Don Vittorio Vinci (SAC), un uomo, un fratello, un amico, un sacerdote pallottino

a cura di paolo (0 commenti)

Il 4 novembre ricorre il compleanno di Don Vittorio Vinci (SAC). Quest’anno voglio ricordarlo condividendo con voi una sua dote: vivere intensamente l’attimo presente, cioè la capacità di vivere pienamente il tempo presente, quindi le relazioni, la preghiera, la celebrazione, il cibo, la ricreazione, la passeggiata, il colloquio, la festa…. e  questo lo raccomandava a tutti dandone esempio, diceva che era il segreto per vivere nella pace e nella serenità, abbandonati alla Volontà del Padre. 

Dagli scritti di Don Vittorio Vinci (SAC) 

A.I.D.G.
VIVERE L’ATTIMO PRESENTE  

Espressione concreta della volontà di Dio 

“Non affannatevi per il domani……….”      (Mt 6,34).
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”        (Mt 6,11)
“Prega per noi peccatori adesso e…..”            (idem).
Al momento  favorevole ti ho esaudito……Ecco ora il momento favorevole……” (2 Cor 6,2).

Devo abitare in pienezza l’attimo presente, ad immagine di Dio, presso il quale tutto è presente: nulla è passato e nulla è futuro.

“Io non voglio che il momento presente: mi dimentico del passato e mi guardo bene dal prendere in considerazione l’avvenire” (Santa Teresina ). 

Il presente è prezioso, è la nostra unica ricchezza, la sola porzione di tempo sulla quale posso esercitare la mia influenza; dal momento che il passato non mi appartiene più ed il futuro non è ancora nelle mie mani. Dio vuole che io viva nel presente, abbandonato a Lui, senza il pensiero del domani. 

Ricolmare d’amore ogni attimo della mia vita: questo il programma di vita cristiana! 

L’attimo presente:

è il luogo in cui si manifesta la volontà di Dio;

è il punto d’incontro dell’anima con Dio; 

(In quella precisa frazione di tempo, Dio vuole vederci compiere quella determinata azione ). 

Può essere l’azione più banale e quotidiana, ma riceve tutto il suo significato e valore in quanto è la volontà di Dio, pensata per me in quel momento.

L’attimo presente non solo realizza la volontà di Dio, ma mi dona la presenza di Dio.

(Se in un dato momento Dio mi chiede di esserci in un certo luogo, a compiere una certa azione è perché Egli mi attende là.

In quel contesto preciso io lo incontrerò e se lo cercherò altrove, non lo troverò!

Il Signore mi aspetta là, per donarsi a me ).

Il luogo ed il tempo non sono importanti: ciò che conta è solo la presenza a Dio e di Dio: il resto è tutto secondario! 

Ogni minuto della vita è essenziale ed insostituibile: la mia attesa di Dio è ad ogni istante.

L’intera esistenza non è che un susseguirsi di attimi; ciò che dà continuità è proprio questa incessante ricerca della presenza di Dio in ogni attimo.

Il contatto con Dio trasfigura ogni attimo e lo rende eterno. L’unione con Dio è la capacità di vedere in ogni avvenimento, in ogni circostanza, in ogni cosa, una scintilla della presenza di Dio. Ogni istante mi dona e mi rivela Dio: l’attimo presente è realmente il sacramento di Dio: il segno della presenza nascosta di Dio. Per questo ogni spreco diverrà una profanazione.

Nella Bibbia: Dio, dopo aver liberato il popolo dalla schiavitù d’Egitto (Es 15,22), gli fa attraversare il deserto, per rifargli un’anima. Un cammino difficile e pericoloso: ogni ostacolo diventerà un’occasione di mormorazione e di peccato contro Dio oppure una manifestazione di fiducia e di ringraziamento. 

Il cristiano è “straniero e pellegrino” sulla terra (= deserto) e deve contare sulla Parola di Dio, ogni giorno, anziché fare affidamento sulle proprie possibilità. Devo imparare ad affidarmi a Dio, come Abramo, giorno dopo giorno, anche nelle cose più concrete, come il pane o l’acqua. Anch’io mormorerò, sarò solo, malato….e perderò la fiducia: “ Dov’è il mio Dio?”.

Nel deserto della vita devo imparare a fidarmi di Dio; ogni giorno, ogni istante devo rimettere a Dio la vita, nel momento presente. Ora!

Se Dio mi mette alla prova è per abituarmi a fare affidamento solo su di Lui: deve rifarmi un’anima nuova: ciò che Israele ha sofferto nel deserto, anch’io lo proverò nella vita: ma Dio sarà lì, nuovo ogni giorno, ad ogni istante per soccorrermi e farmi nuovo. L’icona dell’ “incarnazione del momento presente” è Maria: un susseguirsi di momenti silenziosi ed umili, ma tutti colmi di tanto amore.

Serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19).

La gloria di Maria è di aver vissuto in pienezza l’attimo presente. 

LE ESIGENZE DELL’ATTIMO PRESENTE 

“Che cosa trasforma l’attimo presente in un attimo eterno?”. Affinché l’attimo presente possa avere tutto il valore e possa metterci in contatto con Dio è necessaria da parte nostra un’apertura generosa: una fiducia, SPERANZA ED AMORE.

La speranza: è la virtù che riporta l’anima alla considerazione dell’attimo presente, allontanando l’inquietudine del futuro e del passato.

La speranza ci fissa nel presente in cui abita Dio: “Se talvolta ci si dispera è perché si pensa al passato o al futuro. Quante volte, per aver perso la speranza, ci procuriamo pene e sofferenze inutili che Dio non vuole per noi” (S.Teresina)

“DIO NON VUOLE CHE L’ANIMA SI TURBI PER OGNI COSA NE’ CHE SOPPORTI DELLE PENE. Il cammino della vita non ha bisogno di agitazione e di preoccupazione” (S.Giovanni della Croce).

Spesso ci preoccupiamo senza motivo:

“CHI CI ROTOLERA’ VIA IL MASSO DALL’INGRESSO DEL SEPOLCRO?”(Mc 16,3).E trovarono  che la pietra era già stata rotolata. - 

DIO FA OGNI COSA A SUO TEMPO, DISPONE. Ciò che Egli si attende da noi è di vedere compiuta la  volontà che Egli stesso mette sotto i nostri occhi e che si realizza secondo i Suoi tempi e i Suoi progetti.

La  SPERANZA ci libera dalla stretta del passato che può diventare una ossessione: l’oppressione del passato versa sulla coscienza un veleno che penetra poco a poco, a volte a nostra insaputa. Ricordi del passato, sensi di colpa, sentimenti repressi e ricacciati con violenza nel profondo formano come un flusso sotterraneo:ci uccide! E’ necessario deporre il vestito dell’uomo vecchio intessuto delle debolezze e delle colpe del passato:

“DEPOSTA OGNI MALIZIA ED OGNI FRODE.... come BAMBINI APPENA NATI BRAMATE IL PURO LATTE SPIRITUALE”(l Pt 2,1—2).

Devo vincere i momenti di prostrazione spirituale, RIMETTENDO A CAUSA DEL RICORDO DELLE COLPE PASSATE, RIMETTENDO TUTTO NELLE MANI DI DIO. Spero che “IL DOMANI SARA’ NUOVO: IL SOLE SORGERA’: E DIO MI ATTENDE NELL’ATTIMO PRESENTE.

“ECCE ANCILLA DOMINI” SERVA DI DIO IN OGNI ISTANTE: la speranza ci fissa nel presente e ci dona la serenità:  “Chiunque spera in Te non resterà deluso”(Sl 25,3).

 

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