’altro, gli andiamo incontro per aiutarlo, per salvarlo. Sì, Sì, può può certamentecertamente esseressere andare in un altro Paese, ma può anche essere e andare in un altro Paese, ma può anche essere rimanere dove Dio ci rimanere dove Dio ci ha posto e andareha posto e andare dall’altra parte della strada! In altre parole, la dall’altra parte della strada! In altre parole, la missio ad gentesmissio ad gentes è sempre è sempre un’uscita! un’uscita!


Pertanto, come azione concreta di questo mese missionario, siamo invitati
Pertanto, come azione concreta di questo mese missionario, siamo invitati a guardare il a guardare il mondo e le situazioni che ci circondano con occhi illuminati dall’incontro con Gesù Salvatore e mondo e le situazioni che ci circondano con occhi illuminati dall’incontro con Gesù Salvatore e quindi, a partire da questa esperienza di fede e da questa consapevolezza delle difficoltà vissute quindi, a partire da questa esperienza di fede e da questa consapevolezza delle difficoltà vissute dagli altri, a uscire da noi stessi per andare dagli altri, a uscire da noi stessi per andare incontro a chi soffre. incontro a chi soffre.


Praticamente
Praticamente, in questo mese siamo , in questo mese siamo chiamatichiamati aadd uscire: a vedere oltre le nostre mura, a uscire: a vedere oltre le nostre mura, a guardare il mondo con occhi illuminati dalla fede, a sperimentare la compassione del Cuore di guardare il mondo con occhi illuminati dalla fede, a sperimentare la compassione del Cuore di Gesù per questo mondo sofferente e a uscire da noi stessi per servire. Gesù per questo mondo sofferente e a uscire da noi stessi per servire.


Ciascuno si chieda che cosa può
Ciascuno si chieda che cosa può farefare concretamente in questo mese di ottobre in questo mese di ottobre per essere per essere dei veri missionari.dei veri missionari.

Coraggio!
Coraggio!

La missione è partire,
camminare,
lasciare tutto
uscire da sé
stessi, rompere la crosta dell'egoismo
che ci chiude in noi stessi.
È smettere di girare intorno
intorno a noi stessi
come se fossimo il centro
del mondo e della vita.
È non lasciarsi bloccare dai problemi del piccolo mondo a cui apparteniamo:
l'umanità è più grande.
La missione è partire,
ma non inghiottire chilometri.
Significa soprattutto aprirsi agli altri come fratelli e sorelle,
per scoprirli e incontrarli.
E se per incontrarli e amarli
dobbiamo attraversare i mari
e volare verso il cielo,
allora Missione significa partire fino agli estremi confini della terra.
Dom Helder Camara
Al nome del Consiglio Generale delle nostre Congregaz
ioni , n oi , respons abili per l’Animazione, la Coscientizzazione e l’Azione Mission a ria delle nos tre comunità ,
vi auguriamo uno fecondo mese missionario!


Sr. Venícia Meurer
CSAC Congregazione delle Suore dell’Apostolato Cattolico

Sr. Malgorzata Wyrodek SAC Suore Missionarie dell’Apostolato Cattolico

Pe. Daniel Luz Rocchetti
SAC Società dell’Apostolato Cattolico

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