Giubileo Straordinario della Misericordia

Considerando la situazione del mondo odierno, Papa Francesco ha sentito e accolto l’ispirazione di indire, per il 2016, il Giubileo Straordinario della Misericordia. Dall’Antico Testamento l’anno Santo era tenuto come “tempo di grazia.”

Il tema centrale è la misericordia, alla cui luce si può leggere la storia della salvezza.

  • La creazione - frutto della misericordia di Dio che comunica la vita.
  • La redenzione – Dio fa sentire la sua misericordia incarnandosi – assumendo la natura umana in Gesù, passando per la morte di croce che culmina nella resurrezione.

La parola misericordia viene dal latino; sono due parole messe insieme: miserere(avere compassione) e cordis (cuore). Significa avere la capacità di sentire ciò che l’altro sente, essere solidale con le persone, tanto nella gioia come nella sofferenza. Viviamo la misericordia quando facciamo gesti concreti di perdono, di bontà e di carità.

Certamente ci domandiamo: perché l’Anno Santo si aprirà l’8 dicembre 2015, solennità dell’Immacolata Concezione?. Perché dice il Papa: “Questa festa liturgica indica il modo dell’agire di Dio fin dai primordi della nostra storia. Dopo il peccato di Adamo ed Eva, Dio non ha voluto lasciare l’umanità sola e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Maria santa e immacolata nell’amore (cfr Ef 1,4), perché diventasse la Madre del Redentore dell’uomo. Dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono. La misericordia sarà sempre più grande di ogni peccato, e nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona” (n. 3)

La misericordia è il modo di agire di Dio nel mondo (Es 34, 6-7). È un’azione che non viene da un sentimento istintivo, impulsivo. “…io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi” (Es 20,5-6)”; “…lodate, benedite il Signore poiché è buono, eterna la sua misericordia, la sua fedeltà per ogni generazione” (Sl. 100, 4-5). In queste poche parole comprendiamo l’invito a confidare, senza limite, nella bontà del Signore.

Nella bolla papale troviamo i fondamenti teologici per questo anno giubilare. Fin dall’inizio il Papa mette il fondamento trinitario come base di tutto. “Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre, nonostante il limite del nostro peccato” (n. 2).

Il Papa ci parla di Cristo come “il volto della misericordia del Padre”. Gesù è l’immagine del Dio vivente (cf Gv 14,9), Lui è la misericordia fatta carne. Ogni cristiano è chiamato ad “essere misericordioso come il Padre” (Lc 6,36).

Illuminate dallo Spirito Santo potremo contemplare il volto del Padre, per interiorizzare i suoi stessi atteggiamenti. “Lo Spirito Santo che conduce i passi dei credenti per cooperare all’opera di salvezza operata da Cristo, sia guida e sostegno del Popolo di Dio per aiutarlo a contemplare il volto della misericordia” (n. 4).

Pazienza e misericordia sono due parole molto frequenti anche nell’antico Testamento per descrivere la natura di Dio. Lo confermano specialmente i salmi: “Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia” (103,3-4). “Eterna è la sua misericordia”: è il ritornello che viene riportato ad ogni versetto del salmo 136, mentre si narra la storia della rivelazione di Dio.

Con lo sguardo fisso su Gesù e sul suo volto misericordioso possiamo cogliere l’amore della SS. Trinità. La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. «Dio è amore» (1Gv 4,8.16).

La misericordia è centrale in tutta la predicazione di Gesù. Cosi dice il Papa: “La misericordia nella Sacra Scrittura è la parola-chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi. Egli non si limita ad affermare il suo amore, ma lo rende visibile e tangibile” (n. 9).

La Chiesa chiamata a continuare la missione di Gesù su questa terra, ha il compito de annunciare e di vivere la misericordia ed il perdono. “La credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole”. “Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza” (n. 10).

È urgente che la Chiesa annunci e testimoni la misericordia di Dio. Vediamo cosa dice il Papa: “La Chiesa ha la missione di annunciare la misericordia di Dio. Nel nostro tempo, in cui la Chiesa è impegnata nella nuova evangelizzazione, il tema della misericordia esige di essere riproposto con nuovo entusiasmo e con una rinnovata azione pastorale. È determinante per la Chiesa e per la credibilità del suo annuncio, che essa viva e testimoni in prima persona la misericordia” (cf n.12).

Siamo tutte invitate a vivere la spiritualità della misericordia che comporta tre aspetti importanti.

  1. Pellegrinaggio come cammino di conversione. Il cammino viene illuminato dalla Parola di Dio, non è un cammino che mi propongo individualmente:
  • Lc 6, 36-38 – “Siate misericordiosi…”
  • Mt 25, 1ss – Gesù presenta le opere di misericordia.
  • Lc 4, 16-21 – Gesù espone il programma della sua missione
  1. Vivere il perdono. Il Papa ci invita a rinnovare la convinzione della ricchezza del Sacramento della Riconciliazione come esperienza concreta della misericordia del Padre (Lc 15,11-32).
  2. Giustizia e misericordia – Sono due dimensioni di una unica realtà, che si sviluppa progressivamente fino a raggiungere il suo apice nella pienezza dell’amore. (Mt 9, 12-13). La misericordia non è contraria alla giustizia ma esprime il comportamento di Dio verso il peccatore, offrendogli un’ulteriore possibilità per ravvedersi, convertirsi e credere. (Gal 2,16) (n. 21).

Il Papa conclude rivolgendo il pensiero a Maria: La dolcezza dello sguardo della Madre della Misericordia ci accompagni in questo anno santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. Lei, Madre del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perché ha partecipato intimamente al mistero del suo amore; da sempre è stata preparata dall’amore del Padre per essere Arca dell’Alleanza tra Dio e gli uomini.

Consideriamo ora alcuni pensieri del nostro Fondatore San Vincenzo Pallotti sulla Misericordia di Dio.

“La misericordia nasce dall’incontro di una povertà con una ricchezza, di una indegnità con una generosità, di una cattiveria con una bontà…” La Misericordia è una compassione del cuore, è l’amore che si adegua a un bisogno, un dolore per il disagio di un altro”

“Dio ama sempre a perdere;

ci perde sempre, quando ci ama: perché non sappiamo e non possiamo riamarlo nella misura in cui Egli ci ama ...”

 

“O mio Signore, anche se ti amassi con tutte le mie forze, e ti amassi proprio quanto Tu meriti di essere amato, Tu ci perdi sempre, perché, quando io cominciai ad amarti, era già da un’eternità che Tu mi amavi; o mio Signore!

O mio Signore, sono arrivato troppo tardi, per competere col tuo eterno Amore. Ma, proprio per questo, il tuo Amore è sempre Misericordia: l’amore che comprende e compatisce! Misericordia grande, come il tuo Amore, eterna, infinita, immensa, incomprensibile ed ineffabile!”

(D. Gennarino Sacchetti SAC “Dio l’impazzito di Misericordia” pp 365-368).