Messaggio Madre Luglio 2019

a cura di paolo (0 commenti)

“È troppo poco che tu sia mio servo…

Io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza

fino all’estremità della terra”.

(cf Is. 49,6)

Il pensiero sopra citato diretto al profeta Isaia nel Vecchio Testamento, è valido anche per noi, religiosi, battezzati e cristiani di oggi. La chiamata del Signore è sempre attuale. Lui ci invita ad andare oltre le nostre realtà, il nostro benessere individualistico, le nostre sicurezze.

Donare la nostra vita, servire il nostro prossimo con gioia ci porta soddisfazione, però, se con le nostre azioni aspettiamo ricompensa e riconoscimento, tutto si può trasformare in frustrazione, ma se il motivo delle azione è l’amore, la gratuità e il bene verso l’altro sentiremo la gioia di aver speso la vita nel servizio.

Dio disse è troppo poco che tu sia mio servo…”, facilmente ci accontentiamo del minimo, ciò è frutto della nostra natura umana, ma Dio, grande e misericordioso, ci consegna la grazia di andare oltre l’umano per raggiungere la santità. Papa Francesco dice che la santità  la si raggiunge percorrendo un duro cammino di conversione e questa è stata l’esperienza vissuta da tutti i santi.

Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra”.

Questo richiamo può suscitare delle domande:

Come andare fino all’estremità della terra?

Cosa vuoi di me, Signore?

Sono domande giuste e naturali, però, ricordando che l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo…(Rm 5,5) avremo la forza di raggiungere i confini della terra, perché ciò che mi spinge ad agire è l’amore e lo Spirito Santo.

Possiamo, inoltre, considerare sotto un’altra luce ciò che Dio disse: Io ti renderò luce…per portare la mia salvezza. È l’amore e la salvezza di Dio che dobbiamo portare agli altri, amore ricevuto dallo Spirito Santo, pertanto, è lo Spirito che ci illumina, che agisce, noi diventiamo canali mediante i quali Dio fa arrivare la sua salvezza fino l’estremità della terra.

In questo senso tutti saremo discepoli-missionari, saremo apostoli dell’amore di Dio nel mondo, con Lui siamo chiamati a portare non la speranza e la salvezza umana, ma la speranza e la salvezza che vengono da Dio, Lui è la Via, la Verità e la Vita.

Viviamo in un mondo segnato dall’odio, dalla guerra, dal potere, dove la violenza è all’ordine del giorno, la persone è diventata oggetto. Il Papa Francesco ci interpella a curare la casa comune, a rispettare la natura la distruzione della natura ci distrugge materialmente e spiritualmente. Ogni giorno il telegiornale ci trasmette notizie assurde riguardo alla mancanza di rispetto sia per la vita umana, sia per la natura. Ma è proprio in questo mondo che il Signore ci chiede di svolgere la nostra missione.

In quale modo?

Unendo le nostre forse, condividendo le nostre risorse, mettendoci insieme per discernere le vie che il Signore ci indica, per trasformare noi stessi e curare i doni di natura e di grazia che Dio, ogni giorno ci regala.

Le buone azioni di ognuno, anche se piccole, accumunate, divengono una grande missione dove possiamo cantare la gloria di Dio e sperimentare la pace. “Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, Io ho vinto il mondo” (Gv 16,33)

 

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