Sacro Ottavario dell’Epifania del nostro Signore Gesù Cristo

a cura di paolo (0 commenti)


Per la crescita, la difesa
e la propagazione della Pietà e della Fede.
 

L’amore infinito di Dio per noi si è manifestato
donandoci il Suo Figlio Unigenito fatto uomo per noi,
nel momento in cui il mondo non vi pensava,

non lo meritava e anzi ce lo ha donato anche prevedendo
che il mondo lo avrebbe rifiutato,

ad eccezione dei pochi che lo avrebbero accolto.

Il Santo Natale ci ricorda questo prezioso dono,
riconosciuto dai pastori presso la grotta di Betlemme.

Nell’ Epifania, i Magi, Re d’Oriente,  guidati dalla stella,
hanno adorato in Lui il promesso dall’eternità,
annunciato dai Profeti e atteso da tutte le Genti.


Oggi, figli della Chiesa,
è il tempo propizio,
i giorni della salvezza,
nei quali, con la celebrazione di questa solennità,
con i sacrifici, con le preghiere, con la Parola di Dio,
la Chiesa risveglia nel cuore di ognuno di noi
la carità e la riconoscenza verso  nostro Signore Gesù,
il Padre che ce lo ha donato e lo Spirito Santo.

Nell’intento di promuovere questi santi propositi della Chiesa,
l’Unione dell’Apostolato Cattolico,
sotto la speciale protezione di Maria Santissima, Regina degli Apostoli, celebra ora e sempre
il solenne Ottavario dell’Epifania.

Beati coloro che a tale annuncio,
ad imitazione dei Santi Magi,
correranno a riconoscere e ad adorare Gesù,
perché attraverso di Lui
conseguiranno la pienezza della santità. 

 (Dal Manifesto per l’Ottavario del 1843 scritto da San Vincenzo Pallotti)

  

Preghiera ai Santi Re Magi Scritta da San Vincenzo Pallotti 

“O Santi  Re Magi,
che essendo entrati nella Grotta fortunatissima di Betlemme,
non vi siete scandalizzati di ritrovare il Messia,
di cui andavate in cerca,
in un povero Bambino
coperto a stento di poveri panni,
nelle braccia della sua povera Madre,
in una povera spelonca,
corteggiato solamente da poveri pastorelli
ma cattivando il vostro intelletto
in ossequio della Fede
riconosceste in questo apparato della miseria,
dell’umiliazione e della debolezza dell’uomo
il Re della gloria, il Salvatore del mondo ed il vero Figlio di Dio:

noi ti ringraziamo di questo bell’esempio
che ci avete dato della maniera
nde si deve sottomettere l’umano intelletto
a credere i misteri incomprensibili di Dio.

Deh! Ottenete anche a noi questa forza di spirito
e questa fermezza di cuore;
affinché né gli artifici dell’errore,
né il disordine delle passioni,
né alcuna tentazione interna od esterna
ci faccia mai vacillare nella santa Fede”

 

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