In cammino verso Pasqua 2015

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“Dio, ricco di misericordia,
per il grande amore con il quale ci ha amati,
ci ha fatti rivivere con Cristo”
(cf Ef. 2, 4-6)

Oggetto: Quaresima – Pasqua 2015


Carissime sorelle,

é tempo di quaresima, tempo favorevole per la contemplazione dell’amore e della tenerezza di Dio verso di noi. Dio rivela la sua tenerezza verso l’umanità, soprattutto inviando suo Figlio, perché, tutti possiamo sperimentare la sua presenza d’amore.
Alla fanciulla, figlia di Giàiro, che tutti consideravano morta, Gesù, si avvicina, e con un gesto di tenerezza, la prende per mano, e le dice: “Talità kum” fanciulla alzati.
In questo tempo favorevole, Gesù, ripete anche con noi lo stesso gesto, ci prende per mano e ci dice con tenerezza: alzati, amica mia;

alzati, sorella mia; tu sei preziosa ai miei occhi, non temere; ti sono sempre vicino, devi solo continuare ad avere fiducia in me.
Siamo consapevoli che questo è un anno speciale per noi consacrate. È un’opportunità per rivedere la nostra vita religiosa, e guardare, con nuovo slancio, il futuro. Perciò, credo che sia importante ricordare, insieme, ciò che Papa Francesco ha scritto nelle Lettera Apostolica indirizzata a tutti i Consacrati.
Lui presenta tre obbiettivi fondamentali:
1.Guardare il passato con gratitudine. Ogni Istituto, guidato dalla luce dello Spirito, è invitato a fare memoria dell’azione di Dio, del cammino percorso con il suo Carisma; è invitato a riconoscere e ringraziare Dio per la scintilla ispiratrice del Fondatore, dando vita a questo Carisma; a leggere con gli occhi della fede i segni dei tempi, per rispondere, con creatività, alle necessità della Chiesa, e testimoniare con gioia la santità e la vitalità di tanti che sono stati chiamati a seguire Gesù nella vita consacrata. Come il popolo d’Israele si è lasciato condurre dalla “nuvola”, così, la vita consacrata, guidata da Dio e da quanti hanno vissuto con fedeltà la propria consacrazione, si mantiene presente e viva nella Chiesa, oggi. Abbiamo tanti motivi per ringraziare e celebrare la nostra vita.

2.Vivere il presente con passione. La memoria del passato ci spinge ad ascoltare ciò che lo Spirito dice oggi per realizzare con fedeltà dinamica e creativa gli aspetti più significativi della nostra consacrazione. La fantasia della carità ci incoraggia a trovare le strade giuste per portare il soffio del Vangelo nelle diverse culture e nei più diversi ambiti sociali. Però, è necessario che ci facciamo anche delle domande: Ciò che facciamo oggi, corrisponde a quanto lo Spirito ha chiesto al
nostro Fondatore?


C’è qualcosa da cambiare, affinché il Carisma sia una risposta alle necessità odierne?

3.Abbracciare il futuro con speranza. Una speranza, frutto della fede nel Signore, che continua a ripeterci: “Non aver paura… io sono con te” (Ger 1,8). La speranza che non si fonda sulle nostre forze, ma su Colui nel quale abbiamo posto la nostra fiducia (cf 2Tm 1,12) e per il quale “nulla è impossibile”(Lc 1,37). Chiediamo allo Spirito e a Maria, Regina degli Apostoli il coraggio di rischiare, come il nostro Fondatore, nella certezza che l’opera di Dio non può fallire.
Oltre agli obbiettivi il Papa manifesta, anche, delle attese in quest’anno. Più volte ha ribadito: “Dove ci sono i religiosi c’è gioia”. Come conseguenza siamo chiamate a sperimentare e mostrare che Dio è capace di colmare il nostro cuore e renderci felici; che l’autentica fraternità, vissuta nella comunità, alimenta la nostra gioia e che il nostro servizio nella Chiesa, nella missione, ci realizza come persone e dà pienezza alla nostra vita.
Mi attendo, dice il Papa, che “svegliate il mondo”, perché, ciò che caratterizza la vita consacrata, è la profezia. Perciò, mi attendo che sappiate creare luoghi dove si viva la logica evangelica del dono, dell’accoglienza della diversità, dell’amore reciproco. Luoghi nati dalla carità e dalla creatività carismatica, che devono diventare sempre più il lievito per una società ispirata al Vangelo.
Mi aspetto, dice ancora il Papa, che “la spiritualità di comunione” indicata da San Giovanni Paolo II, diventi realtà. Il cammino della carità diventa la mistica del vivere insieme. Ricordiamo, a tal proposito, ciò che dice il nostro Fondatore: “La carità è il costitutivo sostanziale della nostra vita consacrata pallottina”. Se la Chiesa è chiamata ad essere la casa e la scuola della comunione, noi consacrate, dobbiamo essere alla avanguardia.

Fatte queste considerazione importanti che la Chiesa ci propone in questi tempi, vogliamo aprire, veramente, il nostro cuore per vivere con più consapevolezza la Pasqua della Resurrezione e rivivere la vita nuova in Cristo.
I sentimenti di gratitudine ci aiutano a ricordare e a ringraziare il Signore per la ricca eredità spirituale che il Fondatore ci ha lasciato. Tale eredità possiamo sintetizzarla in queste parole: vivere l’identificazione con Gesù, l’Apostolo del Padre.
Riflettendo sulla lettera da scrivere in preparazione alla Pasqua, lo Spirito mi ha ispirato che sarebbe opportuno meditare la Regola Fondamentale, specialmente i numeri dal 23 al 33.
Per approfondire la nostra riflessione facciamoci qualche domanda:
- Da dove Gesù ha attinto la forza per vivere con consapevolezza i momenti cruciali della sua vita?
- Come tradurre questi atteggiamenti di Gesù nella mia vita consacrata?
- Dove trovo sostegno nei momenti di difficoltà?
Lasciamoci guidare dallo Spirito per vivere intensamente questo tempo favorevole per la nostra crescita spirituale, comunitaria ed apostolica. Maria, che nel Cenacolo ha sostenuto i discepoli in preghiera, ci sostenga nel cammino di conversione. Come i discepoli di Emmaus ascoltiamo attentamente il Risorto, affinché il nostro cuore si infiammi di gioia, di speranza e di amore per annunciare e testimoniare al mondo la bellezza di Dio Amore.
Con grande affetto ed in unione di preghiera vi auguro

Buona Pasqua!

Sr. Ivete Garlet
Superiora Generale

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