La messe è molta ma gli operai sono pochi

a cura di paolo (0 commenti)

Credo pienamente nella Sua Parola: la messe è molta, ma gli operai sono pochi.

Mi trovo in un villaggio che si chiama Tillapara, Nord Est dell'India, ad Assam. Un bel paesaggio pieno di campi, risaie, foreste, montagne, piccoli canali, fiumi ... la gente è molto semplice e povera, manca quasi tutto eccetto il riso da mangiare, ma vivono con quello che hanno senza lamentarsi.

Ogni famiglia ha da 4 ad 8 figli e vive della coltivazione delle risaie, si coltiva più o meno una volta all’anno, il riso è il cibo principale insieme alle lentiche o alle verdure. Se il tempo è buono le persone vanno nelle foreste a raccogliere quello che possono. Raramente si trova qualche casa fatta di mattoni, quasi tutte le case sono fatte di bambù. Sono piccole capanne come vedete nelle foto. Mi meraviglio come riescano a vivere nel tempo della pioggia e quando fa freddo.

Le donne lavorano tantissimo in famiglia in ricerca del cibo, erbe medicinali per la cura, legna per cucinare, e poi vanno anche nei campi insieme ai mariti, ecco perché le donne sono molto occupate e sono anche molto riservate, chiuse (non hanno la possibilità di condividere).

Hanno un medico, ma solo nei casi molto gravi lo consultano, anche se è privato, il medico non sempre si trova nell'ufficio perché lui va dagli malati gravi nelle famiglie che si trovano tante volte sulle montagne, in mezzo alla foresta o nei campi. È molto rischioso e si deve camminare per tanti chilometri. L’ospedale più vicino è a 28 chilometri da qui, per arrivare alla strada principale bisogna camminare 5 o 6 chilometri, non ci sono strade, né mezzi di trasporto, si cammina in mezzo alla foresta. Perciò nessun pensa di arrivare all’ospedale.

Vedendo la loro situazione, per avere un contatto e conoscere la loro realtà, ed entrare nella loro cultura e conoscere di più le donne, ho pensato di far loro una visita, adesso è tempo della mietitura e l’unica cosa più facile è stata quella di avvicinare le persone nei campi delle risaie, anch’io mi sono messa insieme a loro a mietere. È stata una bellissima esperienza.

Loro sono cristiani ma non sono cattolici. In un primo momento non mi dicevano niente, quando hanno visto la mia difficoltà nel parlare piano piano loro si sono avvicinati. Con quelle poche parole che sapevo ho comunicato e poi mi sono aiutata con l’azione, così ho fatto conoscere l’amore del Signore. Mi hanno accolto come una di loro.

Ho pensato tantissimo ai nostri grandi missionari che hanno faticato ed ora vediamo qualche frutto dei loro sacrifici. C’è ancora tanto cammino da fare.  Queste persone mi hanno raccontato per quale motivo i bambini non frequentano la scuola. Mi sono commossa nel sentire la loro realtà. Sì, certamente la messe è molta – le famiglie, le donne, i bambini che non riescono ad andare regolarmente alla scuola per il clima, infatti, quando c’è la pioggia non si può uscire, perché non ci sono strade in mezzo ai campi e poi non hanno la possibilità di asciugare i loro vestiti; d’inverno è troppo freddo, non avendo riscaldamenti si ammalano subito.

I genitori vanno di mattina presto nei campi e non hanno la possibilità di accompagnare i bambini alla scuola.  I piccoli non possono venire a scuola da soli da così lontano, certi villaggi sono 6 o 7 chilometri distanti da un villaggio più grande.

Chi ha la possibilità di avere la bicicletta viene con la bicicletta, altri, quando i genitori non vanno ai campi, portano i bambini a scuola e rimangono sulla strada finché finisce la scuola per riprenderli e ritornare a casa. Alcuni genitori sono contenti che i loro bambini rimangono a casa perché possono dare una mano nel lavoro dei campi.

Un giorno sono andata in un altro villaggio, in mezzo alla foresta, dove ci sono solo 5 famiglie cattoliche, sono rimasta senza parole per la loro testimonianza di vita, e per come riescono a vivere, hanno avuto tanti problemi, gli uomini sono stati legati davanti al tempio e sono stati picchiati, … ci hanno detto in conclusione: il Signore ci ha promesso il Regno di Dio, Gesù è stato perseguitato e noi che siamo peccatori dobbiamo soffrire di più. Questi sono i martiri viventi !!!

Ogni mese si radunano, pregano insieme al sacerdote e alle suore in una casa, dove celebrano la S. Messa. Anche se i bambini non frequentano il catechismo o la scuola conoscono le preghiere.  Sentendo  queste loro testimonianze mi è risuonata la Parola di Dio “pregate, … la messe è molta…”. Come comunità ci siamo chieste che possiamo fare per questa gente povera? Ed ecco la Parola: “date loro voi stessi da mangiare”.

La condivisione fatta nel e per il Signore fa tanti miracoli. Confidiamo nel Signore e nella Sua provvidenza.  Stiamo cercando di coscientizzare  i genitori e i bambini sull’importanza dello studio per essere liberi ed avere un futuro migliore.

Stiamo cercando qualche aiuto per far studiare questi bambini. Abbiamo un ‘hostel’ però i genitori non hanno possibilità di pagare e non abbiamo le risorse per mantenerli. Ogni mese servono 1500,00 rupie per ogni bambino - in euro più o meno verrà 18 a 20 euro (incluso cibo, elettricità, acqua, pulizie, e insegnamento, …) anche se chiediamo pochissimo non possono e non vengono.  

Se rimangono per 5 o 6 anni nell’hostel finché riescono ad essere autonomi per andare a casa da soli, impareranno ed avranno un futuro migliore.

I genitori contano e credono nei missionari che portano tanta speranza, amore e sostentamento nella fede. Vedendo e vivendo insieme a loro il cuore batte forte e non c’è altro desiderio se non quello di dare quello che sono, pregare tantissimo perché il Signore mandi  operai nella Sua Messe affinché contribuiscano nel propagare il Regno di Dio, secondo quello che ciascuno è, in qualunque stato di vita, come diceva il nostro Santo Fondatore, San Vincenzo Pallotti. 

Suor Lilly Thomas

 

Torna indietro