Avvento Natale 2022
a cura di paolo (0 commenti)

“Mio Dio, non ci sei riuscito, ma se ti fosse stato possibile, mi avresti fatto vero Dio! Ma ci sei andato vicino; quanto più, mi hai fatto a tua immagine”.
(OOCC X, 143)
Carissime sorelle,
ogni anno la Chiesa ci regala un tempo liturgico speciale per preparare lo spirito alla celebrazione del Santo Natale. L’Avvento ci concede la grazia di aprire la mente ed il cuore per accogliere con gioia il Dio che, in Gesù, assume la natura umana nella gratuità del suo infinito amore.
In Isaia 9,1 si legge: “Su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse”.
Ma, chi è questa luce?
È proprio Gesù che si incarna per dimostrare il suo amore per ogni creatura.
L’Avvento è un tempo di speranza, di attesa perché il Signore è alla porta e bussa. La sua venuta ci farà nuove creature rinate dall’alto. Vegliamo insieme a Maria che ha creduto ed ha portato nel grembo il Salvatore del mondo. In Gesù, l’Altissimo, si è fatto piccolo, per essere amato da noi. Il Natale ci ricorda che Dio continua ad amarci in qualsiasi situazione della vita. A ciascuna di noi oggi dice: “Ti amo e ti amerò sempre, sei preziosa ai miei occhi”, che bella notizia!
Come corrispondere a così grande amore?
È tempo di contemplare, di aprire il nostro cuore alla gratitudine, di riconoscere e vivere il comandamento dell’amore: Amatevi come io vi ho amato.
Il pensiero di Vincenzo Pallotti citato sopra, ci aiuta a comprendere la grandezza dell’ amore di Dio nel creare l’uomo a sua immagine; nessuno potrà toglierci questo privilegio, perciò, siamo chiamate a far sì che l’immagine di Dio che è in noi sia visibile in ogni nostra azione.
Care sorelle vi invito a riflettere su Gv. 1,1-18. È un brano che ci aiuta a comprendere che la nostra carne umana fa fatica a riconoscere il Verbo come luce e vita che porta alla salvezza. “Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui” (Gv 1,7).
Possiamo chiederci: Siamo capaci di riconoscere Dio presente in ogni circostanze della vita?
Dio non ci abbandona mai, è presente anche nella sofferenza, nei momenti di oscurità. Siamo chiamate a rinnovare la nostra fede, a contemplare il volto di Dio, il mistero dell’incarnazione, in quel Bambino che chiede di essere accolto.
Non possiamo capire la Trinità, ma possiamo immaginare il Padre e il Figlio uniti nell’unico Amore; per amore il Padre ci ha dato come modello il Figlio, ha impresso la sua «immagine» in ogni essere umano e quindi anche in noi, creati a «somiglianza» del Verbo.
Proprio per donarci la sua vita e la sua luce, il Figlio si è incarnato: Lui, l’infinito e l’eterno, ha accettato di nascere e farsi creatura. Lui, l’onnipotente, si è fatto impotente. Tutto ciò perché, accogliendo il Figlio di Dio, anche noi diventassimo figli di Dio.
Gesù, come Vita e Luce, fu sempre presente agli uomini, ma essi non lo riconobbero. Però, a quanti lo accolsero e credettero nel suo nome furono trasformati: ricevettero il potere di diventare figli di Dio, non per adozione, ma mediante una vera nascita.
In unione con la Chiesa Universale lasciamoci guidare da Cristo per prepararsi e vivere, nel 2023, il Sinodo sulla sinodalità con il tema: comunione – partecipazione – missione. Il grande appello della Chiesa è quello di camminare insieme, ciò sarà possibile se ci lasciamo educare dallo Spirito. Un atteggiamento imprescindibile per la sinodalità è l’ascolto: ascolto della Parola, ascolto dei fratelli, delle sorelle e dei più bisognosi, così facendo potremo creare comunione in vista della missione. Il segno profetico della Chiesa odierna è quello di costruire unità nella diversità. Una Chiesa che, pur vivendo la diversità vocazionale, riesce a vivere la comunione nella missione.
Mettiamoci in cammino con Maria che porta nel suo grembo il Verbo, la vera luce che illumina il mondo. Lasciamoci invadere da questa luce per portare pace, misericordia e amore al mondo lacerato dalla discordia e dalla violenza.
Con grande gioia, speranza e con la certezza che il Signore è con noi, vi auguriamo un buon cammino verso il SANTO NATALE e tutto il bene per l’ANNO NUOVO.
Madre Ivete Garlet
Superiora Generale
********************************
"My God, you couldn't do, but if it had been possible for you, you would have made me true God! But you came close; how much more, you made me in your image." (OOCC X, 143)
Dear Sisters
Every year the Church gives us a special liturgical time to prepare ourselves for the celebration of the Holy Christmas. Advent grants us the grace to open our minds and hearts to welcome with joy the God who, in Jesus, takes on human nature in the gratuitousness of his infinite love.
In Isaiah 9:1 we read, " The people who walked in darkness have seen a great light."
But, who is this light?
It is Jesus himself who becomes incarnate to demonstrate his love for every creature.
Advent is a time of hope, of waiting because the Lord is at the door and knocking. His coming will make us new creatures reborn from above. We watch together with Mary who believed and carried in her womb the Savior of the world. In Jesus, the Most High became small, to be loved by us. Christmas reminds us that God continues to love us in any situation in life. To each of us today he says, "I love you and I will always love you, you are precious in my eyes," what a good news! How to correspond to such great love?
It is time to contemplate, to open our hearts to gratitude, to recognize and live the commandment of love: Love one another as I have loved you.
The thought of Vincent Pallotti which is quoted above, helps us to understand the greatness of God's love in creating man in his image; no one can take this privilege away from us and therefore, we are called to make visible the image of God in our every action.
Dear sisters, I invite you to reflect on Jn. 1:1-18. It is a passage that helps us understand that our human corporality struggles to recognize the Word as the light and life that which leads us to salvation. "He came as a witness to bear witness to the light, so that all might believe through him" (Jn. 1:7).
We can ask: Are we able to recognize the presence of God in every circumstance of our life?
God never abandon us; he is present even in the moments of suffering and of darkness. We are called to renew our faith to contemplate the face of God, the mystery of the Incarnation, in that Child who asks to be welcomed.
We cannot understand the Trinity, but we can imagine the Father and the Son united in one Love; out of love the Father has given us the Son as a model, has imprinted his "image" in every human being and thus also in us, created in the "likeness" of the Word.
The Son became incarnated, precisely to give us his life and light: He, the infinite and eternal, agreed to be born and become a creature, He, the almighty, became powerless. All this took place so that, we too might become children of God by accepting the Son of God.
Jesus, as Life and Light, was always present to men, but they did not recognize him. However, those who welcomed him and believed in his name were transformed: they received the power to become children of God, not by adoption, but by a true birth.
United with the Universal Church, let us be guided by Christ to prepare for and experience, in 2023, the Synod on Synodality with the theme: communion - participation - mission. The great call of the Church is to walk together, this will be possible if we allow ourselves to be educated by the Spirit. An indispensable attitude for synodality is listening: listening to the Word, listening to our brothers, sisters and those most in need, in this way we will be able to create communion in view of mission. The prophetic sign of the Church today is to build unity in diversity. A Church that, while living vocational diversity, manages to live communion in mission.
Let us set out with Mary who carries in her womb the Word, the true light that illuminates the world. Let us be invaded by this light to bring peace, mercy and love to the world torn by discord and violence.
With great joy, hope and with the certainty that the Lord is with us, we wish you a good journey toward the HOLY CHRISTMAS and all good things for the NEW YEAR.
************************************
"Meu Deus, não pudestes fazer, mas se fôsse possível, me terias, feito um verdadeiro Deus! Porém, chegaste muito próximo; fizestes-me à tua imagem".
(OOCC X, 143)
Caríssimas Irmãs
Todos os anos a Igreja nos oferece um tempo litúrgico especial para preparar o espírito para a celebração do Santo Natal. O Advento nos concede a graça de abrir nossas mentes e nossos corações para acolher com alegria o Deus que, em Jesus, assume a natureza humana na gratuidade de seu amor infinito.
Em Isaías 9,1 lemos: "O povo que andava nas trevas viu uma grande luz".
Mas, quem é esta luz?
É o próprio Jesus que se encarna para demonstrar seu amor a cada criatura.
O Advento é um tempo de esperança, de espera porque o Senhor está à porta e bate. Sua vinda nos fará novas criaturas renascidas para o alto. Vigiemos junto com Maria que acreditou e carregou em seu ventre o Salvador do mundo. Em Jesus, o Altíssimo, se fez pequeno, para que o pudéssemos amar. O Natal nos lembra que Deus continua a nos amar em qualquer situação da vida. A cada um de nós hoje Ele diz: "Eu te amo e sempre te amarei, és preciosa aos meus olhos", que bela notícia! Como corresponder a tão grande amor?
É hora de contemplar, de abrir nossos corações à gratidão, de reconhecer e viver o mandamento do amor: Amai-vos uns aos outros como eu vos amei.
O pensamento de Vicente Pallotti citado acima nos ajuda a compreender a grandeza do amor de Deus ao criar o homem à sua imagem; ninguém pode tirar-nos este privilégio, portanto, somos chamadas a assegurar que a imagem de Deus dentro de nós seja visível em todas as nossas ações.
Queridas irmãs, convido-as a refletir o texto de Jo 1,1-18. É uma passagem que nos ajuda a entender que nossa carne humana luta para reconhecer a Palavra como luz e vida que leva à salvação. "Ele veio como testemunha para dar testemunho da luz, para que todos pudessem acreditar através dele" (Jo 1,7).
Podemos nos perguntar: somos capazes de reconhecer Deus presente em todas as circunstâncias da vida?
Deus nunca nos abandona, Ele está presente mesmo no sofrimento, em momentos de escuridão. Somos chamadas a renovar nossa fé, a contemplar o rosto de Deus, o mistério da encarnação, naquela Criança que pede para ser recebida.
Não podemos compreender a Trindade, mas podemos imaginar o Pai e o Filho unidos no único Amor; por amor, o Pai nos deu o Filho como modelo, imprimiu sua "imagem" em cada ser humano e assim também em nós, criadas na "semelhantes" ao Verbo.
Precisamente para nos dar sua vida e sua luz, o Filho se encarnou: Ele, o infinito e o eterno, aceitou nascer e se fazer criatura. Ele, o Todo-Poderoso, se fez impotente. Tudo isso para que, acolhendo o Filho de Deus, também nós possamos nos tornar filhos de Deus.
Jesus, como Vida e Luz, estava sempre presente aos homens, mas eles não o reconheceram. Entretanto, aqueles que o receberam e acreditaram em seu nome foram transformados: receberam o poder de se tornarem filhos de Deus, não por adoção, mas por um verdadeiro nascimento.
Em união com a Igreja Universal, deixemo-nos guiar por Cristo para preparar e viver, em 2023, o Sínodo sobre a Sinodalidade com o tema: comunhão - participação - missão. O grande chamado da Igreja é caminhar juntos, isto será possível se nos deixarmos educar pelo Espírito. Uma atitude essencial para a sinodalidade é a escuta: escutar a Palavra, escutar nossos irmãos, irmãs e os mais necessitados, desta forma seremos capazes de criar comunhão e realizar a missão. O sinal profético da Igreja de hoje é construir a unidade na diversidade. Uma Igreja que, embora viva a diversidade vocacional, consegue viver a comunhão em missão.
Acompanhemos Maria que traz em seu ventre a Palavra, a verdadeira luz que ilumina o mundo. Deixemo-nos invadir por esta luz para trazer paz, misericórdia e amor ao mundo dilacerado pela discórdia e pela violência.
Com grande alegria, esperança e a certeza de que o Senhor está conosco, desejamos a todas uma bom caminho de preparação ao SANTO NATAL e todo o bem para o NOVO ANO.