Lettera a San Vincenzo Pallotti (21 aprile 1795) per il suo 226° compleanno

a cura di paolo (0 commenti)


Caro Padre Vincenzo,
auguri per il tuo Compleanno!

Son passati ben 226 anni dal tuo arrivo su questa terra. Che gioia fu quel giorno per papà Pietro Paolo e per mamma Maria Maddalena De Rossi! Il sole brillò in quella casa in via del Pellegrino, n° 130, a Roma. E quel sole brillò ancora di più il 22 aprile 1795, quando ti battezzarono nella bellissima Chiesa di San Lorenzo in Damaso. Credo che i tuoi genitori, ora, benedicono Dio insieme a te per la tua vita e per tutto ciò che Lui, nella sua infinita bontà, ha compiuto in te e attraverso te.

  Caro Padre come passa il tempo, e come è importante ciò che hai intuito nel tuo cuore quel 9 gennaio del 1835 quando avesti la certezza che Dio voleva l’Unione dell’Apostolato Cattolico nella Chiesa.

Oggi sono qui per farti gli auguri a nome di tutti i tuoi figli e le tue figlie sparse nel mondo a continuare il tuo sogno bellissimo: amare Dio, amore infinito, far amare Dio con un amore infinito e rendere tutti apostoli per testimoniare la pazzia di Dio, Amore Infinito, che vuole tutti salvi, raccolti in un solo gregge sotto un solo Pastore!

Quanti fratelli e quante sorelle hanno scommesso su quest’ideale e sono con te in Paradiso a rendere gloria e onore a Dio che opera il bene attraverso i suoi figli.

Quanti fratelli e quante sorelle, su questa terra, stanno cercando di attualizzare il tuo programma di vita: fare tutto per la gloria di Dio: A.I.D.G; operare tutto per la salvezza delle anime: A.S.A; impegnarsi per la distruzione del peccato: A.D.P.

Caro Padrequanto abbiamo ancorada imparare da te!

Tra i tuoi primi scritti leggiamo un tuo primo anelito: Chiedo al mio amorosissimo Iddio che mi conceda di fare tutto il bene, che è stato fatto, si fa e si farà, si è potuto, si può e si potrebbe pensare, desiderare, cercare (X,11).

Avevi solo 21 anni, ma eri già sicuro di te e questa sicurezza ti ha sostenuto per tutta la vita. Hai così preso il volo che ti ha portato a spaziare coraggiosamente gli orizzonti tra il passato e il futuro. In questo futuro ci siamo noi del 2021 che desideriamo operare nel nostro tempo percorso dalla Pandemia di Covid 19.

Caro Padre, anche tu, nel 1837, ti trovasti nella nostra stessa situazione, Roma era invasa dal Colera, e tu, con i tuoi collaboratori, ti immergesti pienamente tra la tua amata gente, non v’era famiglia che non ti vedeva arrivare nel momento del bisogno. Preghiera, vicinanza e azione per tutti. Avevimani, cuore ed occhi aperti verso i tuoi fratelli, gli stessi occhi e cuore che, di notte, continuavi adaperli verso Dio.

Insieme agli auguri, Padre caro, oggi si innalza verso te una preghiera per tutta la tua famiglia.

Rinvigorisci la fede, rafforza lasperanza e intensifica la carità tra i membri e tra tutti i collaboratori ed amici dell’Apostolato Cattolico. Il mondo aspetta i tuoi figli e le tue figlie per continuare a conoscere Dio, ad amarlo, e soprattutto a lasciarsi amare da Lui.

Supplica per noi tutti la Vergine Maria, tua amata Madre e Sposa dell’anima, affinché si prenda cura di ciascuno e diventi per tutti madre e maestra di vita.

Guarda con occhi paterno e vigile i giovani e i bambini, così provati in questo tempo di Pandemia. Sostieni le famiglie, incoraggia gli anziani, accarezza gli ammalati.

Proteggi il Papa e tutta la Chiesa. Sii per tutti amico e compagno fedele.

Che dirti di più Padre se non chiedere la tua benedizione in questo giorno a te dedicato? Ripeti ancora oggi su tutti noi ciò che scrivesti alla tua comunità quel 6 agosto del 1840.

“Io vi guardo in Dio,
tratto con voi in Dio,
vi abbraccio e vi saluto in Dio,
vi amo in Dio
e in Dio mi trovo sempre con voi unito
in tutte le opere vostre;
per arrivare ad essere
tutti insieme riuniti in Dio
nel Regno dei cieli,
per cantare in eterno le divine misericordie”
(San Vincenzo Pallotti, Lettera n. 694 del 6.8.1840). 

Consolati dal tuo abbraccio e dal tuo paterno amore, ti ringraziamo con affetto sincero.

I tuoi figli e le tue figlie del 2021

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