Maggio mese dedicato alla Madonna

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Maggio mese dedicato alla Madonna

MARIA E SAN VINCENZO PALLOTTI

Proponiamo una riflessione tratta dal manuale di formazione per l’Unione in Italia :Sui passi di San Vincenzo Pallotti.

La QUATTORDICESIMA  SEZIONE, presenta

MARIA, MADRE E MAESTRA DI VITA SPIRITUALE

Nel nostro cammino spirituale,Maria“sarà sentita …come affettuoso e pressante invitorivolto a tutti i figli di Dio,perché facciano ritorno alla casa del Padre,ascoltando la sua voce materna:

«Fate quello che Gesù vi dirà»

(Gv 2,5)”.

Sono le parole di Papa Giovanni Paolo II (Tertio Millennio Adveniente, 54).

Quale posto ebbe Maria nel cammino spirituale di San Vincenzo Pallotti?

Qual è il posto di Maria nel nostro cammino spirituale?

“Un vero devoto di Maria non solo si salverà,ma diventerà un grande santo

e la sua santità andrà aumentando di giorno in giorno”(Vaccari, Vita, 264). 

1)  MARIA:MADRE DI GESÙ, DELLA CHIESA, DI TUTTI GLI UOMINI

“Donna, ecco il tuo figlio!”

“Ecco la tua madre”(Gv 19, 26-27)

Maria è madre di tutta l’umanità, che Cristo ha voluto salvare, e lo diventa ufficialmente ai piedi della Croce: l’umanità intera è rappresentata dalla persona di Giovanni.

Da vera madre, Ella veglia costantemente sui propri figli con la stessa passione con cui vegliò passo passo su Gesù.

Essendo Maria CORREDENTRICE con Gesù, tutta la grazia della vita, dalla nascita alla morte, ci viene simultaneamente da Gesù e da Lei.

Fu COLLABORATRICE dello Spirito Santo nel formare Gesù, i primi discepoli, la Chiesa nascente: in ogni tempo continua la sua opera di Madre e Formatrice accanto allo Spirito Santo.

Maria, che Vincenzo chiama “mia più che innamoratissima Madre”, ha un posto determinante nel suo cammino spirituale.

Per comprendere tutto questo, basterà leggere la triplice versione del Mese di Maggio per i Claustrali, per gli Ecclesiastici e per i Fedeli (cfr. OOCC XIII).

Vi troviamo parole nate dal suo Sposalizio Spirituale con Maria. Qualche frase per intenderci:

“Anima religiosa, ricorri a me fiduciosa. Il mio Figliuolo ti moltiplicherà i suoi doni; la grazia dello Spirito Santo ti adombrerà. Ogni tuo difetto sarà riparato...” (OOCC XIII, 230-231).

“Non ti abbattere, anzi, fatti sempre più coraggio; dove non potrai arrivare con le tue opere, ci arriverai con la pienezza dei meriti di Gesù Cristo” (cfr. OOCC XIII, 238).

Esercizio:

Noi, suoi figli, siamo davvero consapevoli di aver ricevuto in dono Maria come Madre e Maestra di vita?

L’abbiamo accolta nella nostra casa, nel nostro cuore, nella quotidianità, in ciò che siamo e facciamo?

Viviamo con Lei, nel profondo del cuore, ogni avvenimento della nostra giornata?

Brani per la meditazione personale:

Is 7, 14                       “la vergine concepirà e partorirà un figlio”

Lc 1, 26-35     “lo Spirito Santo scenderà su di te”

Lc 2, 51          Maria, Madre di Gesù

Gv 19, 25-27  Maria, Madre della Chiesa

Zc 2, 14-15     Maria, Madre dell’umanità

Gv 2, 1-11      “Fate quello che vi dirà”

Lc 2, 33-35     “Anche a te una spada trafiggerà l’anima”

San Vincenzo Pallotti:

OOCC XIII, 722:

“Iddio è il tuo primo principio, il tuo unico, ultimo beatissimo fine. Oh figlio, vedi la tua nobiltà! Tu hai il medesimo fine che ha Iddio, poiché Iddio è principio e fine da Se stesso, in Se stesso, per Se stesso. Ma voglio che vieppiù ti si manifesti l’amore infinito delle anime create dallo stesso Amore infinito. Egli non contento di averle create a sua immagine e similitudine, le dotò di grazia santificante per sollevarle ad un essere soprannaturale, e quando vide che per la disubbidienza di Adamo tutte le anime avevano perduta la grazia, comandò al suo Unigenito che vi ponesse rimedio con l’ubbidienza. Egli fu ubbidiente fino alla morte, e morte di Croce. Il Padre e il Figliuolo inviarono quindi lo Spirito Santo per disporre le anime a ricevere nuovamente la grazia, e moltiplicarne gli accrescimenti, onde non solo assicurassero il possesso del loro beatissimo fine, ma ancora si disponessero ad un possesso di molti gradi di perfezione. Finalmente voglio che avverti, o figlio, che anche Io, tua Madre, ho patito per cooperare all’opera della tua Redenzione per assicurarti il conseguimento del tuo fine, e ho patito sino al punto d’entrare nei diritti di Regina dei Martiri.”

Manuale di Formazione “Chiamati per Nome”:

Cap. I, parte seconda, 4) pag. 39: “Maria Madre del Divino Amore. La Madre”

 

2)  MARIA: MODELLO DA IMITARE

“Maria, figlia dell’Eterno Padre, ci chiama ad imitarla nella qualità di FIGLIA...

Maria, Madre di Gesù, ci chiama ad imitarla nella qualità di MADRE...

Maria, sposa dello Spirito Santo, c’invita ad imitarla nella qualità di SPOSA...” (OOCC XI, 343-345).

“La devozione alla Madonna consiste ancora e molto più nell’imitare suo Figlio ed imparare da Lei ad imitarlo” (OOCC X,577).

 

In che modo Maria ha vissuto la sua consacrazione?

Maria è la donna della totalità e della esclusività.

Scelta da Dio, si è totalmente consegnata a Lui senza riserve, né compromessi, né mezze misure; si è lasciata espropriare, spogliare dei suoi progetti ed interessi; si è data anima e corpo al suo Signore: posseduta ed usata da Dio.

“Eccomi, sono la serva del Signore;avvenga dime secondo la tua Parola” (Lc 1, 38).

Maria,da quel momento, non si appartiene più, non può disporre da se stessa di nulla: tempo, volontà, intelligenza, doni, capacità, affetti, problemi, doni di natura e di grazia, tutto è a totale disposizione di Dio

Maria è a pieno titolo la “buona terra di Dio”!

Cosa significa tutto questo per me, cristiano, consacrato?

La risposta personale alla chiamata di Dio deve essere totale e definitiva, ponendo la mia persona, e quanto ho, a servizio di Dio e del suo progetto.

Nella scelta cristiana vige la legge della totalità e dell’esclusività:

davanti a Dio non conta il TANTO che posso dare o fare, ma il TUTTO che dono.

“Me totum et amnia mea dono, trado et offero”: questa è la formula della consacrazione religiosa pallottina.

Gesù lodò la povera vedova (Lc 21, 4), perché, a differenza dei ricchi, aveva dato “tutto quanto aveva per vivere”.

Gesù, al giovane ricco (cfr. Mc 10, 21) che voleva seguirlo chiese di vendere tutto quello che aveva.

Seguire Gesù, essere suo discepolo è: dare tutto, darmi tutto, non appartenermi più, mettere ciò che sono e che ho, a totale servizio di Dio e del suo progetto.

 

Perché questa legge della totalità?

Quando Gesù pone lo sguardo su una persona non vede soltanto quella persona, ma guarda tutta l’umanità da salvare; Gesù sceglie amici pronti a dare la vita per Lui, perché possano diventare sua proprietà esclusiva e così generare amore, vita nuova nell’umanità, che è la sposa di Cristo.

È il medesimo processo che avviene nel matrimonio!

In questa totale consegna della nostra vita nelle mani di Dio sta la piena realizzazione della persona.

Questo è avvenuto nella vita di Abramo, Gesù, Maria, Paolo...!

Questo deve avvenire nella mia vita, se desidero vivere in pienezza e se voglio essere un autentico discepolo di Gesù.

“Chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà” (Mt 16, 25).

“Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi”(Gv 15,14-15).

Gesù ha bisogno di amici totalmente disponibili per il progetto che il Padre gli ha affidato, amici capaci diposporre tutto e tutti a Lui sacrificando per questa causa ogni interesse ed affetto personale (cfr. Lc 14, 25-33).

È una contraddizione scegliere Gesù come amico e non sposare il progetto del Padre per il quale Egli ha dato la sua vita!

Esercizio:

Fa’ un serio esame di coscienza chiedendoti:

Sto vivendo la mia scelta cristiana nella legge della totalità di consegna della mia vita oppure sono ancora pieno dei miei interessi e progetti?

Brani per la meditazione personale:

 

Lc 1, 38          “Eccomi, sono la serva del Signore…”

Gn 18, 1-15    L’incredulità di Sara

Mc 4, 20         Il seme sulla terra buona: Maria, modello da imitare

Lc 21, 1-4       L’obolo della vedova

Mt 16, 25        “Chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà”

Gv 15, 14-15  “Vi ho chiamato amici…”

Lc 14, 25-33   Condizioni per seguire Gesù

 

San Vincenzo Pallotti:

OOCC XIII, 717:

“Ecco, o figlio, il momento in cui devi distaccare il tuo cuore da tutti gli affetti terreni, affinché sia disposto a ricevere dal cuore del Mio divino Figliuolo Gesù la partecipazione di tutti gli affetti suoi, spirituali e celesti. Pensa, o figlio, che tale distacco del cuore ti fa perdere le miserie, le vanità e l’afflizione dello spirito che sono sulla terra, e ti dispone ai tesori celesti. Dunque dammi, o figlio, il tuo cuore per consacrarlo a Gesù. Ma ti avverto che … se farai di tutto per imitare Me nelle qualità di Figlia dell’Eterno Padre, di Madre del Verbo incarnato, e di Sposa dello Spirito Santo, maggiori doni ti verranno accordati di maggiore tua santificazione, e ricorda, o figlio, che con la perfetta ubbidienza alle divine ed umane leggi mi imiterai nella qualità di Figlia; che se col tuo buon esempio, e in ogni altro modo possibile procurerai di accrescere i figli alla Chiesa mi imiterai nella qualità di Madre; e finalmente, se sarai perfettamente fedele all’Altissimo nelle tue sante risoluzioni, mi imiterai nella qualità di Sposa dello Spirito Santo.”

 

Manuale di Formazione “Chiamati per Nome”:

Cap. I, parte seconda, 4) pagg. 42: “Teologia Mariana nel Vaticano II”

 

3)  MARIA: DONNA DEL SILENZIO, DELL’ASCOLTO E DELL’ATTENZIONE

 

Maria fudonna come ogni donna, con tutte le gioie, le speranze e le sofferenze; ebbe il privilegio di non essere segnata dal peccato originale, ma in tutto il resto fu donna come tutte le donne.

Educata ad una fede radicale, fece la sua scelta del Dio unico:

“Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo” (Dt 6, 4).

Maria visse tutta la sua esistenza in costante atteggiamento di silenzio, di raccoglimento, di ascolto della Parola di Dio. Ascoltare, interiorizzare, conservare nel cuore quanto il Signore le diceva, e poi obbedire, era tutta la sua vita.

Ascolto di Dio e ascolto dei bisogni dell’uomo: sempre molto attenta, come quando a Cana (Gv 2, 1-11), accortasi che era venuto a mancare il vino, spinse Gesù a compiere il suo primo miracolo.

 

Maria, donnadella prova edell’abbandono inDio

L’esistenza di ogni uomo èintessuta di gioie e di sofferenze. Anche la vita di Maria non sfuggì alla regola di un continuo alternarsi di luci e di ombre, di morti e di resurrezioni.

Nell’Annunciazione, Maria sperimenta un grande turbamento, perché Dio vuole entrare nella sua vita, sconvolgendo tutti i suoi piani. Ci vorranno le parole rassicuranti dell’Angelo, per calmare il turbamento del cuore:

“Non temere, Maria, poiché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1, 30).

In piena libertà, Maria compie un atto di fede e di abbandono:

“Eccomi: sono la serva del Signore; avvenga di me secondo la tua Parola” (Lc 1, 38).

Nella Presentazione di Gesù al Tempio, dopo soli quaranta giorni dalla nascita, Maria è costretta a subire nel cuore la ferita profonda della profezia delle sofferenze a cui il Figlio è predestinato. Ancora una volta, pur non comprendendo, Maria ripete il suo “sì”.

Nella Passione e Morte di Gesù, sulla via del Calvario e ai piedi della Croce, Maria attraversò la più drammatica prova della sua vita.

In quei momenti ha vissuto la tragedia di una madre costretta a vedere pubblicamente calunniato e ingiustamente condannato il proprio Figlio.

Esercizi:

 

Maria ha vissuto tutte le prove della sua esistenza fidandosi ciecamente della parola di Dio e rinnovando ogni volta il suo abbandono totale al progetto del Padre su di Lei.

Cosa dice alla mia vita questa scelta di Maria?

Credere non è un atto razionale, ma un fondare la propria vita sulla parola fedele di Dio.

Davanti agli avvenimenti della vita, davanti alle inevitabili prove della vita come mi comporto?

Mi lamento, mormoro, bestemmio, mi ribello al Signore... oppure so accettare ogni cosa, consapevole che tutto concorre al bene, fidandomi di Dio e riconoscendolo come Padre?

 

Cosa significa questo stile di Maria per me?

Se ho scelto Dio come “unico Signore della mia vita”, devo imparare ad ascoltarlo ed obbedire.

“Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa Legge, ma mèditalo giorno e notte, perché tu cerchi di agire secondo quanto vi è scritto; poiché allora tu porterai a buon fine le tue imprese ed avrai successo” (Gs 1,8).

Sto vivendo la mia vita nell’ascolto di Dio, nell’obbedienza radicale alla sua Parola? Oppure sono caduto nella superficialità, nell’abitudine, nella obsolescenza?

 

Come nelle nozze di Cana, Maria si accorgerà che mi è venuto a mancare il vino buono della gioia di vivere, dell’entusiasmo della fede e della vocazione e non sono più “una buona notizia”.

E Lei, ancora una volta, ripeterà anche a me: “Fa’ quel che Gesù tidirà”.

Brani per la meditazione personale:

 

Lc 2, 19          Maria, donna del silenzio

Lc 11, 27-28   Maria, donna dell’ascolto

Gv 2, 3                       Maria, donna dell’attenzione

Lc 10, 38-42   Maria di Betania ascolta Gesù

Dt 6, 4-9         “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio…”

Gs 1, 8                        Ascoltare e obbedire

Lc 2, 41-50     Maria, donna della prova

 

San Vincenzo Pallotti:

OOCC XIII, 603-608:

“Quando vedrai che, per essere mio fedele seguace, si parla male di te e sopra di te infurierà la persecuzione, e diranno contro di te ogni sorta di maldicenza, ti avverto che allora incominci ad essere veramente beato, e per questo ti domando che sommamente ne godi, e ne esulti, poiché per te è preparata una mercede assai abbondante. Ma se ti avvedi, o figlio, che mentre lo spirito è pronto, l’umanità però in te è debole, voglio che tu non ti perda di coraggio: Gesù per amor tuo, ti ha preceduto in ogni sorta di tribolazione, persecuzione e maldicenza.

Dunque … in ogni incontro difficile se Mi vuoi consolare ricorri con fiducia a Me, e ricordati che sono la tua Madre, e Madre di misericordia. Ti domando questo: con la maggiore sofferenza nelle tribolazioni procurati i più sublimi posti nel Regno dei Cieli. Voglio che rifletti che ordinariamente l’Altissimo ha permesso che il torrente della tribolazione e della persecuzione più si accrescesse verso chi più amava. Pensa che il Padre dal mio immacolato concepimento, fin da quando Io ero sulla terra, mi amava come Figlia, il Figliuolo mi amava come Madre, e lo Spirito Santo mi amava come Sposa, eppure la Chiesa … non mi avrebbe dato il titolo della Regina dei Martiri, se al di sopra di tutti i Credenti, e specialmente dei Martiri, non avessi Io sofferta la tribolazione e la persecuzione. Dunque, figlio mio dilettissimo, quando vedrai che contro di te va crescendo ogni sorta di tribolazione, dirai con fiducia in Dio: più si accresce la tribolazione, più mi renderò simile alla mia Madre Maria, Figlia dell’Eterno Padre, Madre del Verbo incarnato, e Sposa dello Spirito Santo.... Ecco che parlandoti, o figlio, con affetto di Madre e Sede della divina Sapienza, ti debbo avvertire che, alla luce divina di tali verità, non solo ti dovresti disporre a soffrire la tribolazione, ma la dovresti desiderare più assai, …  anzi te ne dovresti avidamente invaghire, poiché ti rende più simile ai Santi di cui sono Regina, a Me tua Madre, a Gesù, Mio Figliuolo e Fratello tuo.”

 

Manuale di Formazione “Chiamati per Nome”:

Cap. III, parte seconda, 1) pag. 104: “Modello della fede”

4)  MARIA: REGINA DEGLI APOSTOLI

Maria è modello di ogni apostolato, anche dell’apostolato laicale:

 

  1. Maria,Patrona dell’Unione

“Patrona dell’Unione dell’Apostolato Cattolico è Maria, Regina degli Apostoli.Essa cooperò in modo tutto singolare alla missione salvifica di suo Figlio ed è modello eminente di zelo apostolico per tutti i membri dell’Unione” (Preambolo).

Appena San Vincenzo concepì l’idea dell’UAC, la dedicò immediatamente alla Regina degli Apostoli, che era la sua sposa:

l’Unione doveva incarnare lo spirito di Maria!

Infatti, come Maria, pur non avendo il Sacerdozio degli Apostoli, assimilò lo spirito di Gesù Cristo al punto da meritare il titolo di Regina degli Apostoli, così i membri dell’Apostolato Cattolico: anche se non fossero stati sacerdoti, avrebbero potuto e dovuto esercitare l’apostolato di Gesù Cristo.

Tutta la vita di Gesù Cristo è apostolato, ma soprattutto la sua obbedienza al Padre.

La vita nascosta di Nazareth, i rifiuti subiti nella vita pubblica, le atrocità della Passione... tutto è apostolato.

Questa è la Buona Novella, che, prima di essere un messaggio di salvezza, è la vita vissuta con amore dal Figlio di Dio, che diede ai suoi amici la più grande prova di amore, morendo per loro.

Ugualmente, “quanto hanno fatto gli Apostoli per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime, secondo il comando di Gesù Cristo, è il loro apostolato” (OOCC III, 140).

Fareo non fare apostolato non è in potere dell’uomo; non è una scelta che egli può fare o non fare, a seconda del tempo o delle capacità. L’apostolato è un dovere che nasce dalla stessa natura dell’uomo, fatto a immagine di Dio.

Perciò l’Apostolato Cattolico non è ristretto solo ad una categoria di persone, ma “Tutti i Cattolici, Ecclesiastici e Laici, Poveri e Ricchi, Nobili e Plebei, Dotti e Ignoranti, qualunque sia il loro stato, professione, fortuna, possono farne parte cooperando all’Opera Apostolica con l’esercizio della loro professione, arte, ufficio, con l’influenza della loro posizione sociale e con una benché minima offerta” (OOCC IV, 260).

 

  1. Attualità del messaggio pallottiano

Nella preghiera alla Regina degli Apostoli, che racchiude il comune impegno apostolico dell’UAC, leggiamo così: “Confidando nella materna intercessione di Maria, risolviamo fin da questo momento di impegnare, a maggior gloria di Dio e per la salvezza degli uomini, talenti, dottrina, beni terreni, sanità, infermità, tribolazioni ed ogni altro dono di natura e di grazia” (OOCC I, 22-23).

Il programma fondamentale di San Vincenzo è ravvivare la fede e riaccendere la carità.

Riteniamo che non ci fu mai tanto bisogno di ravvivare la fede e riaccendere la carità tra i cattolici come in questa nostra epoca.

E noi, figli di San Vincenzo, dovunque ci troviamo, possiamo compiere questa opera divina.

E quando San Vincenzo raccomanda tutte le opere di misericordia, desidera il più vasto esercizio della carità, perché, “se Dio è visibile in qualche modo nelle creature, lo è nelle opere di carità” (OOCC III, 166).

Come Maria, ogni membro dell’UAC non deve mai dimenticare che la fecondità dell’apostolato dipende dalla propria vitale unione con Cristo.

 

  1. Il vero missionario è il santo

“La chiamata alla missione deriva, di per sé, dalla chiamata alla santità.

La santità è un presupposto fondamentale e una condizione del tutto insostituibile, perché si compia la missione di salvezza nella Chiesa” (RedemptorisMissio, 90).

Esercizio:

 

Quale posto occupa Maria nella tua vita?

Vivi il tuo Impegno all’Apostolato secondo la legge della totalità, come Maria e San Vincenzo?

Quale spazio dai al silenzio e all’ascolto-obbedienza della Parola di Dio?

Sei davvero attento ai bisogni dei tuoi fratelli, come hanno saputo fare Maria e San Vincenzo?

Sull’esempio di Maria, Regina degli Apostoli, stai riscoprendo la tua vita come apostolato continuo?

Stai vivendo il tuo impegno apostolico nella famiglia, nell’ambiente di lavoro, ovunque?

 

Brani per la meditazione personale:

 

At 1, 14           Maria, Regina degli Apostoli

At 2, 1-5         La Pentecoste

Lc 8, 1-3         Il seguito femminile di Gesù

Mt 25, 14-30   I talenti da far fruttare

1 Cor 10, 24    “Nessuno cerchi l’utile proprio ma quello altrui”

1 Cor 9, 16-17 “Guai a me se non predicassi il Vangelo!”

1 Cor 4, 1-2     Amministratori fedeli

 

San Vincenzo Pallotti:

OOCC II, 1:

“Regole dei Sacri Ritiri, Collegi, Seminari, e Monasteri della pia Società dell’Apostolato Cattolico istituita per l’accrescimento, difesa, e propagazione della pietà e della Fede cattolica sotto la speciale protezione della Immacolata Madre di Dio Regina degli Apostoli…”

 

OOCC IV, 260:

“Tutti i Cattolici, Ecclesiastici e Laici, Poveri e Ricchi, Nobili e Plebei, Dotti e Ignoranti, qualunque sia il loro stato, professione, fortuna, possono far parte (dell’Unione) cooperando all’Opera Apostolica con l’esercizio della loro professione, arte, ufficio, con l’influenza della loro posizione sociale e con una benché minima offerta.”

 

OOCC I, 22-23:

 “Confidando nella materna intercessione di Maria, risolviamo fin da questo momento di impegnare, a maggior gloria di Dio e per la salvezza degli uomini, talenti, dottrina, beni terreni, sanità, infermità, tribolazioni ed ogni altro dono di natura e di grazia”

 

Manuale di Formazione “Chiamati per Nome”:

Cap. VIII, parte seconda, 2) pagg. 254-255: “Maria Modello di una nuova umanità”

IMPEGNO APOSTOLICO:  PREGHIERA A MARIA

 

  1. Immacolata Madre di Dio, Regina degli Apostoli,

 

  1. Noi sappiamo che il precetto della carità e la vocazione a seguire Gesù Cristo nell’Unione dell’Apostolato Cattolico, ci chiamano a cooperare alla missione salvifica della Chiesa.

 

  1. Ma confessiamo la nostra debolezza e affidiamo alla tua intercessione il rinnovamento costante della nostra vita e del nostro apostolato.

 

  1. Siamo certi che tu, Madre nostra, per la misericordia di Dio e per i meriti infiniti di Gesù Cristo, otterrai anche a noi e a quanti collaborano all’Apostolato Cattolico la forza dello Spirito Santo come la ottenesti alla prima comunità dei discepoli riuniti con te nel Cenacolo.

 

  1. Così, confidando nella tua materna intercessione, risolviamo fin da questo momento di impegnare, a maggior gloria di Dio e per la salvezza degli uomini, talenti, dottrina, beni terreni, sanità, infermità, tribolazioni e ogni altro dono di natura e di grazia.

 

  1. Vogliamo dedicarci specialmente a promuovere le opere dell’Apostolato Cattolico dirette a ravvivare la fede e a riaccendere la carità del popolo cristiano e a portare gli uomini all’unità della fede in Cristo.

 

  1. E quando non avremo altro da impegnare a tal fine non cesseremo mai di pregare che vi sia un solo ovile e un solo pastore.

 

  1. Così speriamo di poter godere in eterno i frutti dell’Apostolato di Gesù Cristo. Amen.

 

 

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