Visita Canonica di Madre Ivete

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Questa mattina, 21 ottobre 2016, è partita la Madre Generale per raggiungere l’India.

Mi piace condivide qualche pensiero intorno all’importanza della visita canonica che la Madre IveteGarlet sta facendo nell’amata terra dell’India insieme a Sr Lilly Nanat.

Non uso parole mie, bensì quelle che  Fr. José Rodríguez Carballo, ofm disse nell’Incontro con i Visitatori 2006. 

“L’obiettivo della visita è duplice: uno che si potrebbe dire positivo e l’altro negativo. Questo duplice obiettivo Francesco lo esprime con i verbi e le espressioni «servire tutti e amministrare le fragranti parole del mio Signore », «ammonire», «correggere» e «animare». 

È importante sottolineare che il primo obiettivo della visita è quello di “evangelizzare” i Frati, comunicando loro «le parole del Signore nostro Gesù Cristo, che è il Verbo del Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita» (2Lf 3). Avendo presente il testo di Paolo (cf2 Cor 2,14-15) su cui si basa quello di Francesco, il Ministro o il Frate, che visita gli altri Frati, è chiamato, essendo lui stesso il “profumo” di Cristo,  a rivelare la presenza di Cristo nel mondo, per ottenere la stessa cosa dagli altri.

La visita ai Frati è, inoltre, uno strumento privilegiato per essere evangelizzati e, quindi, poter evangelizzare. Questo stesso aspetto della Visita, che abbiamo chiamato positivo, compare nel termine “animare”, usato sempre in questo contesto da Francesco.

Durante la visita i ministri e servi devono “animare”, cioè:  devono incoraggiare, perché i Frati vivano secondo lo Spirito (cfRb5, 7) e in obbedienza alla volontà del Signore. In altre parole, la visita deve spingere i Frati a crescere nella vita dello Spirito e «stimolare tutti e tutto dal buono al meglio» (SSVC 3). 

Dato che Francesco è ben consapevole della presenza del peccato nella Fraternità, non può fare a meno di ricordare altri obiettivi della visita, che mirano alla conversione del fratello: «ammonire» e «correggere». Né il Ministro né il suo inviato, il Visitatore, possono rimanere indifferenti di fronte al peccato del Frate, ma devono ammonire e correggere i Frati che hanno peccato (cfCCGG 213).         

Da ultimo, Francesco è molto chiaro sulla modalità di realizzare il servizio della visita ai Frati. Il ministro e servo, o chi a suo nome compie la Visita ai frati, deve usare con loro tenerezza e  vigore, carità e, a volte, chiarezza, come appare dalle seguenti espressioni: quando deve «ammonire» e «correggere» (cfRnb10,1), il Ministro o il Visitatore deve farlo con umiltà, senza superbia o vanagloria (cfRb 10,7), senza «turbarsi o adirarsi per il peccato o il cattivo esempio» (Rnb5,7) del Frate, con familiarità e benevolenza (cfRb10, 5), e sempre mosso dalla carità e dall’amore per il fratello (cfAm 11,2; 25); allo stesso tempo deve farlo con «diligenza» (Rnb5, 5), perché dovrà rendere conto se un fratello si dovesse perdere per il suo silenzio (Rnb4, 6)[1].

 

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