La rivoluzione della tenerezza

a cura di paolo (0 commenti)

Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!

Nel magistero di Papa Francesco ricorre spesso il tema della tenerezza. Già nella sua prima omelia, all’inizio del pontificato (19 marzo 2013), ha affermato: 

“Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!” 
E più tardi, nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, in cui per ben 11 volte fa riferimento alla tenerezza, scrive: “Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza!” (EG, n. 88).

In un mondo di cuori induriti, che si osteggiano in piccoli e grandi conflitti quotidiani o si fronteggiano in sanguinose e inutili guerre, quanto bisogno abbiamo di qualcuno che faccia circolare nella nostra povera umanità un po’ di tenerezza! In ogni ambito dell’esistenza, dalla famiglia alla vita religiosa, dalla politica alla società, dall’educazione alla finanza, un atteggiamento di cura amorevole e di tenerezza cambia le cose.

Perchè la tenerezza è una “forza rivoluzionaria”, come dice ancora Papa Francesco (cfr. EG, n. 288). Crea relazioni basate sull’attenzione e l’amore. La tenerezza altro non è che l’amore reso sensibile, espresso nelle piccole cose, nei gesti umili, spesso nascosti. 

Dio stesso è tenerezza. Noi non crediamo in una divinità qualsiasi. Crediamo in Dio Padre. Siamo figli amati. In Gesù, Dio Padre ci ama teneramente e si prende cura di noi. Accogliendo la tenerezza del Suo amore, impariamo anche noi a compiere quei gesti piccoli che arrivano al cuore del nostro prossimo e accendono in esso l’amore per il Signore e per le sue creature. 

(Bollettino UISG 183/2024)

 

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