Itinerario Spirituale sui passi del Fondatore

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Forze propulsive del cammino spirituale in San Vincenzo Pallotti ed in noi
(Dal Manuale di Formazione di Don Vittorio Vinci – SAC -tredicesima  sezione) 

  1. L’esigenza della Verità

San Vincenzo esige di esserevero davanti a Dio, fonte della Verità.

“Chi siete Voi, mio Dio, e chi sono io? Che cosa intendevate che io fossi quando mi faceste a vostra Immagine?” (OOCC X, 245-246; 469)

Il suo specchio è Dio; da qui egli riconosce la sua miseria. L’ansia di essere vero lo porta a profondi esami di coscienza (cfr. OOCC X, 628), a confessioni molto frequenti, a sentirsi causa di tutti i mali. 

Nella nostra epoca, all’opposto, è facile cadere nell’incoscienza o in situazioni d’inconsapevolezza riguardo a quello che facciamo. Un vero imitatore di Gesù Cristo non può vivere in questo stato. 

  1. L’ansia dell’infinito

Qualunque cosa faccia, Vincenzo riempie i suoi atti di desideri infinti, perché Dio non guarda la grandezza dell’opera, ma il desiderio del cuore:

“Chi più desidera il bene e la perfezione, più ne fa certamente” (OOCC XI, 899).

“Dove non arrivano le opere, fate che vi arrivino le ali del desiderio” (OOCC X, 49).

“Signore, dilatate i miei desideri” (OOCC X, 24).

Davvero, con tanti altri santi, possiamo dire che noi siamo i nostri desideri; e, spesso, sono soltanto desideri di poveri! 

  1. La decisione irrevocabile di diventare santo

La forza della determinazione di San Vincenzo è una potenza travolgente, che non conosce ostacoli, soste, ripensamenti. È divorato dall’ansia di fare di più, subito, con la più grande perfezione, come merita Dio; una determinazione testarda, perché non c’è più tempo da perdere. E così scrive la Protesta generale, che segna la norma del suo cammino: Dio solo e sempre, con infinito amore (cfr. OOCC X, 57-58; 131).

Una decisione, un’ansia di amore infinito, una sete delle anime e di gloria di Dio che crebbe ogni giorno di più, perché questa è la natura dell’amore: cresce amando! 

Esercizio: 

Sull’esempio del Fondatore, proviamo a condire le nostre azioni di desideri infiniti, allargando sempre più il nostro cuore. Chi vuole, può chiederlo al Signore recitando questa preghiera: 

O San Vincenzo Pallotti, dal tuo seggio di gloria guarda benigno i tuoi figli e le tue figlie. Noi ti contempliamo, apostolo instancabile, e ringraziamo la Santissima Trinità per averti chiamato a fondare l’Unione dell’Apostolato Cattolico. Tu hai dato a noi la vita del Signore nostro Gesù Cristo come nostra regola fondamentale; intercedi per noi presso Dio affinché, come Maria Regina degli Apostoli, possiamo essere riempiti di caritàe di zelo. Saremo così veri apostoli che diffondono la fede e la carità nel mondo intero, affinché al più presto tutte le nazioni si trovino unite nell’unica Chiesa sotto un solo pastore, Cristo Gesù. 

Brani per la meditazione personale: 

Gv 16, 13   “Lo Spirito vi condurrà alla verità tutta intera” 

Sal 25[24], 5        “Guidami nella tua verità e istruiscimi” 

Lc 12, 49    “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso” 

Sal 63[62], 2        “Di Te ha sete l’anima mia, a Te anela la mia carne…” 

Gv 19, 28   “La sete di Gesù” 

1 Cor 12, 31        “Aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via più grande di tutte” 

San Vincenzo Pallotti:

OOCC X, 49:

“Dove non arrivano le opere, fate che vi arrivino le ali del desiderio.” 

OOCC X, 131:

“Dio mio… Non l’intelletto, ma Dio, non la volontà, ma Dio… non l’anima, ma Dio, non la vista, ma Dio, non l’udito, ma Dio, non l’odorato, ma Dio, non il gusto e la loquela, ma Dio, non il respiro, ma Dio, non il tatto, ma Dio, non il cuore, ma Dio, non il corpo, ma Dio, non l’aria, ma Dio, non il cibo e la bevanda, ma Dio, non le vestimenta, ma Dio, non il letto, ma Dio, non le sostanze temporali, ma Dio, non le ricchezze, ma Dio, non gli onori, ma Dio, non le distinzioni mondane, ma Dio, non le dignità, ma Dio, non le promozioni, ma Dio, Dio in tutto e sempre.

Sì, mio Dio, io voglio Voi perché Voi così volete mentre io non dovrei avere coraggio neppure d’invocarvi perché, oh! in quante maniere io sono stato vostro ribelle, traditore, crocifissore. Sì, mio Dio, io mi confesso, adesso e sempre, reo di tutti i mali passati, presenti, e possibili, io reo di avere impedito ogni bene. Voi, mio Dio, con la vostra onnipotenza e misericordia degnatevi di rimediare a tutto: sì, per la intercessione di Maria SS. sono sicuro che tutto farete (Protesta generale). Deus meus et omnia semper.” 

Manuale di Formazione “Chiamati per Nome”:

Cap. IV, parte seconda, 3), pagg. 135-136: “Comunione e vocazione”

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