Messaggio della Madre Ivete Garlet - Maggio 2018

a cura di paolo (0 commenti)

“Canterò in eterno l’amore del Signore,

con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli”.

(Sl. 89,2) 

Cari fratelli e sorelle 

            dopo la celebrazione della Pasqua, la Chiesa ci concede di contemplare le manifestazioni ed i prodigi che il Signore Risorto ha realizzatocon il suo popolo. Leggendo gli Atti degli Apostoli avvertiamo che i discepoli facevano fatica nel riconoscere la presenza del Signore, checontinua a sostenerli per consolidare la loro fede e tornare feconda la carità.

            Nella domenica di Pasqua, alcune donne,dibuon mattino, si dirigono al sepolcro, ma trovandolo vuoto, tornano in fretta per annunciare che il Signore non si trova nella tomba:è Risorto. Lo stesso avviene con due discepoli che, delusi, senza speranza tornano a Emmaus.Durante il cammino qualcunoli raggiunge,cercando di capire il motivo di tanta tristezzafa loro una domanda: “Che sono questi discorsi che state facendo? Risposero: Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme… ma loro non lo riconobbero.Lui cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture… (cfr Lc 24,17-27). Ascoltando le sue parole cominciano a sentire consolazione nei loro cuori.

Giunti a Emmaus lo invitano a rimanere con loro, poiché è ormai tardi.Soltanto nello spezzare il panericonoscono cheGesù era il loro compagno di viaggio.In fretta, con grande gioia, tornano a Gerusalemme per condividere l’accaduto, ma i discepoli non riescono ancora a comprendere.

            Uno dei segni che confermava la presenza di Gesù era l’augurio di pace.“La sera di quello stesso giorno…, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano …, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi… Ricevete lo Spirito Santo”. (cfGv 20, 19-22). Animati dallo Spirito i discepoli lo riconoscono e ricevono il coraggio di annunciare la Resurrezione di Gesù e la forza di affrontare tanti ostacoli e persecuzioni.

            Il mandato di Gesù è tuttora attuale. Oggi noi siamo gli inviati ad annunciare con parole ed opere le sue meraviglie come dice il salmista: “Canterò in eterno l’amore del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli” (Sl. 89,2).

            Con il mese di maggio, dedicato a Maria, Madre di Gesù e nostra Madre, abbiamo tutti rafforzato la nostra appartenenza a Colei che indica nuove strade. Quest’anno la famiglia pallottina è in festa perché, il Fondatore San Vincenzo Pallotti, grande devoto e promotore della devozione a Maria,ricorda  la sua ordinazione sacerdotale avvenuta nella Basilica S. Giovanni in Laterano il 16 maggio 1818, duecento anni fa.Rendiamo lode al Signore per la sua capacità di cantare ed annunciare l’infinito amore di Dio a tutte le creature.

            Con grande gioia abbiamo celebrato anche la festa di Maria, Regina degli Apostoli. Lei che nel Cenacolo ha mantenuto i discepoli in preghiera nell’attesa dello Spirito Santo, continui oggi, ad animare gli apostoli del nostro tempo. Ringraziamo Dio per questo preciso dono e chiediamo al Padre, per intercessione di Maria, che mandi molti operai e missionari nella sua messe.

Tutti questi eventi risveglino in noi la consapevolezza che, seguendo Gesù, siamo chiamati ad essere apostoli e missionari nel nostro tempo.

 

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