Mio Dio, come ciò potete fare
se non spinto dal vostro amore infinito
e dalla vostra misericordia infinita
verso di me sempre sconoscente,
sempre ingrato, sempre peccatore?

Dunque, Dio mio,
quella luce che ogni giorno
continuate a fare risplendere sopra di me
permettetemi che la chiami
‟luce della vostra infinita misericordia”;

il cibo e la bevanda che non mi fate mancare,
‟cibo e bevanda della vostra infinita misericordia”;

e qualunque altra cosa creata e conservata da voi,
che mi date ad usare per i miei temporali bisogni,
tutto lo debbo dire
‟dono della vostra infinita misericordia”;

anche l'aria che respiro
e la terra che mi sostiene
la debbo chiamare
‟aria e terra della vostra infinita misericordia”! 

[I.A.I.Med. VII] San Vincenzo Pallotti