Uno splendido disegno di Dio: la mia esperienza a Medjugorje

a cura di paolo (0 commenti)

“Splendido disegno” così ha preferito intitolare il Pellegrinaggio la guida spirituale del nostro gruppo.  I giorni passavano in fretta mentre ognuno di noi scopriva che era proprio uno splendido disegno. 

Se ci penso un pò, posso dire che anche la mia stessa vita è uno splendido disegno.  Se non vedessi la vita come uno splendido disegno, misembrerebbe  un teatro in cui gli attori recitano i rispettivi ruoli senza godersi la vita .  Se sfogliassi la pagine della mia vita mi sorprenderei dei piani che Dio riserva per me. 

Un esempio è il 24 Marzo, quando mi telefonarono per invitarmi a fare un pellegrinaggio a   Medjugorje, questo fu invito davvero inaspettato! Non è un piano di Dio ?

             Sì, proprio così vorrei vedere il mio pellegrinaggio a Medjugorje. Naturalmente gli organizzatori hanno un ruolo importante nello svolgimento di ogni giorno, ma l'esperienza che prova ognuno è diversa, poiché  l'intervento di Dio nella vita dell’ uomo avviene proprio in modo unico e irripetibile.

Il  giorno dell'arrivo a Medjugorje, alle ore 21.00 c'era  l’Adorazione Eucaristica, e mentre stavamo camminando verso la piazza vedevo  gruppetti di folla che si avvicinavano in fretta intorno all'altare come se fossero le persone che vanno allo stadio per una partita di calcio e in cinque minuti, la piazza è diventata gremita. Ho provato una gioia immensa, ho sentito  come se  Gesù stesso mi stesse  aspettando con le braccia aperte pronte per  accogliermi e nel frattempo  la  Madonna mi indicava  la strada per andare verso suo figlio. Partecipare  all'adorazione a Medjugorje è un esperienza particolare, ci fa immergere nell'oceano dell'amore di Dio

            Nei giorni successivi  abbiamo visitato i luoghi dell'apparizione:Podbrodo, Krizevac che sono due luoghi dove si sente veramente  la presenza della Madonna.  Per chi desidera vivere questa esperienza anche il dolore ai piedi, causato dalla pietruzze, diventa leggero.  Eppure nessuno procede con il passo dolente.  Il passo è deciso verso la meta. L'emozione che si prova in questo luogo è straordinaria, nel silenzio, nel raccoglimento ci si sente vicini alla Mamma Celeste, la Consolatrice per  eccellenza. Ci si affida e ci si confida con Lei come ad una mamma.  Così ci si sente meglio, svuotati dai tanti problemi che ognuno di noi ha e ringrazia Dio per questo dono meraviglioso.   

            Il pellegrino  si reca in questo luogo per diversi motivi :  semplicemente per una curiosità o per vedere un segno, oppure con un desiderio arduo, qualunque sia  il motivo, nessuno torna a casa senza aver provato qualcosa nel suo intimo.  Le testimonianze di tante persone convertite manifestano questa certezza, perché il cuore della nostra Mamma celeste, desidera il ritorno dei suoi figli, e intercede continuamente per noi presso il suo figlio Gesù.

            Durante il nostro Pellegrinaggio, abbiamo ascoltato due testimonianze: Roland Patzleiner e Gino dalla Sicilia, entrambe le testimonianze erano toccanti.  Il cuore viene riempito di stupore e di gratitudine quando si riesce ad intravvedere l'infinita bontà e l'amore con cui Dio, per mezzo di Maria, predispone i suoi disegni provvidenziali per la nostra salvezza. Quanto è importante la fede e quanto è importante rispondere alla chiamata di Maria Regina della Pace per la propria vita e per quella degli altri e credere che la nostra preghiera e il nostro sacrificio sono importanti anche se spesso non vediamo il frutto.           

Una domanda che viene spontanea è:quando saranno approvate le apparizioni di Medjugorje ?

è impossibile dare una risposta adeguata a questa domanda perché le apparizioni sono degli eventi soprannaturali. La fede non si poggia sulle apparizioni, ma sulla rivelazione dell’unico Dio in Gesù.  Maria appare in modi, momenti, con tipologie diverse. Ma è Dio che destina le apparizioni perché da Dio vengono e a Dio devono condurre. Quindi ci penserà Lui a darci una risposta. 

            Il nostro pellegrinaggio si è concluso con la consapevolezza che, in sei giorni,abbiamo condiviso dei momenti davvero unici e speciali con i compagni di viaggio con i quali adesso siamo legati da un grande affetto anche se ci eravamo, di fatto, appena conosciuti. 

Suor Rini Mulloor, CSAC

 

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