Chi sei tu, mio Dio, e chi sono io
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Chi sei tu, mio Dio, e chi sono io
Dagli scritti di San Vincenzo Pallotti
Dio mio, chi sei tu?
Ah, mio Dio,
misericordia mia infinita, immensa, incomprensibile!
Lo so: se io non ti conosco
non potrò avere la vita eterna,
poiché mi dice il nostro divino Figliolo Gesù:
Questa è la vita eterna
che conoscano te, l'unico vero Dio
e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo (Gv 17, 3).
Ah, mio Dio, ma qual è la cognizione necessaria che si deve avere di te e del Figlio tuo Gesù per conseguire la vita eterna?
Ah, mio Dio, lo so:
è necessaria la cognizione che mantiene vieppiù la fede e l’accresce in modo sempre più vivo, che ispira fiducia, che accende ancor più la carità verso te, mio Dio, e verso il prossimo (X, 464 s).
A, mio Dio, confesso e intendo di avere confessato e di confessare da tutta l’eternità e per tutta l’eternità innanzi a te e a tutto l’universo, e vorrei confessare
innanzi a infiniti mondi, se essi fossero possibili, che io ad ogni momento
mi sono reso sempre più infinitamente indegno di conoscere te e il tuo Figlio Gesù, in modo che in me si accresca sempre di più la fede, la speranza e la carità
e che mi venga ad esercitare in tutte le opere di carità verso Dio e verso il prossimo mio.
Poiché io ho abusato sempre dei tuoi lumi e non ho profittato mai dei doni tuoi di natura e di grazia, anzi sacrilegamente me ne sono servito per ribellarmi contro di te, o Padre, per crocifiggere tuo Figlio e per discacciare lo Spirito Santo.
Ah, mio Dio, io ho meritato infinite volte infinitamente di essere abbandonato da te nelle tenebre dei miei peccati delle mie ingratitudini e delle mie sacrileghe resistenze che ho fatto a tutte le tue grazie e a tutte le tue divine ispirazioni!
E ciò nonostante nella tua infinita misericordia tu mi hai tollerato sino al giorno e momento presente.
Oh che amore! Oh clemenza divina!
Oh misericordia incomprensibile! (X, 465 s).
Ah, mio Dio è vero:
io non ti conosco come dovrei conoscerti,
perché se ti conoscessi come dovrei conoscerti,
ti amerei, sarei distaccato dal mondo,
sarei tutto tuo, sarei un vero penitente sempre preparato
a presentarmi in qualunque momento al tuo divin tribunale
per rendere conto di tutta la mia vita.
E amerei in tal modo il tuo Figlio Gesù che lo imiterei con l'aiuto della tua grazia, nel modo più perfetto possibile.
Anzi, se ti conoscessi bene, vivrei tutto per te, tutto occupato per promuovere gli interessi della tua maggiore gloria
e della maggiore santificazione di tutte le anime e nell'esercizio il più attuato e perfetto di tutte le opere di misericordia corporali e spirituali.
E farei tutto con le mire purissime di eseguire
solo il tuo divino beneplacito,
e dimentico affatto di me,
senza neppure cercare il premio
che tu hai promesso ai tuoi eletti (X, 466).