Cammino quaresimale – SS. Salvatore in Onda – Roma

a cura di paolo (0 commenti)

La Conversione personale è chiave ed urgenza per il miglioramento del Mondo: Evangelii Gaudium 

Cari fratelli e sorelle, 

Uno dei messaggi chiave degli insegnamenti di Gesù è stata la necessità di una conversione personale del cuore.

"Convertitevi e credete al Vangelo" o metanoia era il messaggio costante di Gesù. Fin dall'inizio del ministero pubblico di Giovanni Battista e di quello di Gesù, l'invito alla conversione e al cambiamento di vita è apparso più volte. Il cambiamento delle strutture, della società, della famiglia, delle congregazioni religiose e la trasformazione della Chiesa e del mondo stesso devono iniziare nel profondo del cuore. 

È una verità consolidata che immense possibilità di fare del bene, così come incredibili atti di malvagità nascono all’interno del cuore dell’uomo. La Seconda guerra mondiale e l'attuale terribile guerra in Ucraina, in Siria e in molti altri Paesi hanno origine nel cuore di alcune persone. La guerra è, in qualche modo, una manifestazione del peccato originale.

L'odio e il pregiudizio si trasformano in ideologie religiose o politiche e vengono utilizzati per ottenere vantaggi individuali o politici. Quando queste ideologie si traducono in movimenti di massa e ottengono credito a livello religioso o culturale, il risultato che si verrà ad avere saranno guerre mondiali e genocidi. 

La trasformazione di una comunità o di una civiltà deve iniziare con la conversione delle singole persone.  San Paolo ci esorta a  trasformarcicon la rinascita rinnovamento della nostra mente. "Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto". (Romani 12:2).

Papa Francesco parla spesso della necessità di una conversione pastorale e missionaria nella sua Esortazione apostolica Evangelii Gaudium.  Il Papa dice,  “Spero che tutte le comunità facciano in modo di porre in atto i mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno” (25).

Il Papa ha sentito il grande bisogno di una tale conversione all'interno della Chiesa. Infatti, ilConcilio Vaticano IIha già presentato la conversione della Chiesa come l’apertura a una permanente riforma di sé per fedeltà a Gesù Cristo: «Ogni rinnovamento della Chiesa consiste essenzialmente in un’accresciuta fedeltà alla sua vocazione» (EG 26).

Per Papa Francesco, la conversione personale e pastorale all'interno della Chiesa sono intrinsecamente legate a un forte spirito missionario, come egli stesso afferma: «Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione.

La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie, che la pastorale ordinaria in tutte le sue istanze sia più espansiva e aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di “uscita” e favorisca così la risposta positiva di tutti coloro ai quali Gesù offre la sua amicizia.

Come diceva Giovanni Paolo II ai Vescovi dell’Oceania, «ognirinnovamento nella Chiesa deve avere la missione come suo scopo per non cadere preda di una specie d’introversione ecclesiale» (27).

A volte alcune persone all'interno della Chiesa si irritano per la costante enfasi del Papa su una Chiesa missionaria, che si muove verso la periferia. «La Chiesa “in uscita” è una Chiesa con le porte aperte. Uscire verso gli altri per giungere alle periferie umane non vuol dire correre verso il mondo senza una direzione e senza senso.

Molte volte è meglio rallentare il passo, mettere da parte l’ansietà per guardare negli occhi e ascoltare, o rinunciare alle urgenze per accompagnare chi è rimasto al bordo della strada. A volte è come il padre del figlio prodigo, che rimane con le porte aperte perché quando ritornerà possa entrare senza difficoltà» (46).

Una Chiesa in uscita è una Chiesa di donazione, di sacrificio e di amore fraterno. Si oppone a una Chiesa autoconservatrice, autoreferenziale e sicura. Il Papa aggiunge:

«Il mondo è lacerato dalle guerre e dalla violenza, o ferito da un diffuso individualismo che divide gli esseri umani e li pone l’uno contro l’altro ad inseguire il proprio benessere. In vari Paesi risorgono conflitti e vecchie divisioni che si credevano in parte superate. Ai cristiani di tutte le comunità del mondo desidero chiedere specialmente una testimonianza di comunione fraterna che diventi attraente e luminosa.

Che tutti possano ammirare come vi prendete cura gli uni degli altri, come vi incoraggiate mutuamente e come vi accompagnate: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35). È quello che ha chiesto con intensa preghiera Gesù al Padre: «Siano una sola cosa … in noi … perché il mondo creda
(Gv 17,21)». 

Tutti conosciamo l'importanza che San Vincenzo Pallotti ha dato alla conversione personale. Aveva un desiderio infinito di santità di vita. La sua esperienza di Dio come amore e misericordia infinita gli fece prendere coscienza non solo della sua consapevolezza di essere immagine e somiglianza di Dio, ma anche del nulla e del peccato. Era un mistico che desiderava trasformarsi pienamente in Gesù, modello supremo della perfezione divina.

L’11 novembre 1827 il Pallotti esprime il suo desiderio di completa trasformazione in Cristo con queste parole intense: «Sia distrutta tutta la mia vita: e tutta la vita del Signore nostro Gesù Cristo sia la mia vita [...]. La vita del Signore nostro Gesù Cristo sia il perfetto criterio, la scienza e la preghiera [...]. La vita di Cristo in me sia il decoro della Chiesa [...]. La vita del Signore nostro Gesù Cristo è la mia meditazione [...].

La carità di Cristo è la mia carità [...]. L’amore di Cristo verso la SS. Vergine Madre Maria sia il mio amore».

La prima lettura di oggi parla della conversione dei peccatori incalliti di Ninive quando il profeta Giona li spinse a cambiare il loro stile di vita o ad affrontare la distruzione.

Nel Vangelo Gesù condanna l'atteggiamento incredulo del popolo. Il segno più grande dell'infinita misericordia di Dio verso i peccatori e verso tutti noi è il Signore crocifisso. Come dice San Paolo, il messaggio della croce è qualcosa di insensato per coloro che periscono, ma è potenza di Dio per noi che siamo salvati...

Ora «mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza,  noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani;ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio»(Cor 1,22-24).

Preghiamo per la grazia della conversione per noi stessi e per il mondo intero, affinché la misericordia di Dio trionfi sull'odio e sulla violenza verso i nostri simili e l'intera creazione di Dio.

 

Padre Giacobbe, SAC

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