Pensieri di San Vincenzo Pallotti
San Vincenzo Pallotti prega per noi
“La Regola Fondamentale della nostra minima congregazione è la vita del nostro Signore Gesù Cristo per imitarlo con umiltà e fiducia con tutta la possibile perfezione in tutte le opere di vita nascosta e di pubblico ministero evangelico, per la maggior gloria di Dio Padre nostro celeste e per la maggior santificazione dell’anima nostra e dei nostri prossimi.”
(OOCC III, 40)
“Qualunque cristiano gusta il pensiero di dover imitare il nostro Signore Gesù Cristo: ma pochi sono quelli che costantemente e realmente si sforzano di imitarlo, perché pochi vi pensano. Tra questi pochi, sono annoverati tutti quelli che appartengono all’Apostolato Cattolico.”
(OOCC III, 45)
“Dio mio… Non l’intelletto, ma Dio, non la volontà, ma Dio… non l’anima, ma Dio, non la vista, ma Dio, non l’udito, ma Dio, non l’odorato, ma Dio, non il gusto e la loquela, ma Dio, non il respiro, ma Dio, non il tatto, ma Dio, non il cuore, ma Dio, non il corpo, ma Dio, non l’aria, ma Dio, non il cibo e la bevanda, ma Dio, non le vestimenta, ma Dio, non il letto, ma Dio, non le sostanze temporali, ma Dio, non le ricchezze, ma Dio, non gli onori, ma Dio, non le distinzioni mondane, ma Dio, non le dignità, ma Dio, non le promozioni, ma Dio, Dio in tutto e sempre.
Sì, mio Dio, io voglio Voi perché Voi così volete mentre io non dovrei avere coraggio neppure d’invocarvi perché, oh! in quante maniere io sono stato vostro ribelle, traditore, crocifissore. Sì, mio Dio, io mi confesso, adesso e sempre, reo di tutti i mali passati, presenti, e possibili, io reo di avere impedito ogni bene. Voi, mio Dio, con la vostra onnipotenza e misericordia degnatevi di rimediare a tutto: sì, per la intercessione di Maria SS. sono sicuro che tutto farete (Protesta generale). Deus meus et omnia semper.”
(OOCC X, 131)
“Gesù Cristo cresceva. Ora tutti quelli che sono e saranno nella congregazione... è necessario che la loro vita abbia fra i suoi distintivi caratteri quello di andare sempre avanti e di crescere nella santità e perfezione evangelica onde efficacemente cooperare alle opere della maggior gloria di Dio e della salvezza delle anime.”
(OOCC VII, 64)
“La vita di tutti deve essere la più perfetta imitazione di Gesù Cristo.”
(OOCC II, 541)
“Ecco, o figlio, il momento in cui devi distaccare il tuo cuore da tutti gli affetti terreni, affinché sia disposto a ricevere dal cuore del Mio divino Figliuolo Gesù la partecipazione di tutti gli affetti suoi, spirituali e celesti. Pensa, o figlio, che tale distacco del cuore ti fa perdere le miserie, le vanità e l’afflizione dello spirito che sono sulla terra, e ti dispone ai tesori celesti. Dunque dammi, o figlio, il tuo cuore per consacrarlo a Gesù. Ma ti avverto che…
se farai di tutto per imitare Me nelle qualità di Figlia dell’Eterno Padre, di Madre del Verbo incarnato, e di Sposa dello Spirito Santo, maggiori doni ti verranno accordati di maggiore tua santificazione, e ricorda, o figlio, che con la perfetta ubbidienza alle divine ed umane leggi mi imiterai nella qualità di Figlia; che se col tuo buon esempio, e in ogni altro modo possibile procurerai di accrescere i figli alla Chiesa mi imiterai nella qualità di Madre; e finalmente, se sarai perfettamente fedele all’Altissimo nelle tue sante risoluzioni, mi imiterai nella qualità di Sposa dello Spirito Santo.”
(OOCC XIII, 717)
“Non credere che tu non possa fare quello che hanno fatto i più grandi santi della Chiesa, poiché, anzi, puoi fare cose anche più grandi di quelle che hanno fatto tutti i santi messi insieme.”
(OOCC X, 112)
“Intendo, Dio mio, di offrirti... ringraziamento, come se già ti fossi degnato di concedere tutte quelle grazie che fin qui ti ho domandato.”
(OOCC X, 440)
“Mio Dio, in tutto e sempre, sia fatta la tua volontà... Dichiaro, adesso e sempre, che nella tua volontà ci sono tutti i beni.”
(OOCC X, 373)
“Un’anima che crede in Gesù Cristo e si sforza di imitarlo con umiltà e fiducia, ottiene che Gesù Cristo distrugga in essa ogni deformità e imperfezione; entra Gesù Cristo in quell’anima, Egli vive in essa e le dà il merito delle sue opere santissime.”
(OOCC III, 34-39)
“La vita di tutti deve essere la più perfetta imitazione di Gesù Cristo.”
(OOCC II, 54)
“Chi sono io innanzi a te, mio Dio, che tu, di giorno e di notte, sia ch’io vegli o dorma, sia ch’io pensi a te, sia che non ti pensi, nonostante la mia ingratitudine e peccati, con Amore Infinito, abbia a pensare sempre a me, per distruggere la mia indegnità e trasformarmi tutto in te?”
(OOCC X, 472 (Opere Complete, vol. X pag. 472)
“Iddio... si è degnato formarmi miracolo, trofeo, abisso della sua Onnipotenza, Sapienza, Bontà.
(OOCC X, 356)
“L’anima mia è anche immagine di Dio Figlio, che ha come caratteristica di esser la perfetta somiglianza del Padre. Perciò se l’anima mia non si perfeziona come immagine di Dio, agisce contro la sua natura di immagine di Dio Figlio... Mio Dio, tu hai innestato nell’anima mia questo obbligo di natura, eppure sapevi bene quanto sarei stato ingrato e quanto avrei agito in opposizione ai tuoi meravigliosi e amabilissimi piani!... Mio Dio, Amore infinito dell’anima mia poverella, deformata, impiagata, avvelenata!”
(OOCC XIII, 79-82 (Iddio Amore Infinito [IAI], meditazione XII)
“L’anima mia è anche immagine dello Spirito Santo, che è l’Amore Infinito del Padre e del Figlio. Perciò devo vivere una vita d’amore, nell’Amore Infinito… Tutti i pensieri della mia mente e gli affetti del mio cuore devono aspirare all’Amore infinito,… perché la mia anima diventi sempre più simile all’Amore infinito e si trasformi nell’Amore purissimo di Dio. Mio Dio, che invenzione stupenda è questa d’avermi fatto a immagine dell’Amore Infinito!”
(OOCC XIII, 83-85 (IAI, med. XIII)
“L’anima mia è viva immagine della Santità di Dio. E, allora, se non divento santo, quanto posso, sono in contraddizione con la mia natura. Dunque, mio Dio, per non degradare l’opera tua, devo acquistare, in tutto e sempre, tutta la perfezione possibile.”
(OOCC XIII, 107-108 (IAI, med. XIX)
“Sono certo che Iddio, vista la sua infinita bontà e amore infinito, se mi potesse fare vero Dio, mi farebbe vero Dio!”
(OOCC X, 143)
“Illuminato dalla fede ricordo che Dio non ha impedito il peccato di Adamo anche perché la vita nostra fosse tutta nobilitata, santificata e arricchita dei meriti della vita di Gesù Cristo.”
(OOCC XIII, 132-133 (IAI, med. XVI)
“Ah, mio Dio, io non capisco, sento il tuo amore infinito, e la tua misericordia, ma non la comprendo, e la dimentico ad ogni momento.
(OOCC XIII, 144 (IAI med. XXVIII)
“Pregate e intercedete per me, affinché da questo momento e per sempre incominci a conoscere l’Amore Infinito, e viva nella più perfetta corrispondenza ai disegni ineffabili del mio Creatore.
(OOCC X, 482)
“Mio Dio, perdonami se ardisco dire così: tu sei l’impazzito d’amore verso di me perché tu ad ogni momento e sempre da tutta l’eternità pensi a me e versi sopra di me infiniti diluvi di grazie, di favori, di doni e di misericordie.”
(OOCC X, 235)
“C’è nell’anima mia un costitutivo naturale che aspira all’amore infinito… perciò sono obbligato a vivere una vita d’amore.”
(OOCC XIII, 84 (IAI med. XIII)
Sia distrutta tutta la vita mia
e la vita di Gesù Cristo, mio Signore,
sia la vita mia;
e la vita del Padre e dello Spirito Santo sia la vita mia.
Sia distrutto tutto ciò che è in me,
e sia in me tutto ciò che è
nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo.
E tutto ciò avvenga per la piissima misericordia,
per i meriti del nostro Signore Gesù Cristo,
e per i meriti e l'intercessione della beatissima Vergine Maria,
e di tutti gli angeli e santi.
(X, 423 s)
Osimo 1840
Iddio è solito visitare le sue creature con qualche tribolazione per disporle a ricevere molte misericordie, doni e grazie.
Trovandomi infatti io infermo nella città di Osimo (1840),
Iddio si è degnato di guardare pietosamente me,
nella mia infinita indegnità
con la sua infinita misericordia,
e mi ha ispirato una fiducia certa e sicura
che il Padre delle misericordie
per la stessa sua infinita misericordia,
per i meriti infiniti del nostro Signore Gesù Cristo,
per i meriti e l'intercessione di Maria santissima,
degli angeli e dei santi e di tutte le creature,
mi faccia fruttare tale infermità che non solo è stata leggerissima,
ma che è stata anche accompagnata
da un'assistenza distinta di persone,
ripiene della carità del nostro Signore Gesù Cristo,
mi faccia, dico, fruttare tale mia infermità
come se essa fosse stata una tribolazione
peggiore di tutte le tribolazioni
passate, presenti, future e possibili
di tutte le creature, e anche di più,
e me la faccia fruttare, come se tutte le creature
avessero sopportato le loro tribolazioni
con la perfetta uniformità di Maria santissima
e del divin cuore del nostro Signore Gesù Cristo.
E perciò, affinchè per la maggior gloria di Dio,
e per la più perfetta santificazione
della povera anima mia e di tutte le anime
che sono e saranno in tutto il mondo,
affinchè, dico, una tale fiducia
abbia il più perfetto e compito effetto
e con tutta la pienezza possibile,
io faccio la seguente pia intenzione ed offerta
(X, 424 s)