Messaggio della Madre Ivete Garlet - Gennaio 2021
a cura di paolo (0 commenti)

Il mese di gennaio è molto ricco di celebrazioni importanti per la Chiesa e per la nostra famiglia pallottina. Nel periodo di Natale abbiamo contemplatoGesù, il Figlio unigenito del Padre, che è venutoper ristabilire e consolidare la salvezza dell’umanità. Tempo di grazia, di rinnovazione della fede in Dio che è amore infinito e che cerca sempre il bene di ogni sua creatura.
Ogni anno dal 18 al 25 gennaio, in Italia, si celebra la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.Quest’anno ha come tema: “Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto” (cfr. Gv 15,5-9). L’invito è quello di rimanere nell’amore di Dio, perché soltanto l’amore di Dio può dare consistenza e può sostenere l’amore umano.Il nostro amore è sempre fragile e debole, però, sotto la fiamma dell’amore divino acquista la capacità di affrontare gli ostacoli delle vicende umane. Il filo conduttore è sempre la Parola che, entrando nel cuore della persona lo trasforma, creando condizioni di amare secondo il cuore di Gesù.Partecipiamo a questi eventi con il cuore aperto, affinché Dio possa operare meraviglie in noi, per noi e per l’umanità intera.
Anche noi, come famiglia pallottina,il 22 gennaio, celebriamo la festa di S. Vincenzo Pallotti. Prepariamoci a questo evento con un triduo di preghiera e riflessione. S. Vincenzo è sempre stato un grande promotore dell’unità, della collaborazione e della fraternità. Facendo esperienza di Dio, amore Infinito,sente che non può vivere chi non ama Dio, perché solo l’amore di Dio scopre pienamente Dio.
Fra tanti suoi scritti ho scelto di sottolineare e riflettere su un suo pensiero che considero molto importante per la nostra vita come membri della famiglia pallottina. Così dice Pallotti: “Cosa volevi, o Dio ch’io fossi, quando mi facesti a tua somiglianza? Esattamente questo: ch’io ti somigliassi. Che, nella mia vita, fossi luce della tua Luce, giustizia della tua Giustizia, amore del tuo Amore, santità della tua Santità (OOCC, X 483). Da qui nascono nel suo cuore molte domande: Chi sei tu, mio Dio?; chi sono io innanzi a te? Chi o che cosa volesti ch’io fossi innanzi a te, quando mi facesti a tua somiglianza?
Chi sei tu, mio Dio? Riconosce che Dio è Amore e solo chi ama può comprendere, possedere e scoprire pienamente Dio. Dio si concede tutto solo a chi lo ama. E allora, come posso comprenderti, mio Dio, se non ti amo? “Se ti conoscessi, come sei, ti amerei, sarei tutto distaccato dal mondo, sarei tutto tuo…, amerei Gesù e lo imiterei sempre …, vivrei tutto per te, tutto occupato negli interessi della tua gloria e della salvezza di tutte le anime” (cfr OOCC, X 466)
Chi sono io, mio Dio, innanzi a te? Sono una povera arpa dalle corde spezzate, un sale senza sapore, una candela spenta. Eppure tu mi avevi fatto arpa dell’universo, per cantare il tuo amore eterno; mi avevi fatto sale, per dar gusto divino a tutte le cose; mi avevi fatto luce del mondo, per illuminare le tue meraviglie.
Pallotti sente di non aver corrisposto a ciò che Dio aspettava da lui, però continua a dire: “La tua Misericordia m’ispira fiducia e certezza che, quanto più mi vedi povero, tanto più t’affretti a ricoprirmi di doni e misericordie. Oh prodigio ineffabile d’Amore! Venite, popoli tutti, ammirate, benedite, lodate, amate, ringraziate, magnificate il Signore per tutta l’eternità… (cfr. OOCC, X, 475
Chi o che cosa volesti ch’io fossi innanzi a te, quando mi facesti a tua somiglianza? Volesti esattamente questo: che io ti somigliassi. Che nella mia vita fosse luce della tua Luce, giustizia della tua Giustizia, amore del tuo Amore, santità della tua Santità. Sapevi ciò che sarei stato. Non c’è niente nel mondo che mi possa strappare questo privilegio di essere tua somiglianza. Questo volevi: che io ti somigliassi. E questo vuoi da me e da ogni creatura (cfr. OOCC X, 483).
Carissimi, mi auguro, che questa esperienza di Vincenzo Pallotti ci aiuti a meditare sulla nostra dignità di persone amate da Dio e fatte a sua immagine e somiglianza. Allo stesso tempo, risvegli in noi la responsabilità di condividere con gli altri un tale amore. In questo tempo di pandemia abbiamo tantissime opportunità per prenderci cura di noi stessi e di tante persone che, nella povertà materiale o morale hanno perduto la dimensione di essere amate da Dio, senza distinzione, si sentono sole ed abbandonate.
Rendiamo gloria a Dio per quanto siamo ed abbiamo in questo mondo, però, nulla è merito nostro, tutto è dono gratuito dell’amore infinito e della misericordia infinita di Dio nostro Padre e Creatore.
Maria, Regina degli Apostoli, ci aiuti a riconoscere questi doni per essere missionari di Dio, Amore e Misericordia Infinita.
Madre Ivete Garlet