Messaggio della Madre - Luglio

a cura di paolo (0 commenti)

"Io ti rendo grazie, Signore;
hai fatto di me una meraviglia stupenda"
(Sl 138) 

Cari fratelli e sorelle,
        questo era il ritornello del salmo responsoriale della domenica 24 giugno 2018, ricorrenza della natività di S. Giovanni Battista. É preso dal salmo 139 che è un omaggio all’onnipotenza di Dio. Il salmista canta la gloria e l’onnipotenza di Dio riguardo a tutta la creazione. Tutto è opera del suo Infinito Amore.

         Il profeta Isaia riconosce Dio Onnipotente e Santo quando dice: “il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome” (Is 49,1). “Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani” (Is 49,16). Sono espressioni che suscitano in noi fiducia in Dio nostro Salvatore. Forse, quando viviamo momenti di scoraggiamento o di sofferenza non è facile dire: Signore, credo nel tuo amore, credo che anche in queste situazioni tu sei con me, tu non mi abbandoni. Questo è il fondamento della nostra fede ed è giustamente nei tempi di solitudini, di buio e di incertezza che verifichiamo la qualità della nostra fede.

         Ogni giorno possiamo fare esercizio di contemplare la bontà, la misericordia e l’amore di Dio nella nostra vita, basta fare attenzione a ciò che si vivedurante la giornata, ai tanti momenti nei quali Dio ci ha sostenuto con la sua grazia, la sua presenza, con il suo amore, la sua benevolenza. Possiamo dire che ogni momento è un dono di Dio per noi.

         Da sempre Dio ha pensato in noi. Quando nel libro della Genesi Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” (Gn 1,26), ha pensato ad ogni persona umana che esiste sulla terra.Da allora Dio ci ha amato, e ci ha disegnato nelle palme delle sue mani.

         Vincenzo Pallotti contemplando queste verità nella sua vita così scriveva: Che cosa volevi, o Dio, ch’io fossi, quando mi facesti a tua somiglianza? Esattamente questo: ch’io ti somigliassi. Che, nella mia vita, fossi luce della tua Luce, giustizia della tua Giustizia, amore del tuo Amore, santità della tua Santità (OOCC X, 483).

         Tutti siamo chiamati a testimoniare con le parole e con le opere la bontà, la misericordia, la giustizia di Dio. Una persona che sperimenta un così grande amore si sente spinta a donare la vita agli altri, perché desidera che tutti abbiano la gioia di fare tale esperienza, diventa allora un apostolo, un annunciatore dell’amore, della compassione e della misericordia di Dio, come dice S. Paolo “l’amore di Cristo ci spinge” (2Cor 5,14).        

Papa Francesco ci dice: “Guardiamo a Gesù: la sua compassione profonda non era qualcosa che lo concentrasse su di sé, ma lo spingeva a uscire da sé con forza per annunciare, per inviare in missione, per inviare a guarire ea liberare. Riconosciamo la nostra fragilità ma lasciamo che Gesù la prenda nelle sue mani e ci lanci in missione. Siamo fragili, ma portatori di un tesoro che ci rende grandi e che può rendere più buoni e felici quello che lo accolgono. L’audacia e il coraggio apostolico sono costitutivi della missione”. (cf “Gaudete et Exultate” n. 131).

         Facciamo tesoro del tempo di vacanze per dare riposo al nostro corpo, ma allo stesso tempo riempire il nostro spirito della bellezza che Dio ci regala attraverso la natura.

         Lodiamo, benediciamo il Signore perché è buono ed eterna è la sua misericordia. 


Madre Ivete Garlet

 

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