Messaggio della Madre

a cura di paolo (0 commenti)

In quanto si vive, c’è speranza
(OOCC, X 227)

Fratelli e sorelle;

            con la domenica, festa di Cristo Re, concludiamo il tempo liturgico, tempo comune, per entrare nel tempo di Avvento e Natale nel quale ci prepariamo ad accogliere Gesù che si è fatto uno di noi. È un evento importante. Dio stesso assume la natura umana, entra con la sua umano-divinità nel tempo e nello spazio, si relaziona in modo umano con noi. si fa bambino, per conoscere tutte le fasi della vita umana, percorrerle, assumerle e salvarle. Natale è l’avvenimento centrale della storia: l’incarnazione del Verbo divino per la redenzione dell’umanità.

            Ogni momento della vita è dono della bontà e della misericordia di Dio. Tutto è motivo per rendere grazie e lode al Signore per ciò che siamo e abbiamo. Ringraziamo Dio per tutti i doni che abbiamo ricevuto in quest’anno con la speranza di continuare a rispondere con fedeltà alla  sua grazia in ogni momento della vita, perché Dio non si lascia vincere in generosità. Lui va sempre oltre ciò che aspettiamo. S. Vincenzo Pallotti ci ricorda che “In quanto si vive, c’è speranza”. Il bene che realizziamo è speranza di vita nuova.

            Avvento è tempo di attesa e chi attende ha nel cuore la speranza, perciò, chiediamo: Signore, fa che ognuno di noi, ti apra il cuore perché germogli, fiorisca, nasca e si mantenga accesa la speranza. Con questi sentimenti potremo cantare con gioia: Vieni, Signore Gesù, tu sei la luce del mondo! Guidati dalla tua luce allontaneremo le tenebre del peccato e della morte.

            Dedichiamo tempo alla preghiera, alla contemplazione per vivere con grande intensità spirituale la festa del Natale. Papa Francesco ci ricorda che: Gesù nasce in mezzo a noi, è Dio con noi. Viene per accompagnare il nostro vivere quotidiano, per condividere tutto con noi, gioie e dolori, speranza e inquietudini. Viene come bambino bisognoso di tutto, bussa alla porta del nostro cuore per trovare calore e riparo. Viene ad interpellarci alla fraternità ed alla carità. Possiamo ricordare ciò che ci dice il Vangelo: In verità io vi dico: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. (Mt 25,40).

            Chiedendo con insistenza il dono della pace, accompagniamo Maria e Giuseppe, e disponiamoci a vivere con gioia, speranza e tanto amore la festa del Santo Natale.

Madre Ivete Garlet, CSAC
Superio Generale

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