Lettera per la Quaresima – Pasqua

Carissime sorelle,

“Misericordes sicut Pater” è il motto per vivere il Giubileo della Misericordia.

La Chiesa ci propone un cammino di contemplazione del Dio misericordioso, di verifica e confronto della nostra vita con la nostra capacità di donare amore e compassione verso i fratelli.

Il salmo 103 ci fa ricordare che Dio si prende cura di noi e delle sue creature e lo fa con infinito amore.

Tra le tante e bellissime espressioni che ci si offrono vorrei sottolineare: “Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia… Come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono”. Ogni parola è un’invenzione di misericordia per noi, e suscita sentimenti di gioia e di totale fiducia, perché Lui è eternamente fedele con quelli che lo amano.

Consapevoli di tante manifestazioni di misericordia e di perdono, si accende in noi il desiderio di corrispondervi, offrendo azioni concrete di carità verso gli altri, e tenendo come modello il Padre misericordioso.

Lui è la Luce che indica ed illumina le vie da percorrere. Attraverso la sua Parola, siamo invitate ad essere attente e disponibili a seguire la lampada che guida i nostri passi. La quaresima è un tempo favorevole per intensificare il cammino di conversione, che durerà tutta la vita.

La liturgia quaresimale ci invita alla preghiera, al digiuno e alla penitenza. La preghiera ci aiuta a conservare l’unione con Dio, da cui attingiamo la forza per superare gli ostacoli che ci impediscono di dare a Lui la risposta di amore che Egli merita, poiché, ci ama con Amore Infinito e con infinita Misericordia. Il digiuno come descritto in Is 58, 3 -10, consiste nel realizzare opere di misericordia, di compassione e di liberazione.

E’ opportuno chiederci:

Come ti disponi a vivere la preghiera, il digiuno e la penitenza in questo tempo quaresimale?

Quali azioni concrete il Signore ti chiede per realizzare la tua liberazione personale e degli altri?

Ancora una volta costatiamo che Dio non ci abbandona. Egli ci ama sempre e, anche se ci fossimo allontanati da Lui, è sempre pronto ad riaccoglierci, come è evidente nella parabola del padre misericordioso (Lc 15,11-32). Dobbiamo solo rientrare in noi stessi, riconoscere la nostra miseria e deciderci di ritornare a casa.

San Vincenzo Pallotti contemplando Gesù crocifisso, non si fissa nel dolore, nella sofferenza, ma riconosce che la motivazione di così grande sacrificio è l’amore al Padre e la sua passione per l’umanità. Perciò, nella Regola Fondamentale, Pallotti ci offre queste considerazioni:

Gesù, dopo aver fatto tante opere per noi con amor infinito, si assoggettò ad essere condannato alla morte di croce, per dare a noi peccatori la vita eterna (cf RF 25). Come ci comportiamo noi di fronte alle situazione di non riconoscimento del bene realizzato? Ancora: Il Signore Gesù, appena fu crocifisso, con amore infinito pregò il Padre per i suoi crocifissori, chiedendo di perdonarli (cf RF n. 26). Con quale disposizione sono capace di perdonare le persone che mi offendono?

Care sorelle vorrei concludere questa breve riflessione con altre parole del Fondatore:

“Lo spirito del quale vivono tutti i membri dell’Unione attinge sempre nuovo ardore dall’amore che Cristo ha portato sulla terra. Apostolo dell’eterno Padre, egli ha manifestato al mondo che Dio è l’Amore Infinito e chiama l’uomo, in origine creato a immagine di Dio e generato di nuovo alla grazia con la sua morte, a donarsi senza riserve a Dio e al servizio del prossimo e a cooperare alla salvezza del mondo”.

Abbiamo una grande responsabilità, ma anche la certezza che, se facciamo la nostra parte, la grazia non ci mancherà.

Con questi pensieri auguriamo a tutte un fruttuoso cammino di quaresima per celebrare la Resurrezione di Gesù con gioia e rinnovata speranza.

Buona Pasqua ! 

Roma, 22 gennaio 2016
Sr. Ivete Garlet
Superiora Generale