22 Giugno 2020, una data da non dimenticare
a cura di paolo (0 commenti)
Dopo (circa) cento giorni di assenza fisica e non del cuore è stato emozionante ritrovarsi, quasi tutti, per condividere uno spazio tutto nostro.
La presenza di Padre Carmelo Raspa ci ha permesso di vivere appieno la celebrazione della Santa Messa, per un momento si poteva pensare che nulla fosse cambiato, bastava chiudere gli occhi ascoltare e farti accarezzare dalla brezza del vento assaporando e attendendo il momento dell’Eucarestia che per troppo tempo siamo stati costretti a digiunare.
Certo le mascherine che coprivano parte dei nostri volti, inevitabilmente, ci riportavano a tutto quello che abbiamo vissuto ma in ogni volto potevi cogliere un timido sorriso o una palese stanchezza, gli occhi parlano e non occorrono parole.
Si riparte, magari con nuove consapevolezze poiché nonostante le mille difficoltà siamo grati perché “CI SIAMO”, Dio ci ha consegnato un compito di certo non facile, ci siamo trovati a vivere dei “DESERTI” ma come ha accennato Padre Carmelo i deserti a volte possono essere deleteri se vissuti solo con se stessi , noi in questo tempo di deserto ci siamo interrogati ma sempre sostenuti anche se distanti .
Padre Carmelo , durante la sua omelia, si chiedeva cosa avrebbe fatto oggi San Vincenzo , sicuramente non avrebbe avuto paura di uscire per le strade , anche lui con la sua mascherina, per essere di aiuto e conforto a coloro che più hanno sofferto. Non tutti siamo San Vincenzo e non abbiamo il suo stesso coraggio ma in tanti hanno continuato a sostenere e prendersi cura di chi tendeva una mano.
Siamo anelli che con forza si congiungono per non mollare chi è più debole, questa è la nostra forza “ESSERCI” ricordando e avendo la certezza che non siamo mai stati soli.
Silvana Vitale
(CCL Riposto – CT)