Le 7 armi contro il peccato
a cura di paolo (0 commenti)
di Myriam Ponce
Diventare un fedele seguace di Cristo implica il fatto di vivere in una lotta costante per superare i nostri desideri e le nostre passioni terrene. Giorno dopo giorno dobbiamo optare per tutto ciò che ci avvicina alla santità, che è il massimo proposito per il quale siamo stati creati.
Questo, però, implica una continua battaglia spirituale di fronte alle tentazioni che il mondo ci presenta, e forse potremo subire alcune cadute nell’intento. Ciò che conta, però, è preservare e non perdere di vista la nostra meta: il Cielo.
Grazie alla testimonianza di molti santi, possiamo identificare le armi spirituali che Dio ci ha donato per condurre una profonda vita di fede. Ne condivido sette che ritengo molto importanti:
1. Santa Faustina: identificare il nemico e chiedere aiuto
La nostra è purtroppo la lotta contro un nemico molto astuto che cercherà sempre di farci cadere, anche lavorando dentro di noi. Per questo, dobbiamo identificare quali sono le occasioni che ci orientano verso il peccato, stando attenti ai nostri pensieri e alle nostre azioni. Santa Faustina Kowalska ha affermato in uno dei suoi scritti che “la misericordia di Dio è infinita per quanti si pentono”. Teniamolo sempre a mente e non dubitiamone, e di fronte a una qualsiasi caduta corriamo a confessarci e a riconciliarci con Dio.
E quando la caduta persiste, avviciniamoci a chi può offrirci il suo aiuto, un sacerdote o un amico vicino alla fede. Ricordiamo che quando condividiamo i nostri problemi diventano meno pesanti.
2. San Filippo: rifiutare radicalmente la tentazione
Questa è una delle cose più importanti. Diceva San Filippo Neri che “chi nelle tentazioni ha più coraggio dell’impurità riesce a fuggire da esse”, ovvero che il vero coraggioso è quello che non si avvicina nemmeno alle occasioni che possono portarlo a peccare.
Dobbiamo a ogni costo rifuggire il dialogo con il nostro nemico, come ha fatto Gesù in occasione delle tentazioni nel deserto.
3. Sant’Agostino: armarci con le armi del deserto
Gesù stesso ci ha dato l’esempio di queste armi per combattere il nemico: il digiuno e la preghiera continua. Sant’Agostino diceva: “Il digiuno non è una questione di stomaco, ma di cuore”, e quanto aveva ragione! Il digiuno non è solo una mortificazione, ma un modo per mettersi nei panni del fratello bisognoso e ravvivare il nostro amore per gli altri.
Oltre a questo, ci aiuta a distaccarci dalle nostre necessità terrene e ci ricorda quello che conta davvero, cioè cercare il senso della nostra vita in vista della santità.
La preghiera continua, del resto, è decisiva. Padre Pio diceva che “con il Rosario si vincono battaglie”. Dio ascolta sempre tutte le nostre preghiere. TUTTE. E allora, di fronte a qualsiasi tentazione, non esitate ad aggrapparvi a Cristo attraverso la preghiera.
Parlate con Lui, raccontategli come vi sentite. Ricordiamo che Egli ha condiviso la nostra umanità (fuorché il peccato) e ci capisce profondamente. Tenete presente che possiamo cambiare il mondo in ginocchio e con un Rosario in mano.
4. Santa Teresa: cercare un direttore spirituale
Santa Teresa (Cammino di perfezione, 18, 8) diceva: “Con un bravo direttore spirituale si avanza più rapidamente nell’unione con Dio”. È un fatto che viviamo in un mondo pieno di pericoli, e in mezzo a tanto rumore a volte non ascoltiamo chiaramente la voce di nostro Signore.
Per questo abbiamo bisogno di altre persone convinte nella fede che ci aiutino a guidare i nostri passi verso la santità. In base alla testimonianza di molti altri santi, la direzione spirituale è moralmente necessaria per raggiungere la santità, perché migliora il nostro rapporto con Dio. Ci aiuta a conoscerci e ci spinge ad approfittare dei nostri talenti in favore dell’opera del Signore.
5. Santa Gianna: dare priorità alla vita spirituale
Santa Gianna Beretta ha detto una volta che “guadagniamo il Paradiso con i nostri compiti quotidiani”, e aveva perfettamente ragione. Dobbiamo organizzare la nostra vita dando priorità a quello che lo merita davvero. Chi riesce a raggiungere la santità conduce una vita di preghiera continua in cui cerca di far sì che tutte le sue azioni e i suoi pensieri siano volti a dar gloria a Dio.
Da questo punto di vista, ricordate anche di vivere i comandamenti, la più grande guida per raggiungere la santità. Chi li rispetta arriverà senz’altro in cielo.
6. San Giovanni Bosco: lotta alla pigrizia e alla desolazione
La pigrizia è “la madre di tutti i vizi”, diceva San Giovanni Bosco. Quando il nostro pensiero è vago, il nemico ne approfitta per assillarci, e allora dobbiamo imparare a combatterla impiegando il nostro tempo in cose utili, e come dice Papa Francesco vivere con gioia le piccole cose della vita.
7. La Vergine Maria: piena fiducia in Dio
La Vergine Maria è il massimo esempio di santità, e in quanto nostra Madre ci ascolterà, accompagnerà e proteggerà sempre da ogni male. Chiedete il suo consiglio e la sua guida, e sono certa che sarà molto felice di ascoltarvi. Il miglior consiglio è questo: mettere la nostra piena fiducia in Dio. La verità più grande per l’umanità è che siamo stati creati nell’amore di Dio, per amare ed essere amati come Egli ci ama. Per questo, sappiamo che quello che Egli cercherà per noi sarà sempre il bene.
Crediamo che ogni lotta sulla Terra avrà la sua ricompensa in Cielo. Aggrappiamoci alla sua Parola, e con l’aiuto dei santi cerchiamo sempre la santità. Prego per voi!