Maria è modello di ogni apostolato

a cura di paolo (0 commenti)

  1. Maria, Patrona dell’Unione

“Patrona dell’Unione dell’Apostolato Cattolico è Maria, Regina degli Apostoli. Essa cooperò in modo tutto singolare alla missione salvifica di suo Figlio ed è modello eminente di zelo apostolico per tutti i membri dell’Unione” (Preambolo).

Appena San Vincenzo concepì l’idea dell’UAC, la dedicò immediatamente alla Regina degli Apostoli, che era la sua sposa:

l’Unione doveva incarnare lo spirito di Maria!

Infatti, come Maria, pur non avendo il Sacerdozio degli Apostoli, assimilò lo spirito di Gesù Cristo al punto da meritare il titolo di Regina degli Apostoli, così i membri dell’Apostolato Cattolico: anche se non fossero stati sacerdoti, avrebbero potuto e dovuto esercitare l’apostolato di Gesù Cristo.

Tutta la vita di Gesù Cristo è apostolato, ma soprattutto la sua obbedienza al Padre.

La vita nascosta di Nazareth, i rifiuti subiti nella vita pubblica, le atrocità della Passione... tutto è apostolato.

Questa è la Buona Novella, che, prima di essere un messaggio di salvezza, è la vita vissuta con amore dal Figlio di Dio, che diede ai suoi amici la più grande prova di amore, morendo per loro.

Ugualmente, “quanto hanno fatto gli Apostoli per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime, secondo il comando di Gesù Cristo, è il loro apostolato” (OOCC III, 140).

Fare o non fare apostolato non è in potere dell’uomo; non è una scelta che egli può fare o non fare, a seconda del tempo o delle capacità. L’apostolato è un dovere che nasce dalla stessa natura dell’uomo, fatto a immagine di Dio.

Perciò l’Apostolato Cattolico non è ristretto solo ad una categoria di persone, ma “Tutti i Cattolici, Ecclesiastici e Laici, Poveri e Ricchi, Nobili e Plebei, Dotti e Ignoranti, qualunque sia il loro stato, professione, fortuna, possono farne parte cooperando all’Opera Apostolica con l’esercizio della loro professione, arte, ufficio, con l’influenza della loro posizione sociale e con una benché minima offerta” (OOCC IV, 260).

 

  1. Attualità del messaggio pallottiano

Nella preghiera alla Regina degli Apostoli, che racchiude il comune impegno apostolico dell’UAC, leggiamo così: “Confidando nella materna intercessione di Maria, risolviamo fin da questo momento di impegnare, a maggior gloria di Dio e per la salvezza degli uomini, talenti, dottrina, beni terreni, sanità, infermità, tribolazioni ed ogni altro dono di natura e di grazia” (OOCC I, 22-23).

Il programma fondamentale di San Vincenzo è ravvivare la fede e riaccendere la carità.

Riteniamo che non ci fu mai tanto bisogno di ravvivare la fede e riaccendere la carità tra i cattolici come in questa nostra epoca.

E noi, figli di San Vincenzo, dovunque ci troviamo, possiamo compiere questa opera divina.

E quando San Vincenzo raccomanda tutte le opere di misericordia, desidera il più vasto esercizio della carità, perché, “se Dio è visibile in qualche modo nelle creature, lo è nelle opere di carità” (OOCC III, 166).

Come Maria, ogni membro dell’UAC non deve mai dimenticare che la fecondità dell’apostolato dipende dalla propria vitale unione con Cristo.

 

  1. Il vero missionario è il santo

“La chiamata alla missione deriva, di per sé, dalla chiamata alla santità.

La santità è un presupposto fondamentale e una condizione del tutto insostituibile, perché si compia la missione di salvezza nella Chiesa” (Redemptoris Missio, 90).

Esercizio: 

Quale posto occupa Maria nella tua vita?

Vivi il tuo Impegno all’Apostolato secondo la legge della totalità, come Maria e San Vincenzo?

Quale spazio dai al silenzio e all’ascolto-obbedienza della Parola di Dio?

Sei davvero attento ai bisogni dei tuoi fratelli, come hanno saputo fare Maria e San Vincenzo?

Sull’esempio di Maria, Regina degli Apostoli, stai riscoprendo la tua vita come apostolato continuo?

Stai vivendo il tuo impegno apostolico nella famiglia, nell’ambiente di lavoro, ovunque?

 

Dal Manuale di formazione UAC Italia “Sui passi di San Vincenzo Pallotti”

p. 289-392

 

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