Essere dono - RSA Villa Tuscolana
a cura di paolo (0 commenti)

Ciascuno di noi ha potuto abbracciare Gesù ed il nostro cuore ha sussultato di gratitudine verso Dio che ci ha fatto fare del bene all’inizio di questo nuovo anno santo
All’inizio della Circonvallazione Tuscolana, 16, c’è la RSA Villa Tuscolana.
Ogni mercoledì Suor Stella e Sr Susamma si recano per pregare il Rosario.
Sono poche le persone che possono scendere, tra queste circa 12 sono quasi sempre fedeli. Con gioia ci incontriamo per far festa in compagnia della Vergine Maria, naturalmente si prega anche per gli altri che non sono in grado di venire perché allettati.
In occasione dell’Epifania sette di loro si erano prenotati per trascorrere qualche ora fuori dalla struttura, con tanto di permessi ricevuti dai rispettivi responsabili, ma di questi 7 solo 4 hanno raggiunto l’obiettivo: Mafalda, Enza, Teresa ed Aldo.
E’ stato coinvolto anche Don Clemente Yagoua, africano, l’attuale cappellano il quale ha portato Enza con la Sedia a rotelle.
Chi in macchina e chi a piedi abbiamo raggiunto la nostra comunità in Via Caio Canuleio, 162.
Che gioia!
I loro occhi pieni di stupore e di meraviglia.
Sono stati accolti dalla comunità nella sala della storia, dove sono presenti le foto delle Superiore generali.
Abbiamo fatto un brindisi e mangiato un biscotto salato.
“Sono anni che non vivevo un momento così” ha detto Enza.
Abbiamo parlato e cantato davanti al presepio, poi cantando il Tu scendi dalle stelle siamo andati al refettorio preparato a festa per l’occasione.
Un altro stupore per loro.
Enza, Mafalda, Teresa ed Aldo, Don Clemente e Rosangela hanno preso posto intervallati dalle Suore della Comunità.
Hanno mangiato e gustato il buon cibo preparato con cura fraterna.
Ogni tanto un canto ricreativo proposto per l’occasione ha reso familiare la tavolata.
Il brindisi finale con lo spumante frizzante servito nei bicchieri a calice ha aggiunto altra felicità.
Che gioia per noi della comunità vedere come si può abbracciare Gesù abbracciando chi è povero, infermo, paralizzato e bisognoso di tutto.
Nel ringraziare Teresa ha detto: Erano anni che non mangiavo un cibo buono così, oggi mi sono sentita viva”
Mafalda, dopo aver raccontato la sua storia a Sr Ellen ha aggiunto: “ Sono stata bene, non ho sentito dolori artrosici alle mie mani rattrappite. Ho respirato aria di famiglia. Dio vi benedica”.
Enza, colpita da aneurisma e paralizzata al lato sinistro ha detto: “Erano due anni che non mangiavo in piatti con posate normali. Il cibo è stato delizioso, ma deliziosa è stata la vostra attenzione, il vostro amore, la vostra premura per noi. Non dimenticheremo questo giorno”
Aldo ha aggiunto: Ho gustato, tra l’altro la mela bianca, era morbida e non dura e acerba. Era una mela come me la dava la mia mamma”
Abbiamo dato un pacchettino di biscotti fatti da noi suore e loro prendendolo e odorandoli hanno pianto di emozione: Sono per noi? Ci fanno ricordare i biscotti di casa nostra.
Don Clemente, camerunense, si è sentito accolto, a casa, ha servito la mensa e parlato con libertà, ci ha aiutato a riportare i fratelli alla struttura ed è stato un grande esempio per noi tutte.
Ripeto, ciascuno di noi ha potuto abbracciare Gesù in loro ed il nostro cuore ha sussultato di gratitudine verso Dio che ci ha fatto fare del bene all’inizio di questo nuovo anno santo.
La comunità del generalato